Siccità e caldo intenso prolungati hanno reso complicata la gestione ma, grazie alla professionalità degli agricoltori e alle piogge a partire dalla seconda metà di agosto, la vendemmia ha dato uve di ottima qualità
Se il lungo caldo estremo e la persistente siccità di quest’anno saranno da mettere nei ricordi da dimenticare, al contrario la vendemmia 2022 si preannuncia tra quelle da ricordare per l’ottima qualità delle uve raccolte. “Le aspettative sono alte”, spiega Francesco Mazzei presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana “perché, nonostante la difficile gestione – fin dalla primavera – di una situazione climatica eccezionale, i vitivinicoltori della zona di produzione della Denominazione hanno dimostrato competenza e professionalità all’altezza della situazione, arrivando alla raccolta – anticipata di circa 10 giorni per tutte le varietà e ad oggi conclusa – con uve sane e con un buon equilibrio chimico e organolettico”. Vi sarà un calo produttivo a livello quantitativo (che può essere stimato attorno al 10%) ma – dal lato imbottigliamenti – lo scorso anno la DOC ha superato la soglia dei 50.000 hl, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente (con una media di aumento dell’imbottigliato in Toscana del 10%) e, come aggiunge Mazzei “Anche nei primi sei mesi del 2022 prosegue la crescita dell’imbottigliato confermando il trend positivo della Denominazione: l’incremento si attesta sul +3%, superiore alla media toscana che registra un -1%*; siamo sicuramente una tra le realtà più dinamiche della zona e la crescita dell’interesse anche da parte dei mercati esteri più importanti – Nord Europa, USA, Canada – nei confronti dei nostri vini, ci stimola positivamente.”
Grazie ad una oculata gestione dei suoli e delle tecniche agronomiche, le uve hanno potuto svilupparsi in maniera adeguata e, per effetto della mancanza di precipitazioni, anche senza che si sviluppassero particolari fitopatie; da metà agosto, poi, le piogge cadute e l’allentamento del caldo con buone escursioni termiche tra giorno e notte hanno riportato la concentrazione zuccherina degli acini a valori nella norma contribuendo, al contempo, a mitigare il calo quantitativo, e consentendo lo sviluppo di polifenoli e terpeni, indispensabili per arricchire il quadro aromatico e il corpo dei vini. “La vendemmia è andata molto bene per le varietà bianche, ma anche le uve a bacca nera sono riuscite a raggiungere un’ottimale maturazione fenolica, ma la misurazione dell’effettiva qualità l’avremo solo al termine della vinificazione con l’ottenimento dei primi vini di annata. Le uve sono sanissime e anche la vite ha reagito molto bene ad un periodo – più lungo del consueto – caratterizzato da mancanza di acqua e da prolungate alte temperature, segno che i viticoltori hanno saputo gestire bene l’attività vegetativa della pianta, adottando pratiche agronomiche oculate, mentre dal punto di vista quantitativo il quadro è senz’altro migliorato con le piogge sopravvenute dalla metà del mese di agosto, delle quali hanno beneficiato soprattutto le varietà a bacca nera”, spiega il Direttore del Consorzio Luca Pollini.
Mazzei conclude così: “È nelle annate fuori dalla norma che si vede la capacità di un territorio e di un ambiente particolare come la Maremma – inteso non solo come vigneto ma anche come paesaggio, biodiversità ed ecosistema – di produrre vini di qualità e i nostri produttori lo dimostreranno quest’anno. Tutti stanno crescendo, per trovare un proprio adeguato spazio di mercato e anche nella consapevolezza condivisa dell’importanza di dare forza complessiva all’immagine della nostra DOC, sempre più apprezzata sia per l’eccellenza sia per la varietà dell’offerta”.
*fonte Avito