Uno’oasi verde per il Prosecco DOC

Pubblicato il 20 aprile 2022

 Produzione +25% e quota export + 30% per le bollicine in campo verso la ‘durabilità’

Chiuso il sipario sul 54° Vinitaly e sulla luminosissima serra, oasi verde tra i padiglioni della fiera, fatta erigere dal Consorzio di tutela del Prosecco DOC come luogo emblematico dove far germogliare e crescere nuove idee, illustrare obiettivi raggiunti, collaborazioni, iniziative e progetti, tutti sul fil rouge del rispetto dell’ambiente, della tutela del patrimonio paesaggistico e della valorizzazione delle risorse del territorio. Un’attenzione alla natura sottolineata anche dal giardino verticale allestito per incorniciare le innumerevoli iniziative avviate in una frenetica, attesissima 4 giorni veronese. Sport, cultura, arte e solidarietà declinate sul concetto di durabilità, la traduzione letterale del termine francese che in italiano viene indicato come sostenibilità e che il Consorzio del Prosecco DOC ha introdotto per evidenziare l’impegno sul fronte economico, etico-sociale ed ambientale che caratterizza da sempre le scelte della Denominazione più rilevante del nostro Paese.

Un Vinitaly importante – spiega il presidente Stefano Zanette - che simboleggia, dopo due anni di stop forzato, la ripartenza delle attività consortili all’insegna della socialità. Abbiamo lavorato bene, anche durante quest’ultimo difficile biennio, e nelle intense giornate di fiera abbiamo raccolto commoventi testimonianze di affetto e gratitudine per l’impegno da noi profuso in vari ambiti. Una delle nostre priorità è il raggiungimento della certificazione di territorio per i tre pilastri della sostenibilità - un obiettivo inedito, difficile di per sé e, nel nostro caso, reso ancora più duro viste le nostre dimensioni – sul quale stiamo conseguendo risultati più che incoraggianti’.

Il successo della nostra Denominazione è certamente acclarato dall’imponenza dei numeri che, al momento, non sembra destinato ad arrestarsi, ma che deve comunque essere governato con estrema attenzione, grazie al coinvolgimento della autorità e dei produttori, per poter trasmettere questo patrimonio alle generazioni future. Appare evidente che quello che alcuni chiamano “fenomeno Prosecco” non è frutto né del caso né di una moda. Si tratta di risultati che sottendono un grande lavoro di squadra, un impegno che coinvolge tutta la filiera e che sta portando coscienza sulla coesione, elemento indispensabile per affrontare pesanti sfide come la conquista di grandi mercati.

I DATI. Circa l’80% dei 627,5 milioni di bottiglie di Prosecco DOC venduti nel 2021 (+ 25% rispetto al 2020) comprensivi dei 71,5 milioni di Prosecco DOC rosé, varcano i confini per raggiungere oltre 150 paesi del mondo.

La quota export nel 2021 è aumentata di quasi il +30% sull’anno precedente.

Al primo gradino del podio troviamo il Regno Unito (24,5% del totale export con un + 6% sul 2020), seguito da Stati Uniti (+23,6% sull’export e +44%) e Germania (9,1% sull’export e +9%) che vedono la Francia, culturalmente solida in tema di bollicine, per cui viene avvalorato l’operato dei produttori, al 4° posto nella classifica dei top (5,6% sull’export e +34%).

“Sono dati impressionanti - prosegue il Presidente Zanette - ma il successo della nostra denominazione non sta nei numeri, seppur ragguardevoli, che stiamo registrando, quanto sul fatto che essi confermano la lungimiranza delle scelte operate dal nostro sistema produttivo che attraverso l’Assemblea e il Consiglio, ha fatto scelte coraggiose e originali, per le quali oggi veniamo considerati come un riferimento dalle DO italiane”.

Ad ognuna delle quattro giornate è stato dedicato un argomento. In apertura: dati, dimensioni, progettualità della denominazione sul fronte della sostenibilità, perno sul quale ruota l’intera programmazione del Consorzio. Ospite d’onore della giornata l’europarlamentare on. Paolo De Castro, relatore per la riforma del Regolamento relativo alle Denominazioni, intervenuto all’incontro per portare al Vinitaly le ultime news da Bruxelles.

“Voliamo Alto. La promozione del Made in Italy” è il titolo dell’incontro che ha visto per protagonista l’Aeronautica Militare e i piloti delle Frecce Tricolori, brillanti esempi della migliore italianità e grande volano per la promozione del sistema paese.

In seconda giornata, sul tema della cultura e del mecenatismo, si sono succeduti una serie di incontri con soggetti appartenenti al mondo della cultura e dell’arte che vantano il sostegno del Consorzio nelle loro attività (Musei Civici di Treviso e di Venezia, ADI Design Museum Milano, Teatro Stabile del Veneto, il regista e filosofo dell’immagine Carlo Guttadauro, solo per citarne alcuni) e ne interpretano bene lo spirito le parole di Red Canzian, intervenuto per presentare Casanova Operapop: “un musical che parla italiano e soprattutto Veneto, ed è espressione delle eccellenze del nostro territorio, così come lo è il Prosecco DOC! È grazie al Consorzio e ad altre imprese private se siamo riusciti a realizzare questo kolossal: c’è bisogno di mecenatismo nel mondo dell’arte, della musica, del cinema”.

Sportivissima la terza giornata, con le splendide Pantere del Prosecco DOC Imoco Volley e gli atleti del Benetton Rugby che, stando al parere dei rispettivi presidenti Piero Garbellotto e Amerino Zatta, “hanno conquistato le vette delle massime competizioni a livello nazionale e internazionale, così come il Prosecco DOC, eccellenza del nostro territorio, ha conquistato il mondo”. Nel suo intervento di saluto, l’Assessore regionale all’Agricoltura e Turismo, Federico Caner, ha sottolineato quanto sia “importante vedere come i produttori di Prosecco DOC, attraverso il Consorzio, restituiscano parte della loro ricchezza al territorio, alla società, in questo caso allo sport”.

E poi il mitico giornalista sportivo Guido Meda, accolto dalla stampa come una rockstar, che ha guidato l’incontro dedicato al versante motociclistico – dove la DOC Prosecco da anni sponsorizza i campionati mondiali di WorldSuperBike e MotoGPÔ “mi sento ormai grande amico del Prosecco DOC e quando i piloti vanno sul podio per festeggiare la vittoria, mi diverte dire ‘ora si brinda a Prosecco!”.

A sottolineare la grande importanza che il Consorzio riconosce al Friuli-Venezia Giulia, area cruciale della Denominazione, sono intervenuti per raccontare i patrimoni sostenibili della regione, il governatore della Regione FVG Massimiliano Fedriga, l’Assessore regionale alle risorse agroalimentari Stefano Zannier, il vicepresidente di Barcolana Alessandro Mulas e Alessandro Genuzio coordinatore della Mytho Marathon.

Noi poniamo molta attenzione alla promozione del sistema FVG”, ha affermato il Presidente Fedriga. “La forza del brand Prosecco oggi gioca per noi un ruolo importantissimo in termini di richiamo turistico. Il Friuli-Venezia Giulia è una regione piccola, ma talmente ricca e variegata che visitarla è un po’ come fare il giro del mondo”.

Parole pienamente condivise dal Presidente del Consorzio Stefano Zanette: “con le terre del Prosecco DOC distribuite tra Veneto e FVG, oggi vantiamo un patrimonio immenso! E uno degli obiettivi del Consorzio è proprio quello di far capire -in particolare all’estero- che in questo vino è racchiuso un territorio meraviglioso, generoso dal punto di vista dell’offerta culturale ed enogastronomica, ma anche di grande bellezza, dove dalle Dolomiti al mare, i vigneti si alternano a boschi, prati, borghi e città incantevoli”. 

Non a caso vi si contano una decina di siti riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, quasi a sottolineare la vocazione all’internazionalità di questo grande territorio da sempre incrocio di popoli e culture.

Chiusura in grande stile per l’ultima giornata, con l’alta cucina e un cocktail proposto dalla guida “Spirito Autoctono”, occasioni perfette per coronare una spumeggiante edizione di Vinitaly.

Il Consorzio Prosecco DOC ringrazia per essere intervenuti portando lustro alla tavola italiana i seguenti chef del gruppo CHIC coordinati da Denis Lovatel:

Graziano Prest di Cortina (Ristorante Tivoli e Chalet Tofane); Maestro Macellaio Bruno Bassetto, Silvia Moro (Ristorante Aldo Moro di Montagnana); Marco Talamini (Ristorante La Torre di Spilimbergo); Romina Cortese (Ristorante Shake il Bistrò di San Giuseppe Cassola); Alessandro Favrin (Seda Ristorante – Colonìa Resort, Vittorio Veneto).

E le Denominazioni: 

Asiago DOP, Gorgonzola DOP, Grana Padano DOP, Montasio DOP, Mozzarella di Bufala Campana DOP, Prosciutto di San Daniele DOP, Consorzio del Radicchio rosso di Treviso e variegato di Castelfranco IGP e Organizzazione di Produttori della pesca di Fasolari dell’Alto Adriatico.