Umbria Top Wines condivide la scelta di Veronafiere di annullare e rimandare anche Vinitaly al 2021

Pubblicato il 28 marzo 2020

Umbria Top Wines condivide la scelta di Veronafiere di annullare e rimandare anche Vinitaly al 2021; il Presidente Sepiacci: “Stop necessario visto lo scenario ancora davanti, per ripartire però con più forza e in un periodo migliore”. Le cantine umbre sono ora pronte a rivedere, con fiducia e in collaborazione con la regione, la loro promozione per il 2020. La situazione del settore, a livello internazionale, mette in difficoltà anche la realtà vitivinicola umbra: le Istituzioni hanno il dovere di attivarsi a supporto delle Aziende.

“Condividiamo la scelta di Veronafiere di annullare il Vinitaly, così come la decisione di collocarlo al prossimo anno, per consentire all’Italia del vino di ripartire nel migliore dei modi”.Ad affermarlo è Massimo Sepiacci, presidente di Umbria Top Wines, dopo l’annuncio sullo spostamento del più importante evento nazionale dedicato al mondo del vino a causa dell’emergenza coronavirus. La società cooperativa del vino umbro, che raggruppa la maggioranza delle aziende vitivinicole regionali, aveva infatti programmato da tempo la consueta trasferta a Verona con 60 cantine provenienti da varie aree vinicole regionali.

Il protrarsi della situazione di emergenza anche a livello internazionale, con l’annuncio di pandemia globale, ha portato gli organizzatori a ricollocare l’evento al prossimo anno per assicurare a espositori e visitatori il più elevato standard qualitativo del business. Decisione del riposizionamento di Vinitaly al 2021 quindi giustamente presa d’intesa con i rappresentanti delle associazioni di settore. “Uno stop necessario e ben ponderato e senza dubbio difficile, visto che è la prima volta che succede nella storia di Vinitaly – sottolinea ancora Sepiacci – con l’intenzione però di lavorare fin da ora, ognuno per le sue possibilità, al rilancio dell’immagine internazionale dell’Italia e scommettendo su una rapida ripresa economica nei settori chiave del Paese e, se si pensa all’universo vino, anche per la nostra regione”.

Il 2020 per Umbria Top era iniziato con il piede giusto, con l’Umbria del vino che a febbraio era volata per la prima volta a Parigi al Wine Paris in un contesto di livello internazionale insieme a migliaia di espositori da tutto il mondo. Il mese prima, a gennaio, c’era stata l’ormai consueta esperienza al Bellavita Expo di Amsterdam che per Umbria Top va avanti dal 2016. Per Sepiacci quindi “Ora dobbiamo immediatamente riprogettare il tutto per poter ripartire al più presto, già nei prossimi mesi, con la promozione della nostra ‘wine experience’ a livello regionale, nazionale e internazionale”.

Le cantine umbre, sotto l’ala di Umbria Top, non si scoraggiano quindi e sono ora pronte a rivedere la loro promozione dell’Umbria del vino, sia per quello che sarà possibile fare ancora nel 2020 sia con una visione per il 2021, senza naturalmente sottovalutare la difficile ed incerta situazione.

L’Umbria del vino, seppur considerata una piccola regione nel panorama enoico italiano, rappresenta uno dei settori più importanti del sistema agroalimentare locale: si parla di circa 12.200 ettari di superficie vitata. La produzione si aggira intorno ai 700.000 ettolitri, con un sistema regionale che conta 2 Docg, 13 Doc e 6 Igt. In questa regione esistono circa 240 strutture di trasformazione delle uve di cui circa il 20% sono condotte da giovani imprenditori. Un ruolo importante lo svolgono le cantine sociali che rappresentano con il 40%, una quota significativa. Per quanto riguarda l’export, ad oggi, come riporta Wine Monitor, le esportazioni del vino umbro rappresentano una quota di oltre 36 milioni di euro.

In cantina e in campagna il lavoro prosegue e si spera, nei prossimi mesi, in una lenta ma progressiva ripartenza delle vendite; si auspica poi che la seconda parte dell’anno possa essere molto ricca e intensa di appuntamenti per far conoscere sempre più questi vini e il loro territorio d’origine, straordinario patrimonio enologico italiano.