Un riconoscimento all’intuito di un imprenditore che ha saputo trasformare una piccola azienda agricola in una eccellenza del panorama enologico nazionale ed internazionale. Dalle più autorevoli guide di settore una pioggia di premi sulle etichette della cantina marchigiana
Un autunno ricco di premi per la cantina Umani Ronchi di Osimo, tra le più affermate realtà vitivinicole marchigiane che, con le sue produzioni, il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Rosso Conero, si conferma un’eccellenza nel panorama enologico nazionale ed internazionale. Anche quest’anno l’azienda vitivinicola, di proprietà della famiglia Bianchi – Bernetti, si è vista assegnare numerosi riconoscimenti dalle più importanti testate di settore. Ma ce n’è uno, in particolare, speciale e prestigioso, che va oltre le singole etichette. Il premio “Una Vita per il Vino”, conferito da Daniele Cernilli, il critico enologico meglio conosciuto come Doctor Wine e autore della Guida Essenziale ai Vini d’Italia, a Massimo Bernetti, l’uomo ed imprenditore che di Umani Ronchi ha segnato il successo, trasformando, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, una piccola azienda agricola nel cuore delle Marche del Verdicchio in una cantina di straordinario valore. Una sorta di Oscar alla carriera, consegnato domenica 14 ottobre a Massimo Bernetti, presidente dell’azienda, dalle mani dello stesso Doctor Wine, che ha scelto di premiare anche la cantina.
“È un piacere e un onore ricevere questo premio – afferma Massimo Bernetti – soprattutto perché arriva da una persona, Daniele Cernilli, che stimo profondamente e che rappresenta un punto di riferimento nel campo enologico del nostro Paese e non solo”.
Un riconoscimento che celebra un pezzo di storia della vitivinicoltura marchigiana, il lavoro di un imprenditore che con passione, intuito e capacità di innovarsi reinterpretando la tradizione, ha saputo conquistare per la sua azienda una posizione di leadership nel mondo.
Un’eredità accolta dal figlio di Massimo, Michele Bernetti, che continua a proporre etichette tipiche e di alta qualità, come testimoniano i numerosi riconoscimenti ottenuti anche quest’anno dalle più autorevoli guide del vino. A partire dal Vecchie Vigne 2016, il verdicchio dei Castelli di Jesi classico superiore doc, che ha realizzato un’importante tripletta, aggiudicandosi i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, ma anche il titolo di Grande Vino assegnato da Slow Wine e l’ambita Corona di Vini Buoni d’Italia, a firma Touring. Premio, quest’ultimo, attribuito ai vini d’eccellenza da vitigni autoctoni, andato anche al Pecorino biologico Centovie 2016 prodotto a Roseto degli Abruzzi (dal 2002 Umani Ronchi ha aperto i propri confini vitivinicoli all’Abruzzo dove coltiva in biologico il Montepulciano e il Pecorino).
Riconoscimenti che rappresentano un prestigioso traguardo, ma anche uno stimolo a migliorarsi, continuando a sperimentare, investire e a valorizzare quei vitigni che trovano la loro naturale e migliore espressione nelle terre delle Marche e dell’Abruzzo.
Ed ecco che a salire in cattedra non poteva mancare il Pelago, tra i vini simbolo di Umani Ronchi, vincitore del 4 Viti, il prestigioso attestato d’eccellenza di Vitae, la guida dell’Associazione italiana Sommelier. Un doppio riconoscimento arriva poi da Bibenda, la guida curata dalla Fondazione italiana Sommelier, da sempre considerata una sorta di Bibbia del vino, conquistata dal Maximo 2016 e dal Plenio 2015, a cui ha assegnato i famosi Cinque Grappoli. E al Maximo sono andate anche le Super Tre Stelle della Guida Oro i Vini di Veronelli, mentre il Plenio 2015 ha ottenuto lo speciale attestato internazionale di Wine Spectator, la prestigiosa rivista americana, tra le più influenti nel mondo del vino, che lo ha inserito nella lista dei top 100 con un eccellente punteggio di 90 su 100. Una lunga carrellata di premi che prosegue con un’importante conferma per il Campo San Giorgio, a cui Daniele Cernilli, alias Doctor Wine, ha attribuito per la quinta volta consecutiva il Faccino della sua Guida Essenziale ai Vini d’Italia. Un’ottima annata, dunque, per Umani Ronchi che, con il suo Casal di Serra, è salito anche sul podio più alto dei Decanter World Wine Awards, il più grande concorso enologico del mondo, conquistando la prestigiosa medaglia d’oro.