«Sono 18 anni che sento dire che bisogna fare rete, ma quando la si fa davvero? Si rischia di perdere una grossa occasione se si attende ancora». Questa la riflessione, veritiere e provocatoria, di Federico Quaranta attorno alla quale si è aperto il primo dibattito dell’11ª edizione del Premio Italia a Tavola. Il titolo delineava già il focus dell’edizione: “Identità dell’enogastronomia e dell’accoglienza. Il vero volano del turismo”. Nella villa medicea “Ferdinanda” di Artimino (Po) si sono riuniti oggi pomeriggio alcuni dei principali attori della ristorazione, del turismo, dell’accoglienza e dell’agricoltura che hanno risposto agli spunti proposti dal conduttore di Linea Verde, e vincitore del sondaggio di Italia a Tavola nella categoria Opinion leader.
Seduti al tavolo di confronto il ministro delle Politiche agricole e del Turismo Gian Marco Centinaio, il direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini, la vicepresidente di Confindustria Alberghi Carmela Colaiacovo, il presidente di Fipe-ConfCommercio Lino Stoppani e il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi (il quale ha preso il posto di Ettore Prandini, trattenuto da un impegno istituzionale).
La risposta più attesa è arrivata dal Ministro Centinaio, che ha partecipato alla tavola rotonda con intraprendenza e convinzione di quello che il suo dicastero sta facendo. «La rete – ha spiegato – la fanno i territori, non può essere un Ministero a decidere chi e come deve fare rete. Che poi il Ministero abbia un suo ruolo cruciale è fuori dubbio: dobbiamo coordinare, accompagnare, unire, lavorare per fare sempre meglio e irrobustire la struttura dell’agricoltura e del turismo affinchè lavorino sempre più a braccetto. Il grosso del lavoro deve tuttavia arrivare dal basso».
Al termine del dibattito Italia a Tavola ha consegnato gli annuali Awards, premi speciali a personalità di spicco del settore. A ricevere gli Awards sono stati Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali e del Turismo; Dominga Cotarella, co-ideatrice di Intrecci, un istituto di Alta formazione di sala, nonché direttore marketing di Cantina Falesco; Alessio Tessieri, produttore di cioccolato e patron di Noyala; Carlos Veloso Dos Santos, amministratore delegato Amorim Cork Italia; l’orafo Franco Torrini e Marco Gilardi, Operations Director Italy di NH Hotel Group.
Dal turismo all’enologia, dall’accoglienza alla formazione, fino all’agroalimentare e all’artigianato: sono tanti i settori da cui provengono i premiati di quest’anno con gli Awards. Un modo per riconoscere, com’è nello spirito del Premio da oltre un decennio a questa parte, l’impegno di alcuni rappresentanti dei comparti chiave dell’economia italiana, sui quali da sempre si concentra il focus di Italia a Tavola. Persone che con professionalità, etica, costanza ed impegno contribuiscono a rendere il nostro Paese un polo sempre più attrattivo e alle quali la nostra testata ha deciso di conferire un riconoscimento annuale, anche come gesto di sprone a proseguire nelle rispettive attività.
Main partner dell’evento di quest’anno, in corso alla tenuta di Artimino: Confcommercio Toscana, Confindustria Alberghi, Fipe, Euro-Toques, Fic. Main sponsor: Grana Padano, MonteRossa, Ros. Con la compartecipazione del Consiglio Regionale della Toscana e con il patrocinio di Enit Agenzia Nazionale del Turismo.
Queste le motivazioni dei sei Awards che sono stati consegnati oggi pomeriggio al termine del convegno e della tavola rotonda sul tema “Identità dell’enogastronomia e dell’accoglienza – Il vero volano del turismo”:
- Gian Marco Centinaio – “Per la scelta strategica di abbinare la filiera dell’agroalimentare al turismo, come nuova occasione di promozione del Sistema Italia”
- Dominga Cotarella – “Per il contributo innovativo, attraverso Intrecci, nella formazione e valorizzazione del personale di sala, autentica prima linea del mondo dell’accoglienza”
- Alessio Tessieri – “Per l’impegno trentennale nella ricerca della qualità nel mondo del cioccolato oggi valorizzato attraverso Noalya”
- Carlos Veloso Dos Santos – “Per il contributo determinante di Amorim all’ammodernamento tecnologico del comparto enologico”
- Franco Torrini – “Per una tradizione di argentieri che ha raggiunto i 650 anni di storia e che da sempre si intreccia con l’arte e la cultura della tavola”
- Marco Gilardi – “Per aver guidato NH Hotel Group nell’offerta gastronomica accessibile a chi soffre di intolleranze alimentari e per la cura e l’attenzione particolari alle esigenze culturali dell’ospite”
A tutti i premiati il direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini, ha consegnato una targa; Nicola Cesare Baldrighi, presidente di Grana Padano, ha consegnato una confezione da un chilogrammo di Grana Padano Riserva; Emanuele Rabotti, dell’azienda MonteRossa, ha consegnato una Magnum di MonteRossa Coupé, mentre Camillo Pisano di Olio Persiani, ha consegnato loro una confezione con quattro tipologie di Olio Evo Persiani.
Particolarmente scenografica e meritevole di menzione, la consegna dell’Award al Ministro Centinaio. Dopo la consegna della targa e degli omaggi messi a disposizione degli sponsor, un rullo di tamburi e squilli di chiarine hanno annunciato l’ingresso di una figurante con in mano un cuscino su cui, coperta da un velo, c’era la forchetta di Caterina de’ Medici.
Questa, è stata messa nelle mani di Alberto Lupini, il quale l’ha consegnata a Gian Marco Centinaio, insignito della carica di Ambasciatore del turismo enogastronomico, figura che Italia a Tavola ha voluto istituire a partire da questa 11ª edizione del Premio. L’Ambasciatore per un anno conserverà, come testimone, la forchetta di Caterina (nata giusto 500 anni fa). Uno strumento che è simbolo di civiltà per tutto il mondo occidentale.