Come sarà la vendemmia in Toscana? A poter fare una panoramica esaustiva è Tenute Toscane, realtà guidata da un nome storico della viticoltura toscana, Bruna Baroncini. Il quadro che ne emerge è quello di una vendemmia non semplice, ma sicuramente di buona qualità, dove in certe aree solo chi ha esperienza e “mestiere” sarà ottenere il meglio da un’annata non certo rose e fiori, in balia di eventi atmosferici che ormai sono diventati una costante degli ultimi anni.
Poggio il Castellare, Montalcino
La stagione è stata caratterizzata da eventi atmosferici che hanno coinvolto purtroppo la gran parte della Toscana, ovvero la gelata di aprile e una sostanziale assenza di precipitazioni acquose durante tutto il periodo che va dalla fine della primavera a tutta l’estate.
È una annata che andrà interpretata bene, con una produzione sicuramente un po’ inferiore e che ancora attende qualche precipitazione per raggiungere buoni livelli qualitativi, soprattutto per il Sangiovese che ha la grande capacità di idratarsi abbastanza bene a seguito delle piogge.
La raccolta sarà comunque stabilita in funzione delle analisi chimiche e gustative che effettueremo sulle uve al fine di raccogliere sempre al meglio delle condizioni che si presenteranno. La situazione delle uve è costantemente monitorata e, se siamo riusciti a evitare le scottature attraverso la gestione della chioma fogliare, si notano, a Montalcino (come ovunque in Toscana), principi di stress idrico. La situazione sanitaria invece è perfetta. L’annata 2021 è sicuramente un’annata che per certi aspetti ricorda la 2017, calda e siccitosa, sicuramente molto diversa dalla 2019 e 2020 che ci avevano visto lavorare in un equilibrio climatico pressoché perfetto.
Probabilmente dovremo sempre più abituarci a questa tipologia di annata, chi vive la campagna vede per primo gli effetti del cambiamento climatico a cui siamo davvero chiamati tutti a dare risposte urgenti; molto molto urgenti.
Querciarossa, Magliano
La vicinanza del mare ha sicuramente alleviato i danni della gelata tardiva, anche se le basse temperature non hanno permesso una fioritura ottimale e quindi anche in questo territorio c’è stata una diminuzione delle quantità prodotte. Si preannuncia però una buona annata in termini di qualità. La raccolta, già iniziata con il Vermentino, procederà salvo imprevisti climatici in maniera regolare con l’inizio delle varietà a bacca rossa intorno al 10 di settembre.
La situazione delle uve del Vermentino è ottima da un punto di vista sanitario, si osservano variazioni in ordine alla quantità di uva prodotta, mantenendo però un’ottima qualità.
Casuccio Tarletti, Castelnuovo Berardenga
La zona del Chianti classico è risultata sicuramente essere la più colpita dalla gelata primaverile, con una consistente diminuzione delle produzioni attese. La zona, come le altre, ha poi sofferto della mancanza di precipitazioni. Ci attende una vendemmia non semplice, che ancora attende acqua, ma che contiamo essere, seppur in quantità ridotte di buona qualità.