Un Sauvignon Blanc e un Pinot Nero frutto di un percorso enologico pionieristico come pochi eguali. Stiamo parlando di Enos I 2020 e Pinot Nero 2019 della Tenuta Montauto, figli della grande capacità di interpretare un territorio ed i suoi suoli che Riccardo Lepri ha mutuato da una tradizione familiare di lunga data.
Siamo di fronte ad una famiglia che da generazioni ha calpestato quelle terre, le ha coltivate e le ha conosciute.
Alcuni infatti potrebbero sorridere nel leggere con quanta audacia un’azienda della Maremma rivendichi come “i suoi più caratteristici” due vitigni da sempre di “proprietà” di della Borgogna, della Loira, di Bordeaux. Ma basta percorrere le strade di Campigliola a Manciano, nel basso grossetano e subito ci rendiamo conto dell’unicità di questo luogo.
«Qui – spiega Riccardo Lepri, che dell’azienda è anche winemaker – Vi sono diversi micro terroir, che abbiamo minuziosamente mappato. Ci troviamo a 10 km in linea d’aria dalla costa, le brezze marine si incanalano attraverso i boschi e arrivano vigorose fino alle nostre colline alte oltre 200 metri, rendendo la zona anche molto sana dal punto di vista fitosanitario. La composizione del suolo è mista, prevalentemente argillosa e sorprendentemente ricca di minerali fulgenti come il quarzo».
Siamo dunque in un luogo unico.
ENOS I
100% Sauvignon Blanc, annata 2020.
«Questa è stata una annata calda – spiega ancora Lepri - ma la scelta di anticipare un po’ la vendemmia, ha favorito la produzione di uve sane e ben mature, che in bocca esprimono al meglio le note croccanti e minerali, che caratterizzano questo vino. In cantina poi si ha una cura maniacale nel preservare il prodotto. Infatti le uve, prima di essere pressate, sono messe una notte in cella frigo e sanificate con ozono per evitare le ossidazioni e ottenere una maggiore estrazione di profumi. Si procede poi con la pressatura soffice, a cui segue la decantazione per 36 ore e la fermentazione in acciaio inox alla temperatura controllata di 16°C ».
Il nome del vino è dedicato al nonno di Riccardo, cheperprimoebbequell’intuizione di genius loci votato per questo vitigno internazionale. La produzione infatti
proviene dalle “vigne vecchie” di 40 anni, gestite con metodo biologico, trattate solo con rame e zolfo e concimate con letame di stalla.
PINOT NERO
100% Pinot Nero, annata 2019
«Questa annata ha superato la 2018 – spiega – grazie ad un clima più mite che ha permesso all’uva di sprigionare tutti i suoi aromi, riconoscendosi in una bellissima profondità di bocca».
Dopo la raccolta manuale, anche per la vinificazione del Pinot Nero si segue in cantina lo stesso processo virtuoso di congelamento e soffice pressatura del grappolo. La fermentazione avviene in botti di legno, a cui segue un affinamento di 1/3 del vino in barrique nuove e di 2/3 in barrique di rovere per una durata di 10 mesi.
«L’azienda produce questa varietà dal 2010. Infatti – continua – mi sono chiesto, data la mineralità di questi terreni, che fornisce ai vini bianchi eleganti note
di freschezza e sapidità, se non fosse possibile averlo anche in un Pinot Nero. Questo ha una vinificazione diversa dagli altri vini rossi, si caratterizza per una struttura leggera e delicata ma molto complessa, nel suo sottile equilibrio».
Le vendemmie sono scalari, perché terreni ed esposizioni, qui sono molto differenti, al fine di cogliere l’uva nel suo momento migliore di maturazione. Sono manuali poiché si vuole avere una selezione del grappolo già in vigna.
L’aziendaèapertatuttiigiorniallevisiteestadiventandosemprepiùspessounametadiwinetour di enoturisti da tutto il mondo, guidati direttamente dal proprietario, che come ama sottolineare a chi gli fa visita: «Alla Tenuta Montauto ci definiamo, semplicemente, artigiani. Quando compri qualcosa da un artigiano non compri un semplice oggetto, compri centinaia di ore di esperimenti, fallimenti e prove. Compri giorni, settimane e mesi di frustrazione e momenti di pura gioia: Non stai comprando un oggetto ma un pezzo di cuore, una parte dell’anima, un momento di vita di qualcun altro. Dall’artigiano compri il tempo impiegato per fare quello che è la sua passione e il tuo piacere»