L’omaggio, nel giorno delle esequie, al patriarca della divulgazione italiana, vincitore del Premio Fuoriclasse 2019-2020 della Distilleria di Vazzola (Treviso)
Venerdì 21 febbraio 2020, Piero Angela è stato insignito del premio Fuoriclasse 2019-2020, ideato dal fondatore e titolare della Distilleria Castagner.
Oggi in Campidoglio l’ultimo omaggio al grande giornalista e divulgatore. Il ricordo dell’amico imprenditore Roberto Castagner:
«Nel 2019 avevamo deciso di assegnare il Premio Fuoriclasse della Distilleria Castagner a Piero Angela. Così sono andato a trovarlo, una volta nella primavera del 2019 e poi a luglio con mia figlia Giulia. Lui abitava appena fuori Roma. La nostra visita era stata preceduta dalla telefonata di Bruno Vespa. A casa con lui c’erano anche la figlia Christine e la moglie Margherita.
Piero Angela doveva venire a ritirare il premio il 5 dicembre di quell’anno, ma una settimana prima era accidentalmente caduto negli studi Rai di Roma. Era molto dispiaciuto quando me lo ha comunicato al telefono. Addirittura il giorno dopo mi ha chiamato sua moglie per dirmi che Piero sarebbe venuto lo stesso perché era un uomo che ci teneva a rispettare gli impegni. Ma in quelle condizioni non poteva di certo viaggiare e, anche se fosse venuto, l’avrei fermato io. Così abbiamo rinviato la cerimonia.
Poi ci siamo fatti gli auguri a Natale e in quell’occasione era stato lui a chiedermi se avevo pensato ad una data. L’abbiamo fissata insieme: il 21 febbraio del 2020.
E’ arrivato da Roma in treno, aveva 91 anni e so che non è stato facile per lui fare questo viaggio. E’ stato ospite a casa mia a Fontanelle. Sua moglie mi ha subito anticipato: “Guardi se lei gli fa riso in bianco e verdura lui è un uomo felice”. E’ in quell’occasione che l’ho conosciuto nella parte più umana e intima, abbiamo parlato dei figli e mi ha dato dei consigli. Ricordo con affetto le sue parole: “Ammiro quello che fa lei. Voi imprenditori producete benessere”. C’è da dire che era astemio, ma sua moglie no. “Quindi continui a mandare vino e grappa”. Insomma era una persona dalla battuta pronta, che ti metteva subito a tuo agio.
Nelle nostre chiacchierate abbiamo scoperto i valori che ci accomunavano: “Nel nostro mondo due sono le cose fondamentali per ottenere qualsiasi risultato: la curiosità e la caparbietà”. Era un uomo che non mollava mai e queste sono caratteristiche che fanno parte del patrimonio di tutti quelli che nella vita riescono ad avere qualcosa. Il talento non basta, la grinta e la determinazione sono fondamentali anche per noi imprenditori. Per me è stato un esempio enorme. E poi la frase che non scorderò mai: “Come lei sono un distillatore anch’io, cerco di tirare fuori l’essenza dalle cose nella maniera più semplice, per farle capire; distillo le cose difficili per farle diventare facili”.
Ricordo il momento della consegna del Premio Fuoriclasse. Aveva 20 minuti per parlare, alla fine è rimasto sul palco 45 minuti. Non ho mai visto il pubblico così, ad ascoltare ogni cosa che diceva. Ad un certo punto abbiamo dovuto fermarlo perché non smetteva più di parlare, insomma un’energia da fuoriclasse. Davanti a lui c’erano 300 persone e il discorso si è concluso con una standing ovation. So che i soldi del premio li ha dati in beneficenza. Poi, la mattina dopo, è partito per Roma con il Covid che stava scoppiando. Da allora ci siamo sempre tenuti in contatto. Sono andato a trovarlo un’altra volta nel 2021 e ogni 4 mesi ci sentivamo.
Concludo mandando un grosso abbraccio, da parte di tutta la mia famiglia, alla moglie Margherita e ai figli Christine e Alberto. Abbiamo perso tanto, ma ci anche ha lasciato tanto, quindi Piero rimarrà con noi».