Si è svolta ieri la passeggiata dimostrativa dei ristoratori Toscana. Oltre 1000 i partecipanti nonostante la pioggia scrosciante e le limitazioni di spostamento imposte a causa del Covid.
Un corteo silenzioso e pacifico composto da oltre 1000 imprenditori e dipendenti della ristorazione e affini si è mosso ieri da piazza del Duomo passando da via Calzaioli arrivando in Piazza della Signoria.
Nonostante la pioggia e le comprensibili paure a partecipare ad una passeggiata dimostrativa, I Ristoratori Toscana non si sono fermati e hanno, con questa iniziativa ,voluto ribadire le loro richieste stilate fin dalla metà di marzo all’ insorgere dell’ emergenza epidemiologica.
In particolare le richieste sono concentrate nei seguenti punti:
Tutela per i dipendenti: la maggior parte non ha ricevuto la cassa integrazione.
Assenza di linee guida per la ripartenza (su come aprire in piena sicurezza): si parla di date ma non viene fatto riferimento specifico al come. L’unica regola certa è che hanno attributo ai titolari delle attività una responsabilità penale per l’eventuale contagio dei dipendenti alla quale i Ristoratori Toscana si oppongono fermamente.
Assenza dei sostegni “promessi” dalle istituzioni: tutte le nostre richieste presentate formalmente sono rimaste inascoltate e i sostegni previsti sono inadeguati e insufficienti (in allegato i documenti inviati formalmente al Comune e alla Regione)I ristoratori Toscana si dissociano da ogni strumentalizzazione politica o associazionistica riferita all’iniziativa e ribadiscono: “ la nostra è una passeggiata spontanea organizzata per noi e i nostri dipendenti, del tutto pacifica e ci impegneremo al massimo perché avvenga tutto nel rispetto delle regole imposte dai DPCM”.
Riguardo alle notizie che circolano da stamani sulla riapertura anticipata I Ristoratori Toscana dichiarano: “ Siamo molto preoccupati riguardo la decisone presa dalla Regione Toscana di anticipare la riapertura al 18 maggio, si continua a parlare di date ma non ci sono ancora istruzioni e direttive concrete sulla riaperture. Chiediamo direttive da 2 mesi e, ancora, a meno di 5 giorni dalla riapertura non abbiamo niente in mano per poterci organizzare. Inoltre non sono arrivate le casse integrazioni ai nostri dipendenti… siamo abbandonati a noi stessi nel totale caos e ci sono famiglie in grave difficoltà!
Aggiungono: “Attendiamo risposte sollecite e concrete dalle istituzioni e solo allora saremo disposti a incontrarle. Abbiamo avuto tanti incontri formali con loro che purtroppo a oggi non hanno portato a niente. E concludono: “attenzione ai tentativi di strumentalizzare il nostro gruppo, ribadiamo siamo un movimento di imprenditori della ristorazione e affini lontani dai partiti e dalle associazioni di categoria”.