Redigaffi 2019 è pronto per essere degustato in tutto il mondo

Pubblicato il 18 ottobre 2021

Se è vero, come è vero, che il lancio sul mercato di ogni nuova annata, è di per sé un traguardo emozionante, in questo caso lo è ancora di più perché la 2019 coincide con i primi 25 anni di storia di questo straordinario Merlot in purezza. Un anniversario importante che Tua Rita ha voluto celebrare, come si conviene per le grandi occasioni, attraverso iniziative speciali che hanno messo al centro non soltanto l’anima complessa di questo vino, ma anche il suo coté artistico. A partire dalla scelta dell’etichetta che è stata eccezionalmente affidata ai suoi estimatori. Il pittore Raffaele De Rosa, infatti, che da sempre con il suo geniale tratto fantasy veste i vini dell’azienda, ha realizzato tre diversi quadri, ciascuno con una narrazione precisa e colori distinti. Gli amanti di Redigaffi hanno potuto esprimere la loro preferenza sui canali social di Tua Rita attraverso una «votazione». Ha vinto l’opera intitolata Ildebrandino VIII. Ed è diventata etichetta, appunto. Costui era un cavaliere errante che, nel 1201 d.C., fu chiamato a proteggere il popolo di Suvereto dall’invasione saracena. L’audace guerriero naturalmente riuscì nell’impresa e al termine della battaglia, brindò al trionfo con il suo esercito. Detto ciò, un quadro che sia degno di chiamarsi tale, ha bisogno della sua «cornice». È così che anche il progetto del logo è stato frutto di un’approfondita ricerca, un percorso ancora una volta artistico che ha portato al disegno di un «25» davvero inedito: è composto da sei parti distinte tra loro e ciascuna riprende volutamente un colore presente nel quadro. La realizzazione trae ispirazione da una secolare tecnica artigiana indiana di stampa manuale, la Hand Block Printing. Questa metodologia è stata scelta proprio perché è un inno all’artigianalità pura, alla creatività di chi con le mani, per l’appunto, sa creare qualcosa di unico, facendone un’opera d’arte. Allo studio meticoloso dell’etichetta è seguita anche la creazione di un video. Protagonista un giovane a cui il regista, Marco Bacci, ha affidato l’identità stessa di Redigaffi e l’ha spiegata, nel suo evolversi, attraverso queste parole: «Nasce dalla cruda terra, fiorisce coi primi raggi di sole, scopre i sensi che ispirano la danza. Si erge fiero, maturo e, in sella al suo destriero, va incontro al suo brillante destino, illuminato da un orizzonte vermiglio».

Fiero e maturo come, del resto, fiero e maturo, è Redigaffi 2019. Quest’annata passerà alla storia come una delle più grandi di sempre. Maturazioni lunghe e perfette, dovute a una stagione climatica di grande equilibrio, il meticoloso lavoro manuale che c’è dietro, dalla raccolta alla selezione delle uve in cantina, i legni impiegati per il suo invecchiamento (ben sette tonnelerie diverse), hanno portato alla nascita di un grandissimo vino, alla versione più potente di questi primi 25 anni. A una versione fatta «a regola d’arte».