Dal Premio Casato Prime Donne, arrivano messaggi forti sulla parità di genere.
I dati presentati da Donatella Cinelli Colombini dimostrano, così come nello sport, il crescente ruolo femminile nel mondo del vino, in Italia le donne dirigono circa il 36% delle imprese agricole e coltivano quasi 43mila ettari di vigna.
“Il vino è il primo settore, fra quelli tipicamente maschili, dove le donne stanno arrivando a grandi traguardi” ha detto la Presidente del Premio Casato Prime Donne, Donatella Cinelli Colombini “nello sport invece tutte le atlete sono dilettanti anche Federica Pellegrini o Valentina Vezzali sono dilettanti” ha raccontato Sara Gama dopo essere stata insignita del titolo di Prima Donna 2018. Racconti e opinioni disegnano un universo femminile in rapida evoluzione, il tutto è emerso durante la cerimonia del Premio Casato Prime Donne il 16 settembre 2018 nel teatro di Montalcino,dove “Prima Donna 2018″ è stata eletta da una qualificata Sara Gama capitana della Nazionale di calcio e della Juventus femminile e dai giornalisti Gioacchino Bonsignore TG5, Cristina Conforti Uno Mattina e Andrea Gabbrielli Gambero Rosso oltre che dal fotografo Bruno Bruchi, il pranzo campagnolo e il talk show con i vincitori alla Fattoria del Colle di Trequanda, sospesa fra le crete senesi e la Val d’Orcia.
Numeri dell’affermazione femminile nel vino
“Negli anni Settanta, quando la donna diventa una parte irrinunciabile delle pubblicità, si comincia a parlare di donna oggetto, oggi” spiega Donatella Cinelli Colombini “pur in mezzo a tante difficoltà, pensate che nello Sri Lanka non possono ancora acquistare vino, si è aperta una nuova fase: le donne dominano il mercato in Asia, in Giappone acquistano l’80% del vino venduto sullo scaffale e in Cina circa il 52% delle bottiglie di prezzo superiore a 78 RMG (Robobank). Anche fra i turisti del vino le donne cominciano a diventare una forza trainante: sono la maggioranza degli enoturisti spagnoli e statunitensi (53%). Wset -Wine & Spirits Education Trust, la più grande organizzazione mondiale di formazione sul vino, ricorda che nel 1970 i diplomati del gentil sesso erano il 10.6% ma oggi il 42.8% dei graduates WSET sono donne. In Italia – spiega Donatella Cinelli Colobini – le donne dirigono circa il 36% delle imprese agricole e coltivano quasi 43mila ettari di vigna (Ismea) Infatti il 28% delle imprese agricole con vigneto hanno una conduzione femminile e il 26,5% delle cantine (industriali e agricole). Nel commercio del vino guidano il 24,8% delle imprese al dettaglio e il 12,5% delle imprese all’ingrosso (Cribis gruppo Crif)”
Sara Gama e le atlete donne tutte dilettanti
È David Taddei che conduce il talk show a stimolare la discussione fra i premiati. Donna da “oggetto” a simbolo di successo “eppure c’è ancora molta strada da fare” spiega Sara Gama, difensore invalicabile, capitano della Nazionale e della Juventus ma anche dottoressa in lingue e consigliera federale “In Italia il problema del professionismo non riguarda solo il calcio, è un problema che coinvolge trasversalmente tutti gli sport. Non esiste un’atleta italiana professionista, siamo tutte dilettanti, nessuna esclusa”. Eppure Sara Gama è stata inserita da Mattel, unica italiana, tra le 17 personalità femminili internazionali che possono essere di esempio per le giovani generazioni, tanto da dedicarle una splendida Barbie a sua immagine e il prossimo 7 giugno 2019 giocherà in Francia la fase finale del campionato mondiale femminile (Fifa Women’s Word). Eppure alle ultime olimpiadi di Rio 10 delle 28 medaglie vinte da atleti italiani erano al collo delle donne. Persino nelle paraolimpiadi il settore femminile ha ottenuto ottimi risultati e il Presidente Mattarela ha commentato “le tante medaglie femminili incoraggiano le ragazze del nostro Paese”. Questo aggiunto ai cori xenofobi negli stadi di calcio maschile e al fatto che invece la nazionale di calcio femminile ha una capitana con padre congolese fa vedere lo sport femminile come un propulsore di valori e di riscatto per l’universo femminile.
L’universo femminile che cambia
Le sfide da vincere sono anche negli altri settori “quando ero giovane, mi è capitato di essere incaricata sistematicamente dei servizi più difficili o faticosi” racconta la giornalista Cristina Conforti di Unomattina RAI “e io li accettavo tutti, perché chiedere di essere sostituita da un collega uomo sarebbe stata una sconfitta” Una grinta che porta a grandi risultati e che viene riconosciuta anche dagli uomini “le donne fotografe hanno una speciale sensibilità nelle cerimonie e gli eventi” ha detto il fotografo Bruno Bruchi “e hanno anche un gusto “di genere” per cibo e vino” ha affermato con certezza Gioacchino Bonsignore conduttore del TG5 e grandissimo esperto di enogastronomia.
A riprova della forza femminile nell’affrontare le difficoltà lo spettacolo di danza “Oltre la sclerosi multipla” nato a Buonconvento (SI) da Anna Belvedere. Un gruppo di ragazze balla con una compagna colpita dalla malattia e l’aiuta a ritrovare il sorriso e persino a lasciare le stampelle.
Persino il pranzo “Healthy food e peccati di gola” per 200 inviati è un’opera a più mani dove Roberta Archetti chef della fattoria del Colle è stata affiancata dal panificio Del Ponte di Prato celebre per il pane biblico, da Donatella Varlunghi dell’Osteria delle Crete chef amante dell’esotismo e Da Delfina di Artimino premiata dalla Guida 2018 di Repubblica per la sua ribollita mentre il dolce per il ventennale del Premio Casato Prime Donne è stato preparato da Francesco Elmi maestro pasticcere bolognese del “Regina di Quadri” che ha dedicato un particolare impegno allo studio della pasticceria light che coniuga salutismo e piacevolezza creando un dolce dalla perfetta architettura del gusto coniugando la tradizione pasticcera italiana con le tecniche moderne e l’innovazione.