Podere Vito Cardinali inaugura la cantina ipogea e lancia i primi due vini

Pubblicato il 27 giugno 2024

Lo ha fatto in occasione di un evento dedicato al territorio aprendo le porte dell’azienda per un’intera giornata a visitatori ed appassionati

Si concretizza così il progetto del fondatore Vito Cardinali che ha voluto creare un’azienda agricola di centro ettari con l’obiettivo di affiancare alla produzione di eccellenti vini e olii extravergini di oliva lo sviluppo di un’idea di impresa allo stesso tempo antica e moderna. Da sempre attento alle tematiche di economia circolare e sostenibilità, Vito Cardinali ha voluto valorizzare il proprio territorio d’origine attraverso un appassionato e sensibile lavoro di preservazione ed esaltazione della terra marchigiana. Una realtà che celebra l’eccellenza  enologica e la ricchezza del territorio nel rispetto dell’ambiente, attraverso pratiche e tecnologie innovative.

Ne è un esempio concreto la nuova cantina progettata da Studio Architetto Piero Emiliani & Studio TI di Piera Zara e i cui lavori sono iniziati nel 2021. La nuova struttura – che ha richiesto un investimento molto consistente fatto nell’interesse del territorio e completamente finanziato dalla Cardinali Holding S.p.a. – è stata progettata e studiata nei minimi dettagli per integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante.

Stessa attenzione per quanto riguarda la produzione dei vini grazie anche all’enologo residente Enrico Simonini, che – con anche il supporto dell’Istituto ISVEA (Istituto per lo Sviluppo Viticolo Enologico ed Agroindustriale) – ha redatto un’analisi di microzonazione al fine di rilevare le potenzialità del terreno, con l’obiettivo di coltivarvi uve autoctone. Attraverso sofisticate tecniche di coltivazione del suolo a inerbimento e sovescio, il Podere ha piantato Verdicchio e Lacrima.

Questa scelta ha portato alla vinificazione della vendemmia 2023 con la nascita di “Vito” – Verdicchio dei Castelli di Jesi

Classico Superiore DOC un verdicchio in purezza che il prossimo anno sarà affiancato da un Vito Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico DOCG che valorizzerà, all’interno della selezione di uve, quelle che saranno ritenute le migliori in assoluto, per creare un grande bianco da invecchiamento.

L’altra etichetta lanciata dall’azienda è il “Costa Lisiano”, un Marche Rosso Igt ottenuto da uve Lacrima in purezza, vitigno unico che può essere coltivato solo nella Provincia di Ancona e nel comune di Morro d’Alba. Un vitigno sul quale proprio Vito Cardinali ha volto spingere per la sua unicità e per essere il portabandiera del territorio.

Secondo Vito Cardinali le prospettive sono interessanti. “Nei prossimi anni, infatti contiamo di arrivare ad una produzione di 100mila bottiglie dalle 30 mila attuali (20mila di Verdicchio e 10mila di Lacrima)”.

Entrambi i vini sono prodotti negli attuali 35 ettari di vigneto coltivati per il 77% a Verdicchio e il restante a Lacrima di Morro d’Alba. L’azienda è in conversione bio. Gli altri 65 ettari della tenuta sono suddivisi in coltivazione di olive – dalle quali deriva il pregiatissimo olio Extra Vergine di Oliva “Morro” – cereali e frutta, prevalentemente noccioli, visciole, melograno.

L’impresa agricola ha l’obiettivo di mettere al centro il territorio e la visione imprenditoriale della famiglia: sensibilità alle tematiche ambientali, approccio eco-sostenibile alla produzione, mantenimento di un luogo di lavoro positivo per la comunità e le persone che ci lavorano. Un impegno che si riflette anche nelle altre iniziative delle aziende di Cardinali Holding, come

i progetti di riforestazione e di riciclo attuati da CPC Inox, società fondata da Vito Cardinali nel 1980, leader nella produzione di acciaio inox con due sedi in provincia di Milano e due filiali estere in Francia e Germania.

Come ci tiene a sottolineare Vito Cardinali parlando del progetto: “I primi ettari li abbiamo acquistati nel 1972 mentre nel 1977 nasce ufficialmente il Podere. All’inizio si tratta di pochi ettari che dovevano servire come “buen retiro” per saltuarie fughe dalla realtà industriale di Milano e per tornare nei luoghi dell’infanzia e della prima gioventù Poi, la mia passione per queste zone, la volontà di fare qualcosa di più per il territorio e per preservarne le antiche colture, mi hanno spinto ad investire ancora più risorse ed energie in questo progetto.”

Siete tutti invitati all’inaugurazione: