La collaborazione fra Francesco Tonelli e Dario Picchiotti, fondata sulla cultura culinaria felsinea, si fa sempre più proficua e ora si espande nella campagna bolognese con Locanda Casa Merlò
Dopo l’esponenziale crescita di consensi per la formula di Casa Merlò, in centro a Bologna, chef Dario Picchiotti e Francesco Tonelli declinano l’esperienza in salsa bucolica ridando vita a una antica fornace a Calderara di Reno con Locanda Casa Merlò. Questa volta insieme a Nicola Barilli, che dopo aver guidato per due anni la sala del locale in centro storico, è entrato nel nuovo progetto anche come co-titolare.
Già agriturismo, rimasto chiuso per anni, la struttura che ospita la Locanda è immersa nel verde brillante che caratterizza la bassa Padana, dove i prati sono ombreggiati da alberi secolari e i fusti del granturco, ben allineati, disegnano le geometrie dell’agricoltura tipica del luogo. Con un laghetto gracidante, in particolare al calar del sole, a completare l’iconografia della più autentica campagna bolognese, accogliente e rilassante anche nella sua versione piana, meno inflazionata di quella collinare.
L’approccio al recupero del luogo è lo stesso del ristorante del capoluogo emiliano, ovvero rimettere a nuovo conservando il più possibile morfologia e arredi originali, e come per il Merlò urbano lo stile è quello rustico dei legni massicci e torniti, qui impreziosito dalla presenza in sala di un ampio camino che per il prossimo inverno si doterà di girarrosto. I coperti arrivano all’incirca a 115 fra il salone interno e lo spazio open air, con il grande porticato e la distesa del prato. Dove campeggia la scultura Città di Babele di Michelangelo Barbieri, artista della galleria Forni di Bologna, ispirata alle Città Invisibili di Italo Calvino. Con le stesse barchette-origami in rame variopinto che fluttuando nel soffitto di Casa Merlò ne sono diventate il segno distintivo. La locanda è in divenire, i prossimi mesi verranno restaurare le sette camere, per offrire agli ospiti piacevoli soggiorni agresti, a un quarto d’ora d’auto dal centro città. I progetti di ampliamento della proposta sono in piena fase immaginativa, ma con un punto fermo, quello di valorizzare al massimo la natura circostante. Si spazia fra l’idea di creare una fattoria didattica con animali da cortile, o costruire una piattaforma sull’acqua del laghetto, magari popolandolo di ninfee.
Cosa si mangia e cosa si beve alla Locanda Casa Merlò
Dalla cucina è incessante l’uscita di tigelle e crescentine, capisaldi degli aperitivi emiliani, farcite di friggione, pesto Modenese e di salumi come il prosciutto di Vittorio Simonini, la Mortadella Bologna IGP Felsineo Selezione Tour-tlen e i formaggi dell’Azienda Agricola Caretti.
Parte dell’approvvigionamento arriva anche dalle altre attività di Picchiotti e Tonelli, dal forno e bistrot Merlino – Il Mago della farina, in Via Ercolani a Bologna, giungono il pane e la pasta fresca. Di Casa Merlò invece non si potevano non replicare piatti di clamoroso successo come le ormai leggendarie ruote pazze Benedetto Cavalieri alla vodka, già definite da critici e gastronomi, come Joe Bastianich, fra le migliori mai assaggiate. Fra gli intramontabili, tortelloni ricotta e spinaci e gramigna alla salsiccia. L’obiettivo è di attenersi a proposte di estrema linearità e semplicità leggibile, che si distinguano per l’altissima capacità di appagamento e, precisamente come le endorfine, generino sensazioni di euforia e benessere.
Non da meno è la Griglia d’autore che riunisce in 600 g. di portata tomahawk di manzo, maiale e pollo, carni provenienti da La Macelleria di Via Ercolani, accanto a Merlino, una insegna storica, ora rilevata da due giovani che con entusiasmo e determinazione hanno proseguito un percorso di qualità iniziato cinquant’anni fa.
Anche nel finale, l’immediatezza dei dolci più essenziali e schietti, dal crème caramel, alla panna cotta, dalla torta di riso all’immancabile zuppa inglese.
Come hanno ampiamente dimostrato nei loro progetti precedenti, Picchiotti e Tonelli nutrono una passione sconfinata per i vini, che amano far apprezzare in contesti di piacevole informalità. Con disinvoltura abbinano etichette di grande caratura a pietanze dall’essenza casalinga e questa è una delle chiavi del grande successo di Casa Merlò
E alla Locanda non poteva essere diversamente, Monogram è la cantina che produce il Franciacorta con etichetta personalizzata “della casa”. In carta sono presenti per la gran parte vini autoctoni come il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP di Corte Manzini, grandi vini riserva come Ornellaia, Pergole Torte, i Baroli di Ceretto e Cavallotto e una parte è dedicata ai grandi Champagne.