L’Associazione Nazionale Città del Vino interviene nel dibattito in corso sul Recovery Fund, il nuovo strumento di finanziamenti europei per combattere la crisi provocata dalla pandemia, sollecitando il Governo italiano e i Ministeri delle Politiche Agricole e per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, affinché siano effettuati interventi strutturali a sostegno dei piccoli Comuni e dei territori agricoli dove le produzioni di qualità, vino, olio e altri prodotti tipici d’eccellenza, sono il volano di un nuovo sviluppo sostenibile.
“Apprendo con favore – afferma Floriano Zambon, il presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino – che la Commissione Agricoltura della Camera ha approvato il suo parere sull’utilizzo del Recovery Fund e sulle linee guida di quello che sarà il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Mi auguro che il Governo ponga così attenzione anche ai territori rurali che hanno urgente bisogno di potenziare o in molti casi di installare ex novo infrastrutture per la comunicazione (banda larga) indispensabili per dare alle aziende agricole la possibilità di connettersi, di innovare e qualificare, ad esempio, la propria offerta enoturistica. Si è parlato anche di fondi per la ricerca e l’innovazione, del piano nazionale per la transizione ecologica del comparto agricolo, del rafforzamento di filiere e piattaforme per la vendita dei prodotti agricoli, dal potenziamento delle bioenergie e del rinnovo dei materiali e dei macchinari obsoleti. Insomma, le terre del vino necessitano di essere accompagnate nella loro evoluzione verso una maggiore capacità di essere competitive. Penso anche alla necessità di rifinanziare e di rielaborare la legge sulle Strade del Vino e dei Sapori – conclude Zambon – per rilanciare il loro ruolo strategico di motori del territorio. Il turismo del vino, che nel 2019 ha mosso circa 15 milioni di escursionisti e ha prodotto un giro d’affari di 2,6 miliardi di euro – secondo quanto rilevato dal nostro Osservatorio sul turismo del vino – ha subito un brutto colpo a causa del virus covid-19, ma è stato sicuramente il settore che prima e meglio di altri ha mostrato di potersi risollevare per le sue peculiari caratteristiche: vita all’aria aperta, salubrità dei luoghi, qualità dell’accoglienza”.
Per l’Associazione Città del Vino il Recovery Fund è un’opportunità da non sprecare per rilanciare il comparto agricolo e agroalimentare, settori indispensabili per un Paese come l’Italia, capaci di creare ricchezza nel rispetto dei paesaggi, dell’ambiente e di garantire un futuro migliore anche ai territori più marginali.