Terminato il concorso Pentathlon della cucina con 35 partecipanti. Convegno ITB Italia sul problema delle concessioni balneari. SOS: bagnini a rischio sparizione.
Pentathlon della cucina. Incoronati i migliori cuochi dì’Italia del Pentathlon della cucina, gara per valorizzare le capacità professionali nelle attività di cucina di tutti i giorni, la grande novità di Tirreno C.T. 2023. Tre i vincitori di 18 anni per la categoria junior tutti e tre provenienti dell’Istituto alberghiero “Carnacina” di Bardolino (Vr). Al primo posto junior Yahya Souati (97 punti), secondo Artiom Euciuc (96,67) e terzo Max Panainte (94). Per i senior primo il ligure Paolo Ganci (94) di Spotorno (Sv), secondo Luca De Biase (90,67) e terzo Giancarlo Cammisa (88,33). De Biase e Cammisa lavorano entrambi nello stesso ristorante a Peschiera del Garda (Vr). A sfidarsi nelle 5 prove di attività quotidiana in cucina sono stati 35 concorrenti. «È stata una competizione completamente nuova sulle abilità giornaliere dei cuochi. Nonostante l’iniziale preoccupazione e la comprensibile agitazione per il debutto dell’iniziativa, la gara è stata molto positiva e tutti si sono messi alla prova anche su abilità che non usano come sfilettare un pesce se il ristorante dove lavora non cucina pesce», spiega Fabio Tacchella ideatore della competizione. «La gara ha fatto emergere, e colmare, quelle lacune che un professionista si porta dietro, magari dai tempi della scuola e che non aveva mai avuto modo di affrontare e migliorare. È stato un confronto costruttivo e istruttivo con i giudici, chef executive di grandi compagnie di navigazione e grandi catene di ristorazione che non soltanto hanno giudicato ma si sono messi al pari dei concorrenti e hanno fatto vedere come disossare correttamente un pollo o sfilettare un pesce. Questo ha dato molto valore alla competizione che non era soltanto una gara ma anche un aggiornamento professionale». L’appuntamento «adesso alla prossima edizione quando faremo tesoro di tutti suggerimenti ricevuti per migliorare e far crescere la competizione». Soddisfazione per la gara è stata espressa anche da Paolo Caldana patron di Tirreno C.T. «La fiera ha avuto quest’anno un rilancio enorme, con affluenza interessata e espositori contenti. Il Pentathlon il prossimo anno sarà triplicato perché in cucina c’è bisogno di professionalità tutti i giorni, per essere cuochi c’è bisogno di sapere sempre di più».
Convegno ITB ITALIA. Ieri ultimo appuntamento in calendario per il settore della balneazione con il convegno organizzato da ITB Italia (Associazione Italiana Imprenditori Turistici Balneari). Sono intervenuti il presidente Itb Italia Giuseppe Ricci e il referente di Itb Italia per la regione Sardegna Francesco Gambella. «Da anni sosteniamo che la Bolkestein non può essere applicata – ha detto il presidente Ricci – anche in virtù della storia delle nostre concessioni. Le aree dove oggi insistono le nostre aziende, frutto di investimenti e sacrifici, sono state regolamentate dallo Stato con un rinnovo automatico delle concessioni (ogni 6 anni) che ci ha dato certezze per il futuro, e che oggi non abbiamo più”.
SOS Bagnini dalla costa dell’Apuoversilia. La fiera balnearia è stata anche l’occasione per evidenziare alcune problematiche che attualmente ruotano intorno al settore della sicurezza e del salvataggio lungo la costa dell’Apuoversilia.
Nell’ultimo decennio infatti la figura del bagnino e/o assistente bagnantì è diventata sempre più professionale, abbandonando la visione del “bagnino tutto fare” degli anni ’70/’80.
Dalla pandemia però è in calo il numero di bagnini brevettati che poi realmente fanno la stagione. Su circa 300 bagnini brevettati all’anno solo meno di un terzo l’estate mette in pratica la formazione acquisita. Il rischio è che nei prossimi anni si perda la figura professionale del bagnino in mancanza di un ricambio generazionale e che in una costa, come quella dell’apuoversilia, si abbassi quel livello di sicurezza nelle spiagge di cui ha vantato negli ultimi vent’anni il primato in termini di attrattività turistica soprattutto per il target famiglie. Il tutto è messo a rischio da alcune modifiche al settore contenute nel decreto 206/2016, ad oggi inserito nel milleproroghe e quindi in scadenza al 30 giugno 2023.
I punti più torbidi secondo gli operatori del settore del salvataggio che alzano la bandiera dell’SOS, sarebbero sostanzialmente tre.
Il primo riguarda l’età. Questo decreto restringe il range anagrafico: potrà fare il corso di bagnino chi ha un’età compresa tra i 18 e i 50 anni (invece di 16-60). La seconda criticità riguarda la formazione. Secondo questa riforma basterebbero infatti solo due anni di brevetto per poter aprire scuole di formazione per rilasciare corsi da bagnino senza alcun obbligo di affiliazione e senza obbligo di aver praticato la professione. Il terzo punto oscuro riguarda i rinnovi dei brevetti per cui il nuovo decreto non ne specifica le modalità.