Il Vermentino di Poggio alle Monache: freschezza e qualità premiate dalla vendemmia biologica 2023
Il Vermentino, vitigno a bacca bianca simbolo delle regioni mediterranee, è sempre più protagonista nella scena enologica italiana grazie al lavoro della cantina Poggio alle Monachedi Asciano (SI). Questo vitigno, che affonda le radici nel Medioevo, trova nella Liguria e in alcune zone della Francia, come la Provenza, le sue origini, e oggi viene celebrato per i suoi vini freschi e aromatici.
Poggio alle Monache ha scelto una zona particolare del suo territorio per coltivare il Vermentino, caratterizzata da terreni calcarei e silicei ideali per esaltare le peculiarità del vitigno. Questi terreni conferiscono al vino una mineralità eccezionale e preservano l’acidità e la freschezza, qualità distintive del vitigno.
Il processo di vinificazione comprende una pressatura soffice delle uve, decantazione a freddo del mosto e fermentazione a temperatura controllata. Il vino viene poi affinato sulle fecce fini per 5 mesi, con batonnage settimanali, che contribuiscono a un bouquet aromatico intenso e complesso. Al naso, il Naviglio presenta note floreali e fruttate di frutta tropicale, menta piperita ed erbe aromatiche. In bocca, si rivela fresco, sapido, avvolgente e molto elegante, con una persistenza notevole.
Alessandra Giardi e Alessio Magi, titolari della cantina, sottolineano con orgoglio: “Un vino che non tradisce ne all’olfatto né al palato, esprimendo tutte le caratteristiche del nostro territorio. Con la vendemmia 2023, il Naviglio riceve anche il certificato Biologico, un risultato di cui siamo fieri.”
Il Vermentino toscano Naviglio si presta splendidamente ad accompagnare piatti come risotto ai frutti di mare, pasta con pesto di basilico, pesce alla griglia e insalate fresche. La sua freschezza e le note fruttate e aromatiche esaltano i sapori delicati e i piatti leggeri, rendendolo un’ottima scelta per la tavola.
La Cantina
La Cantina di Poggio alle Monache si trova nelle suggestive Crete Senesi, a soli 500 metri dall’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore (SI), fondata nel 1272. La Cantina, risalente al 1200 e nota anche come “Cantina di Chiusure”, era un’importante proprietà del Monastero di Santa Marta e un fulcro dell’agricoltura locale, con una significativa produzione di vino. Nel corso dei secoli, ha ospitato nobili famiglie come i Piccolomini D’Aragona. Oggi è gestita con passione da Alessandra Giardi, Alessio Magi e la figlia Caterina. Circondata da circa 100 ettari, la cantina produce vino, olio, seminativi e pregiato tartufo, mantenendo viva la sua storia secolare.