Secondo Daniele Accordini la vendemmia 2021 costituisce un evento raro per l’Amarone, occorso ancora in Valpolicella 31 anni or sono, grazie al “poker d’assi” sanità uve, zuccheri, acidità e colore
In Valpolicella, il millesimo 2021 lo ricorderemo come l’annata perfetta dell’Amarone, grazie alla combinazione di fattori meteo che hanno permesso dapprima alla vite di maturare con equilibrio il frutto e poi alle uve di appassire nei fruttai in modo naturale, lentamente, trasformandosi ed evolvendosi con gradualità e sanità. Ad affermarlo è Daniele Accordini, enologo e dg di Cantina Valpolicella Negrar – 244 soci per oltre 700 ha di vigneti dislocati in tutte le vallate della Valpolicella Classica, con una prevalenza di vigneti collinari – nel definire la vendemmia 2021, appena conclusa.
L’effetto straordinario di quest’annata è stato ottenuto durante la maturazione e soprattutto nei mesi di giugno, luglio ed agosto, periodo in cui durante il giorno le temperature non sono mai salite oltre i 33 gradi, soglia critica della vite di Corvina oltre la quale il processo fotosintetico rallenta fino a fermarsi. Anche le temperature notturne hanno contribuito alla qualità delle uve, scendendo notevolmente con un’escursione termica giorno/notte talvolta di oltre 13 gradi e con tassi di umidità nell’aria sempre molto bassi. Queste condizioni meteo eccezionali hanno garantito alla vite di poter maturare l’uva in prefette condizioni di sanità, di accumulare nel frutto ottime quantità di zuccheri e soprattutto una sintesi delle sostanze coloranti, preservando integralmente l’acidità, elemento, quest’ultimo, che garantisce la longevità di un vino.
Poker d’assi. “Per l’enologo – spiega Accordini – la combinazione sanità delle uve, zuccheri, acidità e colore, è come avere in mano in una partita di carte un poker d’assi ed è, senza dubbio, un’eccezione per la nostra zona e per ritrovarla bisogna andare al millesimo 1990, storica e memorabile annata degustabile ancor oggi nella sua complessità. Il millesimo 2021 che andremo a produrre sarà quindi per l’Amarone della Valpolicella “un unicum” e come tale, difficile da ripetere nella sua grandezza. Sarà un’annata da conservare per lungo tempo come esempio di una perfetta sintesi tra un terroir molto espressivo, un clima in equilibrio con le esigenze della vite e i viticoltori che hanno saputo riconoscere e rispettare questi valori, traducendoli in un vero e proprio simbolo del territorio”.