Il direttore generale Antonio Donato: “La sostenibilità ambientale ed economica passa attraverso precisi progetti d’impresa, ma anche dal perfetto equilibrio tra le specie animali presenti sul territorio e i lupi, in questo contesto sono nostri alleati”
Nell’ottica di uno sviluppo sempre crescente della sostenibilità ambientale ed economica delle Tenute del Cerro, con aziende vitivinicole in Umbria e Toscana, il ritorno dei lupi all’interno delle singole tenute sta diventando elemento di grande importanza. “Possiamo tranquillamente affermare che sono diventati dei collaboratori davvero speciali”, racconta il direttore generale Antonio Donato. Che spiega: “I lupi, all’interno delle nostre aziende, proteggono i vigneti allontanando animali selvatici come, per esempio, cinghiali e caprioli e questo assume un’importanza assai rilevante, soprattutto nella prima fase vegetativa della vite”. “I primi esemplari li abbiamo avvistati in Umbria, ma sono tornati da qualche anno anche nelle tenute toscane, al punto che non è difficile incontrarli in pieno giorno in mezzo alle vigne oppure ai margini dei boschi, tanto che in più di un’occasione è stato anche possibile riprenderli con gli smartphone”, racconta Donato. “Tenute del Cerro ha avviato da tempo un grande progetto di sostenibilità ambientale per tutte le sue produzioni, a iniziare da quella vitivinicola - aggiunge il direttore - Sostenibile ambientale ed economica che certamente passano attraverso determinati progetti di impresa che, in alcuni casi, vanno anche oltre il classico protocollo del biologico. Ma la sostenibilità ambientale inevitabilmente – aggiunge il direttore generale – ha a che fare con tutto ciò che ci circonda e quindi trova la sua massima applicazione anche attraverso lo straordinario lavoro della natura e quindi nel perfetto equilibrio tra le specie animali e in tal senso i lupi sono dei nostri preziosi alleati”.
Donato, parlando di sostenibilità ambientale, affronta anche il tema dei cambiamenti climatici, con estati sempre più torride, soprattutto nelle zone più interne, esattamente dove si trovano le realtà di Tenute del Cerro. “Negli ultimi 20-25 anni abbiamo assistito a una vera e propria escalation delle temperature e questo ha richiesto di avviare progetti specifici per contrastare la siccità, e mettere a punto una serie di iniziative tese proprio al rispetto dell’ambiente - spiega il direttore – Abbiamo avviato protocolli ed azioni che hanno già portato a una drastica diminuzione della chimica, ma su questo tema avremo modo di tornarci tra qualche tempo”. “Quello che è, invece, già realtà è l’impianto di irrigazione che ormai raggiunge quasi la totalità dei nostri vigneti”, sottolinea Donato. “Dopo aver creato, negli angoli più adatti delle varie tenute, degli invasi capaci di contenere circa 150 mila metri cubi di acqua piovana - spiega ancora il dg – abbiamo realizzato una rete idrica di soccorso che attiviamo nei periodi di prolungata siccità”.