Alle pendici dell’altopiano delle Pizzorne, il baluardo montuoso fitto di conifere e castagneti che protegge la piana di Lucca dai venti del Nord e le assicura la particolare mitezza del clima, le dolci colline tra Marlia, Segromigno in Monte e Camigliano sono uno scrigno che racchiude innumerevoli gemme, più o meno nascoste, più o meno note: borghi e pievi, ville e fattorie. Incastonata tra il parco di Villa Mansi, una tra le più celebri ville della Lucchesia, Villa Torrigiani e coronata dalle splendide architetture delle ville Mazzarosa, Orlando, Bruguier, è situata l’azienda agricola e agrituristica Colle di Bordocheo, da oltre sessant’anni di proprietà della famiglia Chelini e oggi condotta con impegno e passione da Barbara.
L’ulivo e la vite sono protagonisti da sempre di questo scenario da idillio rurale. Sui 30 ettari complessivi della fattoria, sono 10 quelli coltivati a vite, principalmente a Sangiovese, Ciliegiolo, Chardonnay, Merlot, Vermentino e Trebbiano. Si trovano anche piccole parti di Syrah e filari di vitigni come il Moscato d’Amburgo e il Moscato Bianco che conferiscono particolari caratteristiche ai vini dell’azienda. Colle di Bordocheo produce oggi 5 vini: 2 bianchi, 2 rossi e un vino da dessert a tiratura limitata. Il Bordocheo Rosso e il Bordocheo Bianco, sono 2 classici Colline Lucchesi Doc con fermentazioni in acciaio e affinamento in bottiglia per periodi limitati ed esprimono bevibilità immediata e pronta già poco dopo l’imbottigliamento: vini caratteristici, che esprimono al meglio il territorio. Ci sono poi le 2 riserve, il Bianco dell’Oca Igt, blend di Chardonnay, Sauvignon e Vermentino, che nasce con macerazione a freddo e affina per alcuni mesi in legno, in genere tonneau. C’è poi il Picchio Rosso Doc, un assemblaggio di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon che conosce un anno di tonneau prima di trascorrere 10/12 mesi ad affinare in bottiglia. Da scoprire, per i dolci o per alcuni formaggi, il Quinto, chiamato anche il “Sauternes di Lucca”, prodotto con uve di Trebbiano e Moscato bianco lasciate a lungo in pianta fino al giusto grado d’appassimento.
Ma non appena finita la vendemmia e le vinificazioni, è già il momento della raccolta delle olive. L’olio di Colle di Bordocheo è il frutto di circa 1.650 piante delle classiche cultivar toscane, Frantoio, Moraiolo, Leccino e Pendolino, curate con tutte le attenzioni dell’olivicoltura biologica: niente trattamenti sistemici, potatura ad anni alterni, campo inerbito, raccolta che parte a ottobre per cogliere fin da subito le caratteristiche migliori del frutto, olive spremute a freddo ogni sera in un frantoio della zona. Nasce così un olio extravergine d’oliva gustoso ma non aggressivo: limpido, dal gusto fruttato, intenso e piccante ma non troppo pungente al palato con una lievissima nota amara e classici sentori di carciofo e foglia di pomodoro. Un olio ricco di polifenoli e di sapori insomma, ma senza eccessive grassezze, come si conviene al tipico e famoso olio delle colline lucchesi, adatto all’abbinamento con pesci, insalate, legumi.