Le nuove cariche del Distretto Rurale del Chianti

Pubblicato il 19 febbraio 2019

Il Distretto del Chianti entro nella fase operativa

Tommaso Marrocchesi eletto Presidente dell’Associazione di Distretto, Paolo Sottani, Vice. Entro breve il primo progetto economico in grado di catalizzare ingenti risorse economiche.

Fare sistema per attrarre investimenti e promuovere la qualità territoriale: su questo presupposto è nato nel 2017 il Distretto Rurale del Chianti, nell’area corrispondente alla zona di produzione del Chianti Classico Gallo Nero. Coinvolte le Amministrazioni comunali del territorio assieme al Consorzio Vino Chianti Classico, al Consorzio Olio Dop Chianti Classico e alla Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico. Obiettivo comune: favorire l’integrazione economica e sociale, culturale e turistica, nel rispetto della conservazione e riproduzione degli equilibri naturali e arrivare a una programmazione condivisa degli interventi.
La governance del Distretto Rurale del Chianti è ripartita tra due organismi, secondo quanto stabilito dalla legge regionale: l’Assemblea di Distretto (a partecipazione aperta) e l’Associazione di Distretto.

In questo ambito, l’Assemblea dell’Associazione di Distretto, tenutasi alla Stazione Leopolda di Firenze martedì scorso, ha eletto i suoi portavoce: Presidente dell’Associazione di DistrettoTommaso Marrocchesi dell’azienda Bibbiano di Castellina in Chianti affiancato, nel ruolo di Vice Presidente, da Paolo Sottani, primo cittadino di Greve in Chianti.

È stato nominato anche un Consiglio Direttivo, che fungerà da braccio operativo dell’Associazione, composto da: Sebastiano Capponi (Villa Calcinaia), Tommaso Marrocchesi (Bibbiano), Nicolò Mascheroni (Castello di Volpaia), Filippo Mazzei (Marchesi Mazzei), Fabrizio Nepi (Castelnuovo Berardenga), Pier Paolo Mugnaini e Daniele Barbucci (Radda in Chianti) e Paolo Sottani (Greve in Chianti).

Il Distretto del Chianti entra così, dopo alcuni mesi di lavori preparatori, nella sua fase operativa con l’obiettivo di porsi come punto di riferimento del territorio per le politiche di sviluppo, in grado di intercettare risorse, sia interne che esterne, e di elaborare un progetto economico territoriale pluriennale con una particolare attenzione ai temi di natura ambientale, urbanistica e paesaggistica.

Compito degli aderenti al Distretto Rurale del Chianti sarà anche il monitoraggio del piano e la valutazione dei risultati conseguiti. A partire da un primo ambizioso obiettivo: riuscire a stipulare il primo Contratto di Distretto, in grado di convogliare sul territorio molteplici opportunità e investimentisignificativi.

“L’obiettivo dell’Associazione è quello di andare incontro alle esigenze del territorio. – dichiara Paolo Sottani - Dopo l’avvio del percorso siglato in occasione dei 300 anni e la costituzione dell’Associazione entriamo nella fase operativa della progettazione in cui ci occuperemo di varie tematiche di interesse per il territorio. Un’attività multidisciplinare che non riguarderà solo il nostro impegno nel settore dell’agricoltura, l’intento è quello di rispondere ai bisogni contemporanei e di intervenire in vari ambiti tra cui quello, fondamentale, della sicurezza”.

“L’Assemblea di Distretto – afferma Marcello Bonechi per conto dell’Assemblea  – saluta con soddisfazione la costituzione dell’Associazione di Distretto, che sarà il nostro braccio operativo e darà, finalmente, concretezza agli obiettivi del Distretto Rurale del Chianti. “

“Mi preme innanzitutto ringraziare i soggetti costitutivi del Distretto Rurale per la condivisione del mio nome per la carica di Presidente dell’Associazione di Distretto – dichiara Tommaso Marrocchesi - una grande responsabilità che assumo con l’impegno di fare e fare bene. Il Distretto Rurale è una importante opportunità per la realizzazione di un progetto economico che possa facilitare le attività di impresa, stimolare le attività culturali e sociali e migliorare le condizioni di residenza nel nostro territorio, tenendo conto delle esigenze diffuse della salvaguardia delle produzioni agricole di eccellenza, della costituzione delle condizioni per l’avviamento di nuove attività economiche, per il miglioramento delle reti digitale, idrica e dell’energia, della mobilità e – non ultima – della sicurezza, temi sentiti e partecipati a cui dovremo dare risposte concrete.”