Dal turismo costiero alle 225 varietà italiane di pane: il successo di Tirreno C.T. Balnearia
Interesse da parte del pubblico, e affari per gli addetti della filiera dell’accoglienza e della balneazione . In attesa dei dati ufficiali di domani sull’affluenza, Tirreno C.T. e Balnearia hanno attirato l’attenzione di molti operatori dei due settori e hanno confermato il ruolo che la fiera ha come punto di rifermento per gli imprenditori dell’accoglienza sia per la ristorazione e ospitalità in generale sia per gli stabilimenti balneari.
Convegno CNA Turismo. Di grande interesse per il comparto turistico è stato il convegno organizzato e coordinato da Gino Angelo Lattanzi referente Cna Relazioni Istituzionali Turismo e Commercio Massa Carrara sul tema “Il valore del territorio: le proposte della Cna Toscana per il turismo esperienziale”, durante il quale sono stati proposti pacchetti turistici esperienziali presentati in Toscana.
Sono intervenuti: Luca Tonini, presidente Cna Toscana; Lorenzo Marchetti, presidente Cna Turismo e Commercio di Massa Carrara; Lara Benfatto, assessore del Comune di Carrara con delega alle attività produttive, turismo e commercio; Andrea Cella, vicesindaco di Massa con delega al turismo; Elisabetta Norfini, presidente regionale Cna Toscana Turismo e Commercio; Francesco Tapinassi, direttore di Toscana Promozione turistica; Paola Lorenzini, coordinatrice regionale di Cna Turismo e Commercio; Roberto Galassi, referente Cna Lunigiana e presidente di GAL; Cristiano Tomei coordinatore nazionale di Cna Turismo e Commercio; Marco Mischia, presidente nazionale Cna Turismo e Commercio; Eleonora Petracci, assessore al turismo del comune di Montignoso e Paolo Balloni, assessore attività produttive e commercio del comune di Massa.
Cna Toscana ha realizzato il catalogo di pacchetti turistici esperienziali che coinvolgono quasi 400 aziende toscane tra strutture ricettive, agriturismi, tour operator, ristoranti, centri benessere e termali e molte altre tipologie di aziende di servizi strettamente legati al comparto.
I pacchetti esperienziali propongono forme di turismo lento come biking tour, mini crociere, voli in mongolfiera, trekking, tutti pensati anche per persone con disabilità. Sono oltre 80 i pacchetti progettati che consistono anche in cammini per la visita di laboratori artigianali della ceramica, della lavorazione dell’oro e dell’argento, delle pietre preziose e semipreziose, alla scoperta di tecniche di restauro di opere d’arte o di tessuti, con la possibilità di sperimentare direttamente la creazione di oggetti. Sono inoltre previsti tour in manifatture ultracentenarie; laboratori di scagliola che ospitano musei storici con opere originali del ‘500. Si aggiungono anche numerose opportunità di degustazioni alla scoperta di tutti i prodotti tipici toscani che questi pacchetti includono nell’offerta.
Convegno Balneari. Si è parlato ancora di concessioni demaniali martedì mattina con Sib Confcommercio e Fiba Confesercenti in una sala con oltre 200 operatori del settore che rischiano di perdere la propria azienda in seguito alla direttiva servizi Bolkestein. Presenti e intervenuti anche gli onorevoli Elisa Montemagni (Lega); Riccardo Zucconi (Fratelli d’Italia), Chiara Tenerini (Forza Italia) e il sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi. Ha aperto l’incontro Antonio Capacchione, rappresentante Sib Confcommercio, che ha fatto un excursus sulla situazione e sulla necessità di trovare soluzioni: «E’ tempo che la propaganda lasci il posto alla politica affinché venga tutelato il turismo balneare italiano che è unico al mondo. E’ necessario che vengano abrogati quegli articoli della legge Draghi, il 3 e il 4 che sono inutili, e che venga emanata una legge nuova che dia certezze e che riordini il settore».
«Oggi avete un governo – ha esordito l’onorevole Elisa Montemagni – che vuole salvare le vostre imprese. Con voi dobbiamo trovare le soluzioni attraverso un dialogo costante. La proroga al 27 luglio serve alla politica e non ai balneari. Il tavolo interministeriale che si aprirà dovrà lavorare alla mappatura e a cercare una soluzione definitiva».
«Ho sempre sostenuto – ha spiegato l’onorevole Zucconi – che bisogna interloquire con l’Europa; convocare il tavolo interministeriale per la mappatura e per vagliare proposte concrete; verificare la scarsità della risorsa; pensare alla soluzione del doppio binario e quindi mandare all’asta le concessioni posteriori alla Bolkestein (2010) e rivedere la legge degli atti formali. Queste possono essere le strade da intraprendere. Da non dimenticare l’abrogazione dell’articolo 49 del Codice della Navigazione».
Le conclusioni sono state affidate a Maurizio Rustignoli di Fiba Confesercenti che ha sottolineato che questa politica è vicina ai balneari e che come categoria c’è fiducia nelle forze politiche di maggioranza. «Pretendiamo l’apertura del tavolo interministeriale – ha detto Rustignoli –, che non dovrà limitarsi alla mappatura della risorsa spiaggia, ma dovrà rappresentare l’inizio di un percorso di riforma. Il tavolo è l’occasione per parlare concretamente del valore delle nostre aziende in parallelo all’avvio di una riforma del Codice della Navigazione, così da inserire il riconoscimento del valore aziendale. Questo è e sarà il nostro impegno».
Pizza regina della fiera. La pizza è uno dei segmenti su cui la fiera vanta una leadership assoluta. A conferma, il campionato che ha incoronato Lelio Robert Gomes da Mata Cursio Master Pizza Champion. Il pizzaiolo di 27 anni che lavora da “Roovido” a Cesena, ha vinto con” Monte”, una pizza per il cui impasto ha utilizzato farine tipo 1 e 0 di Molino Paolo Mariani e farina di riso Artemide dell’azienda Riso Buono. Il topping era una crema di cavolo nero e fiordilatte in cottura. In uscita Robert Gomes ha completato la pizza con del guanciale a listarelle passato in forno, crema di zucca, mousse di pecorino romano sulla quale ha messo una cialda di cavolo nero precedentemente lucidata con dell’olio allo zenzero e impreziosita con un mix di semi tostati.
Pane, grande varietà di produzione, ma scarso consumo. L’artigianale batte l’industriale. Come ogni anno la fiera dedica ampio spazio al segmento del pane e della pizza. In Italia il pane rappresenta un grande patrimonio culturale da promuovere e tutelare Sono circa 250 le tipologie di pane che raccontano la storia dell’Italia, delle sue Regioni e della sua biodiversità.
Secondo dati di una ricerca Cerve promossa da Aibi-Assitol, nel 2021 le vendite di pane artigianale sono state di 1,6 milioni di tonnellate. Sul totale del pane venduto in Italia, quello artigianale ha raggiunto l’84,1%, mentre il 15,9% delle vendite ha riguardato il pane industriale. Il pane artigianale cresce anche nella grande distribuzione che rappresenta il 43,5% del pane venduto in Italia nel 2021, oltre che nelle panetterie (42,1%) e nella ristorazione (che è stata penalizzata anche nel 2021 dalle normative anti-Covid, ma che arriva al 13,2%). Dai dati NielsenIQ il reparto Pane & Pasticceria & Pasta è cresciuto del 17,5%. Nei panifici, il 70% del lavoro degli artigiani riguarda il pane, mentre crescono pizza e focaccia, che rappresentano il 23,5%, e i dolci, che rappresentano il 6,2% del totale.
La filiera pane in Italia. L’industria molitoria nazionale trasforma annualmente 5,4 milioni di tonnellate di frumento tenero che consentono la produzione di circa 4 milioni di tonnellate di farina destinate per il 65% alla produzione di pane e sostituti del pane e per il 35% ad altri usi quali biscotteria, produzione di pizza, produzione di prodotti dolciari o pasticceria.
Il mercato del pane e dei suoi sostitutivi. Poco più di 110 grammi di pane al giorno. È la media del consumo degli italiani (41 chili di pane a testa ogni anno). Un dato che ci colloca come fanalino di coda, dietro agli altri principali Paesi europei. In questa speciale classifica la prima nell’Ue è la Romania, con 88 chili pro capite l’anno, seguita dalla Germania (80 chili ogni anno), per continuare con Olanda (57 chili), Polonia (52 chili), Spagna (47 chili), Francia (44 chili) e Regno Unito, che nella statistica pre-Brexit si ferma a 43 chili pro capite.
Vendite in aumento. Tuttavia il mercato è cresciuto del 6%. E più dell’84% degli italiani mangia abitualmente pane fresco o sfuso, mentre circa il 10% preferisce sostitutivi come il pane confezionato/a lunga conservazione, cracker, taralli, piadine ecc. Solamente l’8% della popolazione non consuma mai prodotti del backery salato. C’è da registrare un calo del consumo di pane “tradizionale” (-2%) e un contemporaneo aumento dei prodotti sostitutivi (+4%), probabilmente dovuto ai lockdown. Richieste in aumento per le farine bio e per i prodotti realizzati con farine integrali e senza glutine (+3%), in linea con la crescente attenzione dei consumatori verso gli alimenti “free from”.