Sono passati quasi cinque mesi dall’ultimo articolo che ho pubblicato e gli eventi hanno travolto e stravolto la scena politico–economicofinanziaria (e spero anche morale–sociale) dell’intera Europa e specialmente dell’Italia.
La caduta del governo Berlusconi, travolto soprattutto dall’assoluta mancanza di credibilità internazionale e perciò dall’incapacità di governare il pauroso debito pubblico e di incidere positivamente sulla gestione economico–finanziaria–sociale–morale dell’Italia, ha messo la classe politica di fronte alle sue responsabilità: è nato il governo Monti, che, faticosamente, sta combattendo contro gli interessi particolari di tante categorie, che, assolutamente, non vogliono perdere i loro privilegi economici e sociali e il loro potere politico, sia sul territorio che in parlamento. È emblematico che gli attacchi più pericolosi contro il governo Monti avvengano quando lo spread cala, evidentemente pensano che il diminuito pericolo di fallimento economico permetta loro di mantenere i privilegi e il potere politico; pensano inoltre che l’opinione pubblica sia meno sensibile e possa dimenticare i gravissimi danni che hanno causato coi loro privilegi. Attualmente il pericolo più grave per la permanenza di Monti al governo sono i temi della Rai e della Giustizia, che riguardano personalmente l’ex Presidente del Consiglio Berlusconi, che, evidentemente, non intende né perdere né diminuire il suo potere politico ed economico. Il proseguo del dibattito sull’esito dei temi che ho esposto ci darà la possibilità di misurare il livello di libertà e democrazia raggiunto dall’Italia: io spero che gli interessi e i diritti universali di tutti prevalgano sugli interessi particolari di caste e categorie. In questa situazione economico-politica–finanziaria–sociale di così basso livello mi sono ricordato che, per pochi anni, ad Atene (circa 500 a.C.), tutte le cariche pubbliche venivano estratte a sorte tra tutti gli aventi diritto al voto, il mandato durava pochi anni e i sorteggiati venivano esclusi dai sorteggi successivi. Visti i risultati attuali, siamo così sicuri che i politici, gli economisti, i finanzieri, i sociologi, che hanno governato per tanti anni, siano più bravi a governare della mitica “casalinga di Voghera”? Ricordiamo che, da circa 800 anni, ogni cittadino inglese ha il diritto di essere giudicato da una giuria di suoi pari, perciò da persone che hanno gli stessi suoi problemi, la sua stessa condizione sociale, la sua istruzione. Certamente momenti così difficili ci stimolano ad approfondire i problemi e anche a cercare altre soluzioni, sempre nell’ambito del vero diritto universale, che limita il diritto di ciascuno nel momento che ciò possa causare danni ad altri.
La situazione climatica di questi cinque mesi è stata anomala per l’assenza delle piogge autunnali, per l’alternarsi di temperature elevate e forti nevicate, con periodi di temperature molto rigide (anche oltre i -10 gradi): evidentemente siamo in un’epoca di cambiamenti climatici, che ci obbligano a studiare, sperimentare e ingegnarci, con tutta l’umiltà possibile, in profondità, su tutte le lavorazioni e la gestione della vite, dal sottosuolo sino all’apice dei tralci.
In un convegno tenuto in autunno a Case Basse, con la partecipazione di professori universitari, tecnici di varie discipline e altri produttori di vino (eravamo in 22), abbiamo dibattuto questi temi e concordato che, per il 2012, Case Basse avrebbe rivoluzionato la gestione dei vigneti, rispetto alle lavorazioni degli ultimi anni. È un compito molto impegnativo, che richiede una maggior attenzione giornaliera in tutte le operazioni colturali della vite, con un maggior controllo e studio, ravvicinato nel tempo, da parte dei professori: ciò è molto stimolante e spero anche foriero di risultati migliori nell’uva che porteremo in cantina.
Il Prof. Boncinelli, fisico e genetista, che insegna “fondamenti biologici della conoscenza”, in un suo recente libro data a 4,5 miliardi di anni la scrematura cosmica della terra, dopo 70 milioni di anni la prima informazione biologica, forse di RNA; tutto dipende dall’interazione tra il materiale biochimico e le condizioni dell’ambiente (la temperatura stessa, l’atmosfera, le fortissime radiazioni solari), da lì in poi la vita degli organismi viene plasmata dall’evoluzione e dalla selezione naturale. Dice, soprattutto, le sequenze decisive: il passaggio degli organismi alla riproduzione sessuale (circa 2 miliardi di anni fa) e, in prospettiva antropocentrica, l’azione delle piante e dei miliardi di microrganismi fotosintetici, senza i quali non sarebbe esistito (e non esisterebbe) l’ossigeno che respiriamo; anche Leopardi era convinto che il rapporto di forza tra l’uomo e la Natura rimanesse largamente sbilanciato a favore della Natura; già James Loveloch aveva sostenuto, in quella che si è chiamata “ipotesi Gaia”, che la terra costituisce un sistema vivente autoregolato, capace di mantenere le sue caratteristiche chimico–fisiche, proprio grazie ai comportamenti degli organismi viventi che lo abitano. Ciò accadrebbe per una sorta di effetto retroattivo, che ristabilirebbe di continuo l’equilibrio tra ciò che vive e le condizioni entro cui si sviluppa la vita. Così si spiega il fatto che il livello di ossidazione o il grado di salinità del nostro ambiente naturale restino più o meno costanti, anche in presenza di mutamenti strutturali: speriamo che questo equilibrio, garantito sinora dalla Natura, non venga rotto e distrutto dall’uomo.
Nel vino succede la stessa cosa, gli oltre 1500 elementi che lo compongono, si integrano, si modificano, interagiscono, si trasformano, si annullano in un susseguirsi di evoluzioni che la Natura tiene in equilibrio e questo equilibrio esiste e dura nel tempo sino a quando l’uomo, ritenendosi superiore alla Natura, interviene con le sue paure e la sua presunzione, rompendo l’equilibrio.
Cosa ne pensate?
Gianfranco Soldera