Una degustazione attraverso le 5 decadi di Tignanello, una suggestiva installazione di arte-esperienziale di Felice Limosani per “animare” Palazzo Antinori per la prima volta nella sua storia
Un’innovazione divenuta tradizione
50 anni fa veniva presentato Tignanello 1971, la prima annata di un vino capace di anticipare i suoi tempi. Pietra miliare dell’enologia, Tignanello ha contribuito all’avvio di quel periodo nominato “Rinascimento” del vino italiano. Una rottura degli schemi, quella di Tignanello, divenuta punto di riferimento, che ha dato il via al movimento ormai celebre dei “Super Tuscan”.
Le iniziative dell’anniversario
Un viaggio tra le 5 decadi
Per festeggiare i suoi 50 anni, Tignanello e la sua storia si raccontano attraverso una degustazione di 5 annate rappresentative delle 5 decadi a Tenuta Tignanello, un viaggio nei luoghi che gli hanno dato origine.
Palazzo Antinori si anima con l’arte-esperienziale di Felice Limosani
La storica residenza di famiglia di Palazzo Antinori dialoga per la prima volta nella sua storia secolare con un’opera digitale di Felice Limosani, donando alla città di Firenze un’esperienza emozionante e contemplativa.
Su commissione della famiglia Antinori per le celebrazioni del 50° anniversario di Tignanello, l’artista ha reinterpretato le tecniche tradizionali di pittura paesaggistica e floreale utilizzando l’intelligenza artificiale e software generativi, creando ambientazioni surreali tra il figurativo e l’astratto, esaltando la maestosità della natura. L’opera, visibile sulla facciata e nella corte del palazzo, trasforma le atmosfere del Chianti Classico in paesaggi onirici e giardini incantati. La colonna sonora, composta dai suoni naturali di uccelli, cicale e grilli, evoca una dimensione sensoriale unica e immersiva.
L’installazione “ARS UNA”, inaugurata il 30 maggio in occasione di una serata a Palazzo Antinori, sarà liberamente visibile dal 31 maggio al 9 giugno, dalle 21.00 alle 24.00.
Marchesi Antinori affianca il Comune di Firenze per il restauro di Ponte Vecchio
L’iniziativa si accompagna al nuovo progetto di conservazione di Ponte Vecchio, primo restauro conservativo di questo tipo effettuato sull’opera, a cura del Comune di Firenze e supportato dalla famiglia Antinori.
Piero Antinori
“A distanza di 50 anni, Tignanello non finisce mai di sorprendermi, annata dopo annata. Un vino a cui io e la mia famiglia siamo profondamente legati e che rappresenta per noi una sfida mai finita, l’ossessione a migliorarci, a porci sempre in discussione, a trovare margini qualitativi sempre più elevati. Proprio pochi mesi fa abbiamo reimpiantato l’ultima parte del vigneto della collina di Tignanello, e il caso ha voluto che fosse proprio durante questo anniversario. Da oltre sei secoli la nostra famiglia ha un profondo legame con la città di Firenze, il mondo del vino e l’arte. I 50 anni di Tignanello ci hanno dato l’opportunità per unire e rendere omaggio a questi tre elementi che ci stanno particolarmente a cuore, nel segno del Rinascimento, sia vitivinicolo, che artistico.” Racconta Piero Antinori.
Tignanello
Tignanello nasce con la prima annata del 1971 da settantaseimilaseicentoottantadue viti di antica vigna chiantigiana, detta Tignanello, situata a 390 metri sul livello marino, su un terreno collinoso ricco di Alberese e Galestro. Un vino concepito come il primo Sangiovese a essere affinato in barrique, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali (quali il Cabernet), e tra i primi vini rossi nel Chianti Classico a non usare uve bianche. Tignanello è una pietra miliare, un vino capace di rappresentare a pieno lo spirito del “Te Duce Proficio”, motto della famiglia Antinori che significa “Sotto la tua guida io procedo”.
Il vino nasce da una selezione di Sangiovese e Cabernet proveniente dall’omonimo vigneto situato a
Tenuta Tignanello, nel cuore del Chianti Classico, su un terreno di 57 ettari esposto a sud-ovest.