Vino iconico dell’azienda di Costigliole d’Asti che nasce dall’incontro tra la locale Barbera e il cosmopolita Cabernet Sauvignon, introdotto nell’800 in Piemonte dal Marchese Filippo Asinari
In occasione del 40° anniversario, il Policalpo Monferrato Rosso 2021 si veste di nuovi colori e celebra una storia di passione, sperimentazione e identità radicata con un’edizione speciale pop. La confezione dell’anniversario presenta una nuova veste grafica, ispirata alle stagioni della vite: dal grigio dell’inverno al verde dell’estate, dal rosso intenso del vino al blu degli acini maturi. Una freccia colorata si erge verso l’alto, simbolo dell’ascesa e della continua ricerca della qualità, un tratto distintivo che accompagna il Policalpo in quarant’anni di vendemmie.
Il Policalpo: un vino dalla doppia anima
Il Policalpo, il cui nome deriva dal greco antico Πολύκαρπος (policarpo) – “ricco di frutti” – è frutto dell’incontro tra un vitigno autoctono, la Barbera, e il cosmopolita Cabernet Sauvignon, un’unione che coniuga il territorio locale e un’anima internazionale.
«Il Policalpo nasce da una vigna speciale – dice Mariuccia Borio, proprietaria di Cascina Castlèt - in una posizione meravigliosa che guarda verso il paese di Costigliole d’Asti. Questa collina è sempre stata chiamata così, ‘Policalpo’, in cui la ‘r’ di policarpo lascia spazio alla ‘l’ come nella parlata di queste terre. Già nel 1800, il Marchese Filippo Asinari aveva scelto di sperimentare, piantando qui Cabernet Sauvignon accanto allo Chardonnay: un’intuizione straordinaria che ha permesso a Cascina Castlèt di dar vita a un vino ricco di storia, passione e visione. Quando negli anni ’70 decisi di ripiantare questa vigna, l’ho fatto per onorare quella lungimiranza e perché credo fermamente nella bellezza dell’incontro tra innovazione e tradizione. Oggi celebriamo i 40 anni del Policalpo come un tributo al passato, ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro».
La produzione è limitata: tre 3 e 5 mila bottiglie l’anno. Le uve fermentano insieme, creando un blend dal sapore caldo ed elegante, affinato in barriques e imbottigliato per regalare una complessità unica. Il suo bouquet presenta note speziate che si fondono con aromi di vaniglia, liquirizia e tabacco, creando un profilo suadente e austero.
«Lavorare al Policalpo è sempre stata una sfida e un privilegio – dichiara l’enologo della cantina Giorgio Gozzelino - Questo vino è il risultato di “un matrimonio d’interesse” tra Barbera e Cabernet Sauvignon: dopo un adeguato affinamento in legno, esprime appieno la sua struttura e complessità».
L’essenza e il carattere del Policalpo: il vino che punta in alto
Il Policalpo rappresenta un racconto in bottiglia: “Punto in alto e guardo il cielo. Ma vengo dalla terra, che mi dà forza, e maturo nel suo ventre fattosi cantina.” Così si racconta la voce simbolica di questo vino, una “cometa” tra le stelle che invita a scoprire la sua essenza. Con un colore rosso rubino e un profilo aromatico intenso, il Policalpo incarna l’impegno e l’innovazione dell’enologia moderna, fedele alla tradizione e aperta al futuro.
Un’etichetta simbolica firmata Giacomo Bersanetti
È stato l’artista Giacomo Bersanetti, scomparso nel 2020, a ideare e creare l’etichetta innovativa del Policalpo negli Anni 80: una freccia iconica come simbolo di superamento e ricerca, un’impronta archetipica che racconta la storia del Policalpo. La sua grafica evoca l’essenza stessa del vino: «La freccia è il simbolo universale del superamento delle condizioni normali; un’anticipazione mentale della conquista di un bene eccezionale – scriveva l’artista – La freccia indica anche la direzione in cui si ricerca l’identificazione, nel senso che solo differenziandosi un essere raggiunge la propria identità, quindi realizza la propria individualità ed esprime la propria personalità. È simbolo di unificazione, decisione e sintesi; ed è anche simbolo di intuizione folgorante, quindi di conoscenza e di compimento. L’impronta di una freccia, prodotta con uno stampo rudimentale, direttamente sulla superficie corrugata del suolo è stato lo spunto da cui è scaturita la vestizione di Policalpo. Il nome attribuito a questo vino è quello della vigna da cui trae origine, mentre il simbolo della freccia – oltre ai concetti qui sopra riportati – esprime l’atteggiamento di costante tendenza verso l’alto, continua ricerca di miglioramento qualitativo, per un vino la cui produzione mantiene nel tempo uno spiccato carattere sperimentale. Il colore acciaio scuro ottenuto attraverso la tecnica serigrafica, trasmette una personalità complessa e stratificata; comunica l’identità di un vino ricco e coinvolgente».