Cru e declinazioni del vino che ha rivoluzionato il concetto di bianco italiano nel mondo
Per Albino Armani, titolare della storica azienda familiare originaria della Vallagarina, il Pinot grigio non solo rappresenta la varietà che ha maggiormente contribuito al successo dei bianchi del Triveneto nel mondo, ma è soprattutto un vino capace di farsi interprete delle peculiarità territoriali di questa regione vinicola: una vera e propria bandiera della sua terra d’origine.Di antica origine francese, il Pinot grigio trova nelle Tre Venezie il suo territorio d’elezione: si tratta di un’area che nel suo insieme si dimostra altamente vocata alla coltivazione di quest’uva, molto delicata, che richiede particolare cura e dedizione. Nella loro complessità ampelografica, dunque, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino hanno tutto ciò di cui il vitigno ha bisogno per esprimersi al meglio: zone fresche, ventilate e con rilevanti escursioni termiche, terreni compatibili e, non meno importante, una cultura viticola ed enologica maturata in decenni d’esperienza di contadini e cantinieri, fattori che concorrono ad esaltare al massimo l’espressività del vitigno.
I Pinot grigio di Albino Armani – il cui 100% della produzione è certificata SQNPI – vengono prodotti nelle tenute Trentine, delle Grave friulane (PN) e della Valdadige (VR) e, nelle loro diverse peculiarità organolettiche, sono tutti legati da un unico filo conduttore, ovvero la capacità di restituire nel calice il carattere della loro zona di provenienza. Un approccio produttivo che mira all’esaltazione del terroir valorizzando ogni vigneto attraverso il concetto del cru.
Iniziando dalle Alpi Carniche dell’alta Grave friulane, dove in 40 ha di vigneto a 270 m s.l.m. viene prodotto il Pinot grigio Friuli Grave DOC 2019, troviamo il paesaggio dei “magredi”, a tratti aspro, di Sequals, con i tipici clap (sassi bianchi) e la ghiaia a ricoprire un terreno ricco di calcare. Da qui nasce un vino piacevolmente salino ed elegante, molto fresco e, soprattutto, minerale. Non mancano note delle erbe aromatiche delle alture friulane, di frutta bianca, dove la mela verde la fa da padrone, che accompagnano in equilibrio i sentori minerali.
Ci spostiamo quindi in Valdadige, nella tenuta di Dolcè, dove prendono vita due tipologie di Pinot grigio. Il Pinot grigio Corvara Valdadige DOC 2019 nasce nei pressi della antica fortezza della “Corvara”, da terreni di origine morenica a un’altitudine di 160 m s.l.m.. Qui il clima è caratterizzato da forti escursioni termiche e dal soffiare costante del vento. Le vigne poste ai piedi degli imponenti contrafforti calcarei beneficiano di una irradiazione riflessa e di condizioni climatiche che rendono eccezionalmente vocata l’area, da cui nasce il varietale per eccellenza. Troviamo al naso accesi richiami di pera e frutta secca, di fiori bianchi ed erbacei, che ritornano in bocca e si intrecciano a morbidezza e struttura.
Il Pinot grigio Colle Ara DOC Terradeiforti 2019 viene prodotto nel Parco Nazionale della Lessinia a 230 m s.l.m. da una attenta selezione clonale coltivata a guyot sul conoide calcareo del Colle Ara. L’esposizione al sole della sera, le brezze di valle e la giacitura collinare concorrono a conferirgli le caratteristiche sfumature ramate che vivacizzano il colore dell’oro rosa, la macerazione a freddo con le bucce per circa 3 giorni restituisce al vino una netta direzione aromatica e uno spettro odoroso ricco, che va dal melograno al melone bianco, dalla rosa alla fragolina di bosco, alle erbe aromatiche. Al palato questo vino presenta pienezza, morbidezza, con lunghi ritorni dell’olfattivo, ma altrettanta acidità e sapidità, retaggio del suolo da cui ha origine.
Oltre a godere delle straordinarie e differenti caratteristiche ampelografiche, da qualche anno i Pinot grigio di Albino Armani sono inseriti in un progetto di isolamento e caratterizzazione dei lieviti indigeni: dopo aver condotto due anni di isolamento dei lieviti indigeni del Pinot grigio, in collaborazione con un ente di ricerca, sono stati selezionati e testati i ceppi migliori; questo patrimonio genetico autoctono viene riprodotto ad ogni vendemmia ed utilizzato nelle fermentazioni dei Pinot grigio delle tenuta Albino Armani.
Da sempre l’azienda guarda con favore a studi e ricerche legati principalmente al concetto di sviluppo sostenibile, ma anche a un maggior apporto qualitativo del vino, proprio come nel caso del Pinot grigio: i lieviti indigeni, che si sono naturalmente adattati alle condizioni climatiche dei vigneti, hanno contribuito a produrre vini ancor più indissolubilmente legati al territorio, soprattutto in termini di profilo fermentativo e aromatico.