Violante Gardini Cinelli Colombini: “La differenziazione dell’offerta enoturistica il tema di Cantine Aperte 2025, vetrina delle nuove proposte enoturistiche ideate dalle cantine”.
Al Vinitaly si celebra l’eccellenza del vino italiano e qui il Movimento Turismo del Vino ha avuto uno spazio d’eccezione. Presentata la prima indagine di differenziazione regionale dell’enoturismo italiano a cura del CESEO (Centro Studi Enoturistici e Oleoturistici) dell’Università LUMSA presieduto da Dario Stefàno e diretto da Donatella Cinelli Colombini. Lo studio, coordinato dal Prof. Antonello Maruotti (Professore Ordinario di Statistica Università LUMSA) su un campione rappresentativo di cantine socie del Movimento, ha mostrato come l’accoglienza in cantina si moduli in base alle caratteristiche culturali e paesaggistiche di ogni territorio valorizzando le differenze delle varie aree italiane.
Dal punto di vista globale possiamo affermare come sia decisamente positiva la crescita, per numero e tipologia, delle esperienze proposte dalle cantine MTV accanto a quelle standard, come la visita guidata nei luoghi di produzione (proposta dal 95% del campione) e l’abbinamento con prodotti locali (87%). A fronte di un’offerta variegata i prezzi delle esperienze” standard” sono molto simili tra le varie regioni (media di 20-25 euro), mentre risultano più eterogenei quelli dell’offerta premium con picchi di 170 euro in Toscana e 150 in Umbria. La proposta destinata al pubblico più esigente è più presente al Centro (57% delle cantine) e sorprendentemente molto scarsa nel Nord Ovest (39%), mentre nel Nord Est si concentra in Friuli-Venezia Giulia.
Nel dettaglio il Centro Italia è decisamente più avanti per quanto concerne le attività formative (offerte dal 42% delle cantine) a fronte di un Nord Ovest dove la percentuale scende al 33%. Come già anticipato per il Sud, anche le cantine del Centro dedicano particolare attenzione alla valorizzazione dei prodotti locali durante la degustazione (54%), mentre è il Nord Est ad amare meno questa proposta con solo il 20% di cantine che la praticano. Cresce inoltre il numero di eventi organizzati in cantina (82% del campione) e quello delle attività culturali (57%).
Al Centro le cantine puntano sul proprio paesaggio, Accanto a queste principali evidenze crescono le proposte esperienziali soprattutto nel meridione e nelle isole che offrono almeno 4 iniziative legate all’intrattenimento e i pic-nic in vigna soprattutto nelle regioni del centro. D’altro canto le cantine del settentrione sono le più disponibili in termini di aperture nel weekend, mentre la situazione è decisamente diversa al centro e al sud dove 2 cantine su 3 sono chiuse la domenica. L’apertura nel weekend risulta essere quindi troppo scarsa e in controtendenza rispetto a flussi concentrati nei giorni festivi.
Un dato sorprendente riguarda il Meridione, in testa per presenza online, sottolineando il forte orientamento al digitale anche in aziende di carattere tradizionale e ciò si traduce nel crescente bisogno di figure professionali formate in questo ambito. Problema questo che appare il più urgente da affrontare a livello nazionale perché, a fronte di una presenza plebiscitaria con siti e social media la conversione è bassa (una media di 1000 accessi al sito) così come la mancata raccolta di contatti utili impedendo di fatto il decollo di wine club (presente solo nel 13% delle cantine).
“Le differenze emerse vanno intese come risorse utili alla completezza dell’offerta – ha sottolineato Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente del Movimento Turismo del Vino - in risposta al bisogno di scoprire le nuove esigenze e curiosità dell’enoturista contemporaneo, integrandole con le esigenze delle famiglie, degli sportivi, di chi ricerca un soggiorno rilassante o di chi semplicemente si approccia per la prima volta al mondo del vino. La differenziazione risulta sempre di più un tema chiave per lo sviluppo del settore e proprio in quest’ottica l’edizione 2025 di Cantine Aperte sarà la grande vetrina delle nuove proposte ideate dai produttori”.
Accanto a queste esperienze Cantine Aperte 2025 sarà l’occasione per viverne di nuove: yoga e pilates in vigna, ciclowine per un’escursione in e-bike vista vigneti, wine festival per un’immersione completa nel mondo del vino accompagnata da spettacoli, musica dal vivo e street food. E ancora percorsi di storytelling del vino, brunch in riva al mare, mostre in cantina, laboratori di pittura tra i vigneti queste e tante altre attività per vivere un’esperienza in vigna e in cantina ancora più coinvolgente e su misura per ogni visitatore.
L’indagine presentata a Verona, ha evidenziato la costante evoluzione delle cantine MTV che continuano a investire e a differenziarsi adattandosi ai nuovi strumenti innovativi, pur mantenendo la passione per l’ospitalità e l’autenticità dell’esperienza, da sempre elementi identitari del Movimento Turismo del Vino, come principi cardini della propria filosofia.
MOVIMENTO TURISMO DEL VINO. L’Associazione Movimento Turismo del Vino è un ente non profit ed annovera oltre 700 fra le più prestigiose cantine d’Italia, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell’ambiente e dell’agricoltura di qualità. Il Movimento Turismo del Vino, nato nel 1993 da una intuizione dei Donatella Cinelli Colombini, negli anni si è fatto catalizzatore di formazione e promozione dell’enoturismo, anche attraverso format vincenti come Cantine Aperte, Calici di Stelle ed altre attività.
Il Centro di ricerca CESEO ((Centro Studi Enoturistici e Oleoturistici) di recente costituzione presso L’Università LUMSA è presieduto da Dario Stefàno, diretto da Donatella Cinelli Colombini e è coordinato da Antonello Maruotti, Professore Ordinario di Statistica Università LUMSA. E’ stato ideato e concepito comeOsservatorio privilegiato e qualificato di analisi, come un punto di ricerca e di indagine come per tracciare linee guida capaci di essere una bussola verso una crescita sostenibile e omogenea dei territori e dei loro attori: le Cantine Socie del Movimento Turismo del Vino. Intende essere anche uno stimolo per le politiche di governo e, al contempo, un driver per approntare programmi formativi, capaci di restituire figure e competenze quanto mai necessarie per il settore.