“Siamo nati per assumere e non per licenziare”
Questo lo slogan degli oltre 4000 imprenditori della somministrazione della ricettività italiana che chiedono in un accorato appello al presidente del Consiglio Conte la chiusura immediata di tutte le attività per 14 giorni h 24. “Per poter ripartire Il prima possibile, più forti che mai”.
Solo due giorni fa è un piccolo numero di ristoratori fiorentini hanno dato vita al gruppo “Ristoratori Toscana” per chiedere al governo nazionale e locale immediati interventi a tutela del pubblico e a sostegno del loro settore. Nel giro di 48 ore questa compagine è diventata un gruppo a livello nazionale e, senza nessun tipo di pubblicità ma solo con il passaparola, ha raggiunto oltre 4000 attività della ristorazione che rappresentano circa 80.000 posti di lavoro.
Da oggi, questo gruppo spontaneo nato su Facebook, assume il carattere nazionale e va sotto il nome di I Responsabili Italiani. Rimane un gruppo apolitico, slegato da ogni associazione di categoria, che ha registrato in poche ore l’ingresso di dei Ristoratori Responsabili di Milano, Associazione Buona Puglia, Emergenza Commercio Treviso e Allerme Italia dalla Liguria di moltissimi gruppi o singoli al Lazio, Veneto e Friuli-Venezia. Ad oggi circa 2000 attività del gruppo I Responsabili Italiani hanno chiuso spontaneamente per senso morale e civile e altrettanti e forse di più in tutta Italia stanno facendo lo stesso.
Il richiamo di questo gruppo testimonia l’esistenza di un sentimento diffuso, di una necessità urgente per gli addetti ai lavori di questo settore di essere ascoltati da chi in queste ore ha il difficile compito di gestire l’emergenza sanitaria del nostro paese. Per la natura stessa del loro lavoro, che vede i ristoratori come una delle prime interfacce dell’atteggiamento degli italiani nei confronti dell’emergenza, i firmatari di questo appello chiedono misure volte a tutelare in primis la salute loro, dei loro dipendenti, di clienti e cittadini, unitamente a tutele economiche per permettere a tutti di chiudere mantenendo migliaia di posti di lavoro.
L’appello gridato a gran voce si sostanzia nel chiudere ora per 14 gg h 24 tutte le attività della ristorazione, in tutta Italia, per riaprire più forti che mai e prima possibile.
“Se oggi tutti chiudono possiamo arginare la diffusione del Covid 19 in brevi tempi, e rassicurare tutti i turisti che l’Italia è un posto sicuro e riprendere le nostre attività a pieno regime” dichiarano i “Responsabili Italiani” che aggiungono “Nonostante l’ordinanza ministeriale 648 del 9.3.2020 si vede in giro molta gente, troppa, seduta ai tavoli. Non ci sono forze dell’ordine che verificano la applicazione di regole che spesso vengono baipassate. E ci dispiace vedere anche che alcuni, che naturalmente non hanno aderito al nostro appello, stanno alzando i prezzi e lucrano sulle assunzioni di responsabilità di altri. Dovremmo essere tutti uniti per fronteggiare un momento delicatissimo e importantissimo della nostra società. Solo il settore ristoratori occupa 1.300.000 di persone e fattura 80 miliardi se questo venisse a mancare le conseguenze sono più che evidenti! Ad oggi non sono non siamo stati ascoltati, siamo convinti di quello che chiediamo, perché lo viviamo sul campo e questa è la unica soluzione possibile per non chiudere per sempre, e non dover mandare a casa migliaia di dipendenti”.
Ecco nel dettaglio l’accorato appello dei Responsabili Italiani al Presidente del Consiglio On. Giuseppe Conte, al Ministro della Salute On. Giuseppe Speranza, al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e al Presidente della Regione Toscana On. Enrico Rossi, perché possano rispondere a una serie di richieste precise e circostanziate che non sono state previste ad ora:
- Chiusura di tutte le attività h 24 al fine di tutelare la salute pubblica riducendo al minimo il contagio. Misura quantomai necessaria per tornare al più presto alla normalità
- Cassa integrazione a deroga con 0 ore senza anticipo per le aziende, che consenta ai dipendenti di non esaurire le ferie
- Sospensione/cancellazione di tutti i contributi, oneri e tributi fiscali del periodo di chiusura
- Mediazione pubblica in una trattativa con i proprietari dei fondi per sospendere il pagamento degli affitti, con conseguenti aiuti ai proprietari degli immobili
- Eliminazione degli oneri bancari
- Moratoria per mutui e finanziamenti concessi dagli istituiti bancari
- Abolizione delle sanzioni per tutto il 2020 dei versamenti tardivi
- Congelamento per i prossimi 6 mesi di tasse, tributi statali, regionali e comunali con pagamenti a partire dal 2021
- Sospensione di tutte le utenze (gas, luce, acqua e spazzatura)