Camminando per l’affollato paese un turista un giorno d’agosto chiese al vigile: scusi, sa indicarmi per le Dolomiti?
Il 10 giugno si apre, finalmente. Ma non a tutti i costi e l’Hotel La Perla non è per tutti. In agosto, come è noto, le nostre montagne sono troppo dolo e poco mitiche. Per questo abbiamo ideato una campagna che non vuole spacciare natura incontaminata, scenari mozzafiato e solite amene tiritere che in questi casi si sprecano in ogni dove e a più non posso. Piuttosto di porre l’accento su quello che in Casa amiamo definire turismo porno-alpino che durante il mese di agosto esplode fragoroso. Quel tipo di turismo che si può sintetizzare nel traffico asfissiante sui valichi, con tanto di raduni auto e motociclistici, di file continue agli impianti di risalita, di un modo di vivere le Dolomiti come fossero il playground naturale per scorribande che di solito caratterizzano le riviere e le battige delle più note spiagge italiche.
La campagna, in programma dal 17 maggio in poi sul sito e i canali social di Casa, vuole denunciare, con ironia, quel genere di turismo così dannoso per il fragile ecosistema dolomitico quando in agosto si fa massivo più che mai. L’intento è far riflettere ognuno di noi, che non esiste solo il mese di agosto per godersi le meritate e agognate vacanze, ma che l’estate in montagna è meravigliosa sempre, dall’inizio alla fine. E se la vita deve ripartire, e non può essere diversamente, che riparta con un minimo di raziocinio. Dopo la carestia, non è certo la grande abbuffata la soluzione più opportuna.
Attraverso la tecnica del collage, sono stati realizzati alcuni annunci in cui si parla direttamente al ciclista, invitandolo a non programmare il mitico Sellaronda durante il mese in questione perché il rischio che corre è quello di essere ‘sverniciato’ da centinaia di moto e auto che sfrecciano sui mitici tornanti. O allo scalatore, dicendogli che arrampicandosi sulle Torri del Sella in quegli stessi giorni farà di certo fatica a sentire il compagno di cordata causa inquinamento acustico.
O all’automobilista che sogna di parcheggiare sotto le Tre Cime di Lavaredo che in agosto diventano pandemonio dell’umanità. Così come si dice chiaro e tondo ai motociclisti che cercano una dimora durante i loro roboanti raduni che la Casa non li vuole e non li ospita.
Prendersi il tempo e avere cura sono i pilastri su cui poggia il nostro senso dell’ospitalità. Ospitalità per noi è una questione di attenzione, di occhi e mente aperta e non di mistificazione e commercializzazione a tutti i costi.
Ebbene, dal 10 giugno al 26 settembre la Casa è aperta, siete i benvenuti.