Enrico Serafino: dal 1878 centocinquanta vendemmie ininterrotte

Pubblicato il 30 luglio 2021

Fondata nel lontano 1878 dall’imprenditore Enrico Serafino a Canale d’Alba, paese nel cuore del territorio vitivinicolo sulla sponda sinistra del Tanaro, la Enrico Serafino è la cantina più antica del Roero ed è stata una delle prime Case Storiche Piemontesi a produrre, all’interno delle proprie gallerie sotterranee ottocentesche, Barolo, Barbaresco e pregiate cuvée di Metodo Classico come l’Asti Champagne e lo Champagne Regina Brut.

Il ventiquattrenne Serafino Enrico, proprietario terriero e rentier a Romano Canavese, decise di trasferirsi nel cuore del Piemonte viticolo per realizzare il suo sogno: “produrre vini di lusso e da pasto, bianchi, neri, spumanti dei migliori vigneti delle regioni piemontesi”.

Da un atto di forte volontà e di grande coraggio nacque la Enrico Serafino.

Da fine Ottocento e poi nei primi anni del Novecento i vini della Casa come Barolo, Barbaresco e Barbera, vennero esportati in tutto il mondo, dall’Europa alla Cina, dalle Americhe all’India. Il Metodo Classico di Enrico Serafino, identificabile per il raffinato logo art déco, insieme ad altri esclusivi spumanti piemontesi, conquistò il mondo. I suoi manifesti pubblicitari comparvero nelle strade di New York, Londra e Parigi e le bottiglie divennero protagoniste di importanti scene dei film hollywoodiani e dei ricevimenti più eleganti.

Segno della rilevanza della Casa è il riconoscimento di Enrico Serafino come produttore storico di Barolo e Barbaresco che vale il diritto legale, in deroga alle norme molto restrittive dei disciplinari, di compiere l’intero processo di vinificazione e affinamento di questi due vini nelle proprie cantine di Canale vale a dire fuori dalla normale area autorizzata. A dimostrazione di ciò, in cantina ancora oggi riposano annate di Barolo dal 1939 e di Barbaresco dal 1949 e sono custoditi ben 80 diversi millesimi del “Re dei Vini”.

Nonostante il successo internazionale, la cantina da sempre si caratterizza per un’anima artigianale contraddistinta dalla cura per i dettagli, il rispetto per l’ambiente e la forte dedizione che con l’eleganza sono elementi costitutivi di quell’Attitudine Piemontese che trova espressione in tutti i settori di attività nella regione.

Il logo dell’azienda racchiude ed esprime tutti questi importanti valori. La conchiglia dorata è il “segno della natura sulla natura” e si ispira al suolo piemontese nato dal sollevamento dei fondali marini e pertanto ricco di minerali e fossili acquatici preistorici. Di essa viene rappresentata la sezione trasversale, che rivela una struttura simile al grappolo dell’uva ed evoca l’eleganza e la grazia che regolano il mondo. Il logo richiama anche la Sectio Aurea, ideale della perfetta armonia e proporzione, espressione di bellezza e di equilibrio assoluti oltre che prova della sostenibilità di una crescita che rispetta la natura.

La Enrico Serafino oggi: anima familiare, qualità artigianale e

Attitudine Piemontese.

La Enrico Serafino è una cantina dall’anima familiare e dalla qualità artigianale. La proprietà, che nel tempo è cambiata, ha sempre mantenuto l’approccio fatto di orizzonti temporali lunghi, per generazioni, e di forte legame con il vigneto, tipico delle attività familiari. Questo ha ovviamente influito sulla scelta di rimanere una cantina artigianale nel duplice significato di dimensione e di cura del dettaglio. Oggi la proprietà è della famiglia Krause Gentile che ha mantenuto la filosofia dell’azienda, rinnovando l’originale atto di volontà del fondatore, facendo propri l’attenzione per il particolare, l’artigianalità delle lavorazioni e il rispetto per le generazioni future che distinguono i vini della Enrico Serafino sin dal 1878.

Tutto questo seguendo la tradizione piemontese che si esprime nelle automobili, nei tessuti in lana ma anche nei cappelli, abiti e specialità alimentari che in questa terra si producono. Sembra che la regione possieda un’attitudine sua propria: l’Attitudine Piemontese.

Questa attitudine nasce essenzialmente dalla grande povertà che sino alla metà del ‘900 colpiva il Piemonte tutto. La gran parte delle famiglie versava in una cronica mancanza persino dei beni di prima necessità. Di fronte a questa situazione e con l’obiettivo di elevare il proprio standard di vita, i piemontesi investirono in ogni loro attività un bene di cui possedevano quantità ingenti: il tempo. A questo unirono sempre il profondo rispetto per la natura e l’attenzione per i dettagli.

Pertanto, l’Attitudine Piemontese è fatta della saggezza di intere generazioni che hanno lavorato per ottenere il massimo dai doni naturali che li circondavano.

Dal 1878, Enrico Serafino realizza la sua visione con la stessa attitudine contribuendo in modo tangibile all’evoluzione dell’identità vinicola territoriale che, nel tempo, è diventata una vera tradizione culturale. Tutti i vini di Enrico Serafino sono piena espressione dell’Attitudine Piemontese: tempo, eleganza, complessità e artigianalità.

La Cantina

La produzione totale annuale è di 350.000 bottiglie ottenute da uve che provengono dai 25 ettari di proprietà nelle zone di Barolo, Langa, Roero e Alta Langa, oltre che dai 35 ettari di vigneti di conferitori di lungo periodo che vengono continuamente monitorati dagli agronomi della Casa.

La cantina si trova ancora nella stessa sede degli inizi, in un complesso di fabbricati originali che sono uno dei landmark di Canale e della zona vitivinicola che circonda Alba.

In totale si tratta di oltre 6.000 metri quadrati disposti su tre livelli dove tecnologia e botti per l’affinamento convivono in piena armonia. Non mancano gli spazi dedicati al ricordo e alla tradizione, dove sono esposti antichi strumenti di lavoro e attrezzature per la vinificazione. L’area più suggestiva è certamente quella delle originali grotte sotterranee ottocentesche, a temperatura e umidità costanti, destinate a celebrare il rito produttivo degli spumanti Metodo Classico Alta Langa. Qui si respira una magica atmosfera di tradizione e di paziente attesa per una maturazione che solo il tempo può assicurare.

Tra queste mura la Enrico Serafino è da sempre autorizzata, con specifica deroga ministeriale, a svolgere l’intero processo di produzione del Barolo DOCG e del Barbaresco DOCG nonostante il comune di Canale non sia inserito nell’area delle due denominazioni. Questo diritto è il riconoscimento tangibile dello storico ruolo svolto dalla cantina nella produzione di questi due grandi vini piemontesi.

Ogni singola bottiglia è prodotta con la solida esperienza di oltre 143 vendemmie ininterrotte seguendo regole rigorose e combinando alle uve dei migliori vigneti l’esperienza artigianale tramandata di generazione in generazione.

Punto focale della qualità in Enrico Serafino è la vendemmia esclusivamente manuale e in cassa delle uve, la procedura di doppia cernita su tavoli vibranti, al 100% esenti da convogliatori a coclea, e la fermentazione differenziata dei diversi vigneti. Questa si attua attraverso le tecniche di fermentazione dell’uva intera, degli acini interi o dell’uva diraspata e pressata anche con la metodica del cappello sommerso.

Infine, ogni movimento del vino avviene in ambiente inertizzato da azoto e cercando di massimizzare l’utilizzo della gravità grazie ai tre livelli della storica cantina, riducendo così il passaggio nelle pompe di trasferimento.

Viticoltura sostenibile

La Enrico Serafino è impegnata in una viticoltura sostenibile sia attraverso azioni che riducono l’impatto ambientale e proteggono la biodiversità, sia attraverso la promozione di iniziative sociali.

L’azienda è attenta all’ambiente durante tutti i processi produttivi fino alla commercializzazione dei propri vini.  Dal punto di vista della produzione, l’azienda lavora attivamente per ridurre il consumo di acqua e utilizza il 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Le bottiglie sono prodotte con almeno il 65% di vetro riciclato, gli imballaggi con il 70% di carta riciclata e le etichette con il 100% di carta naturale certificata FSC (Sistema internazionale di certificazione forestale). I tappi sono in sughero riciclabile al 100%.

Nel 2021 Enrico Serafino ha ottenuto la Certificazione VIVA di sistema e di prodotto – con l’Alta Langa Oudeis. VIVA è un protocollo del Ministero Italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare progettato per valutare le prestazioni di sostenibilità e comunicarle ai cittadini. Il regolamento VIVA utilizza indicatori ambientali ampiamente diffusi a livello nazionale e internazionale, che verificano un set importante di elementi, dalle emissioni di CO2 al consumo di acqua, dalle pratiche agricole alla responsabilità sociale.

Tutte le attività aziendali vengono monitorate e non soltanto quelle nel vigneto. Per rendere l’impegno alla sostenibilità di Enrico Serafino ancora più vivo, ogni anno vengono definiti una serie di obiettivi da raggiungere nei successivi dodici mesi.

Il fondatore Enrico Serafino e i figli dopo di lui hanno sempre dimostrato grande sensibilità ai temi sociali, sostenendo molteplici iniziative di solidarietà. Questo tratto peculiare di attaccamento alla Comunità è rimasto tra i caratteri della nostra Casa. Per questo, molteplici attività vergono esercitate ogni anno. Particolarmente coinvolgenti sono le attività educative e di condivisione del sapere. Enrico Serafino ha promosso negli ultimi anni visite guidate dedicate al pubblico includendo specifici programmi per rendere accessibile l’esperienza anche alle persone con disabilità. Con le Scuole, partendo dalla primaria, si è sviluppato un progetto che è andato oltre la visita didattica in cantina cercando anche di cogliere la visione che i bambini hanno del mondo del vino. I disegni da loro prodotti personalizzeranno lo stand Enrico Serafino durante il prossimo Vinitaly.

Il territorio

Un Patrimonio Unesco che parla di vino

L’ambiente che fa da cornice ai vigneti e alla cantina è quello di Langhe e Roero, nel 2014 prima area vitivinicola italiana riconosciuta come Patrimonio Unesco per il valore universale di questo paesaggio creato dal connubio uomo-natura. Da un punto di vista geologico quest’area è parte del BTP ovvero il Bacino Terziario Piemontese che trae vantaggio dalla contemporanea presenza di una grande varietà di elementi, dalle rocce vulcaniche a quelle basaltiche, così come dall’emersione del fondale marino.

I vigneti di proprietà si trovano per la maggior parte in Langa, conosciuta a livello mondiale per originare due delle più alte espressioni del Nebbiolo: il Barolo e il Barbaresco.

Il paesaggio si distingue per il susseguirsi di colline dove i vigneti creano disegni di grande fascino. I suoli sono di origine miocenica, risalenti a circa 15 milioni di anni fa, costituiti da terre bianche di carattere calcareo-argilloso. In particolare, la Enrico Serafino possiede vigneti nel comune di Serralunga d’Alba nei quali si producono vini austeri, complessi e di grande longevità.

Nel Roero, invece, i terreni sono più sabbiosi e soffici, perché originatisi solo 5 milioni di anni fa, e permettono di produrre, oltre ai vini rossi, anche bianchi di grande qualità e freschezza aromatica. Il paesaggio si caratterizza per l’alternarsi dei vigneti ai boschi e ai noccioleti ma soprattutto per le “rocche”, ripide e scoscese pareti di roccia tufacea che si aprono all’improvviso nel paesaggio. I principali vitigni coltivati sono Nebbiolo, Barbera e Arneis. I vini Roero (da uve Nebbiolo) e Roero Arneis dominano la scena, caratterizzando profondamente l’immagine enoica di questo territorio.

I VINI

L’azienda possiede 14 ettari di proprietà nelle Langhe e 11 ettari nella zona del Roero per un totale di 25 ettari vitati. A questi si aggiungono altri 35 ettari tra Langhe, Roero e Monferrato che sono controllati direttamente dai tecnici della Casa attraverso contratti di lungo periodo con i proprietari agricoltori. Tutti i vini sono prodotti e imbottigliati all’origine all’interno delle proprie cantine. Tra questi ricordiamo Barolo, Barbaresco, Picotener, Nebbiolo, Barbera d’Alba, Barbera d’Asti, Roero Arneis oltre agli spumanti Alta Langa DOCG. La produzione annuale è di 340.000 bottiglie.

L’Alta Langa

Il Piemonte vinicolo vanta la primogenitura italiana della produzione di Spumante. Dal 1850, infatti, le cantine piemontesi producono le pregiate bollicine metodo classico. In Enrico Serafino la produzione è iniziata nel 1878 nelle stesse cantine sotterranee utilizzate ancora oggi per i propri Alta Langa DOCG.

Nel 1990 questo panorama già interessante si è arricchito di un progetto dalle connotazioni uniche; il progetto Alta Langa. Questo è iniziato con la messa a dimora di circa 50 ettari di vigneto sperimentale nella zona dell’Alta Langa ovvero nelle colline piemontesi più aspre e povere, con terreni marnosi e calcareo-argillosi, sfondo alle pagine di Pavese e Fenoglio. Liberi da ogni limite burocratico, cosa mai successa per nessun’altra denominazione, abbiamo potuto scegliere i migliori terreni, i più motivati coltivatori e i cloni qualitativamente più importanti di Pinot Nero e Chardonnay.

Enrico Serafino, forte di una tradizione nel metodo classico che risale al lontano 1878, è stata una delle prime case storiche piemontesi a creare cuvée di Alta Langa selezionando i vigneti più pregiati e investendo nell’accrescere la propria esperienza specifica nella denominazione. Oltre il 20% del vigneto sperimentale originario è infatti ancora sotto il controllo della Enrico Serafino. Infine, alcune scelte dettate dal rigore e dalla passione quali il non utilizzo di Cognac nella liqueur d’expedition o la lunga permanenza dei vini sui lieviti prima del dégorgement. Gli Spumanti Metodo Classico Alta Langa di Enrico Serafino sono di grande longevità e complessità. Tra questi:

 

ZERO Riserva Pas Dosé Alta Langa DOCG

Zero è l’Alta Langa che meglio rappresenta lo spirito di Enrico Serafino. Infatti, la scelta della casa di evitare l’uso dei distillati quali Cognac e Brandy e ridurre il dosaggio in zucchero dopo il dégorgement nei propri Alta langa raggiunge l’apice in questo vino. Zero è infatti una riserva Pas Dosé dalla sboccatura tardiva con una permanenza media sui lieviti di 72 mesi. Questo vino riesce a durare nel tempo mantenendo ed esaltando la complessità tipica del vigneto a oltre 500 m. s.l.m. da cui proviene. Composizione della cuvée: Pinot Nero 100%.

ZERO 140 Riserva Pas Dosé Alta Langa DOC

Zero 140 è l’Alta Langa più estrema di Enrico Serafino oltre che il metodo classico dal più lungo affinamento prodotto in Italia. Proposto per la prima volta nel 2018 con il millesimo 2005, Zero 140 è il frutto della volontà di Enrico Serafino di verificare la longevità dei vini di Alta Langa. Infatti, la proposta di questo metodo classico Pas Dosé che si è affinato sui lieviti per quasi 12 anni (143 mesi e 3 settimane per il 2005), è il culmine del progetto Alta Langa della Casa. Composizione della cuvée: Pinot Nero 85% Chardonnay 15%. Prossimo millesimo: 2007 disponibile da giugno 2020.

Barolo & Barbaresco

Oltre 140 anni di esperienza nella produzione di Barolo e Barbaresco: per questo diritto storico acquisito, la cantina è autorizzata per legge, grazie alla deroga ministeriale, a vinificare e affinare questi vini nelle sue cantine di Canale d’Alba che si trovano poco distante ma comunque al di fuori dell’area delle due denominazioni. La denominazione Barolo si sviluppa in 11 comuni sulla riva destra del fiume Tanaro. Le uve di Enrico Serafino provengono dalle rinomate aree di Serralunga d’Alba, Monforte e La Morra. I vini della denominazione Barbaresco possono essere prodotti in 4 comuni e le uve della cantina provengono da Barbaresco, Neive e Alba.

La Enrico Serafino produce: Barolo DOCG Monclivio, Barolo DOCG Serralunga e Barbaresco DOCG Sanavento. Da giugno 2020 sarà disponibile il cru Briccolina Barolo DOCG.

BAROLO DOCG SERRALUNGA

Il Barolo del comune di Serralunga d’Alba è noto per la sua longevità, austerità e complessità. L’attenta coltivazione dei vigneti di proprietà, il processo di vinificazione e l’accurato affinamento in rovere permettono a Enrico Serafino di dare un’interpretazione contemporanea dell’importante tradizione di questo territorio.

Autoctoni

Enrico Serafino ha scelto di coltivare esclusivamente vitigni autoctoni (se non si considerano Pinot N. e Chardonnay per l’Alta Langa), concentrandosi su alcuni dei 46 presenti nel territorio piemontese. Ad ogni vendemmia si ottengono uve che vanno dal Nebbiolo alla Barbera, dal Dolcetto all’Arneis, dal Cortese al Moscato.

L’attenzione rivolta ai vitigni non esclude e anzi coincide con la meticolosa attenzione rivolta alla ricchezza del terroir creato dall’esclusivo legame vitigno–terroir–denominazione.

Tra gli autoctoni:

PICOTENER Langhe Nebbiolo DOC

È il “Nebbiolo dimenticato”, un biotipo in grado di adattarsi a climi severi, dotato di caratteristiche che potrebbero renderlo il Nebbiolo del futuro: colore intenso, sentori speziati ed elegante morbidezza. Il Picotener è una sottovarietà antica del Nebbiolo ormai quasi introvabile: per decenni è stato abbandonato dai viticoltori piemontesi, perché poco produttivo e di difficile coltivazione, dimenticato anche dalle Autorità che hanno privilegiato biotipi ben più diffusi quali Lampia e Michet. Il recupero del Picotener rientra nel più ampio progetto Enrico Serafino di rivalutazione di vitigni piemontesi rari o dimenticati: nel 2017 c’è stata la prima vendemmia e vinificazione in purezza.

OESIO ROERO DOCG

Un vino importante prodotto da vigneto singolo (cru) in piccole quantità solo in annate straordinarie nel rispetto di pratiche di viticoltura sostenibile. Oesio è il toponimo di una collina nel comune di Canale. Grazie alla conformazione del terreno argilloso e sabbioso, all’esposizione a pieno sud e alla ricca biodiversità, Oesio Roero DOCG esprime il lato più fine e delicato dell’uva Nebbiolo.

Collezione storica

All’interno dell’enoteca storica, Enrico Serafino conserva una completa collezione di vini, che vanno dal Barolo al Barbaresco sino all’Erbaluce di Caluso Passito. Le bottiglie di Barolo testimoniano 80 degli oltre 140 anni della nostra storia, la più antica è di Barolo 1939.  Per il Barbaresco, sono 70 gli anni di storia. La più antica bottiglia per questa denominazione è un Barbaresco del 1949.