Sabato mattina si è tenuta, nel Castello del Comune in provincia di Trieste, la cerimonia ufficiale. Un programma ricco di eventi e collaborazioni su progetti transazionali, aperti agli altri territori del Friuli Venezia Giulia e alle vicine Slovenia e Croazia.
Il Presidente di Città del Vino, Angelo Radica: “Da Duino Aurisina un bel messaggio di pace e un grande lavoro di squadra per creare nuove reti e collaborazioni tra le comunità”
Si è tenuto il passaggio di consegne tra Barolo e Duino Aurisina, Città Italiana del Vino 2022, un progetto culturale d’ampio respiro che coinvolge tutte le altre Città del Vino del Friuli Venezia Giulia e della Croazia e istituzioni della confinante Slovenia, in un’ottica transazionale. L’originalità del programma culturale di Duino Aurisina (Trieste) è di rappresentare un intero territorio, mettendo in sinergia altre amministrazioni e dando valore al rapporto di collaborazione consolidato in questi anni tra i Comuni che aderiscono all’Associazione Nazionale (sono 480 in tutta Italia). L’iniziativa ha anche una vocazione transfrontaliera e coinvolge, ad esempio, le Città del Vino istriane della Croazia, come Buie, Verteneglio, Umago e Grisignana.
“Il Carso è da sempre terra d’influenze e scambi tra culture e il titolo di Città Italiana del Vino 2022 vuole essere proprio un omaggio e un impegno a una maggior condivisione di valori, strategie e azioni per uno sviluppo il più possibile allargato e condiviso tra istituzioni, aziende, associazioni culturali, comunità e territori – sottolinea il Presidente di Città del Vino, Angelo Radica -. Ancora una volta il filo d’unione è la cultura del vino e dell’enoturismo, settori che portano ricchezza, benessere, armonia, qualità della vita e dell’ambiente. E che sono poi un terreno di confronto, di collaborazione e di amicizia tra comunità e popoli diversi. Oggi più che mai”.
Il progetto lanciato da Duino Aurisina (Devin Nabrežina in sloveno) è frutto di un lavoro di squadra condotto in questi mesi dal coordinamento delle Città del Vino del Friuli Venezia Giulia (30 soci: di cui 26 Comuni e 4 Proloco) che ha saputo mettere a regime un dossier convincente e di qualità, in un’ottica di sinergia tra Comuni ed enti locali. Il gioco di squadra continuerà sulla progettazione di eventi futuri, tra questi la candidatura per ospitare l’edizione del Concorso Enologico Internazionale delle Città del Vino 2025, quando Gorizia e Nova Goriča saranno invece Capitali Europea della Cultura.
Tante le iniziative in programma come Città Italiana del Vino 2022: dal 1 al 15 agosto, ad esempio, c’è il calendario condiviso tra i Comuni del Friuli Venezia Giulia per un’edizione speciale di Calici di Stelle 2022; da giugno a settembre l’evento Un Calice a Teatro; dal 1 luglio al 15 settembre il Festival Vini Gusti in Musica; inoltre la vendemmia turistica e didattica; e il progetto di sostenibilità Agenda 2030 delle Città del Vino del Friuli Venezia Giulia, con l’obiettivo di condividere e definire le linee guida per i Regolamenti di Polizia Rurale. Proprio di recente è stata sottoscritta la convenzione operativa con l’Università degli Studi di Udine, incaricata di curare la parte di ricerca scientifica ed elaborare il documento finale condiviso. L’attività dell’Università si completerà in 18 mesi.