Firenze, 17 settembre 2017 – 49 scatti per raccontare il territorio delle due denominazioni di vino più famose al mondo, il Chianti Classico e lo Champagne, ma soprattutto la sua gente: dal 18 al 26 settembre il Cortile della Dogana di Palazzo Vecchio ospita “VITAE – Ritratti di vita e vino”, mostra fotografica dedicata all’elemento umano, che rende unici questi due territori.
È proprio in questi luoghi che la fotocamera indaga, catturando usi, costumi, tradizioni, volti e colori che insieme compongono quel che in gergo tecnico si chiama il terroir di un grande vino, un patrimonio umano e culturale, prima che agronomico, non replicabile in nessun altro luogo. Testimoni di queste storie nella storia sono i protagonisti di due lavori fotografici dedicati alla gente del Chianti Classico e alle confraternite dello Champagne. Un racconto per immagini di grande efficacia e suggestione sviluppato da due fotografi italiani, Dario Garofalo e Paolo Verzone, che hanno reso protagonisti i volti, l’opera quotidiana e le tradizioni secolari di questi due territori di vino, uniti nel 2016 da uno storico accordo di collaborazione, sancito proprio a Firenze, in occasione del Trecentesimo anniversario dal bando di Cosimo III de’ Medici che individuava per la prima volta la zona di produzione del Chianti Classico.
“Nel caso del Chianti Classico, come in quello dello Champagne, – afferma Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico - Il vino è un prodotto complesso: non solo il frutto delle articolate interazioni tra caratteristiche agronomiche, climatiche e enologiche, ma anche il risultato di tante storie di vita quotidiana, di generazioni che si succedono, di radici che affondano nel passato di questi territori. In questa mostra insieme a Dario Garofalo abbiamo voluto dare spazio all’elemento umano che, insieme a quello naturale, firma in maniera inconfondibile uno dei vini italiani più famosi, il vino Gallo Nero.” “L’iscrizione di Coteaux, Maison e Cantine di Champagne avvenuta nel 2015 ha rafforzato lo sviluppo dell’enoturismo della Champagne, – ha dichiarato Vincent Perrin, Direttore Generale del Comité Champagne. Con il nostro partner Chianti Classico condividiamo la convinzione che i luoghi fanno la differenza. La nostra regione è celebre in tutto il mondo per il suo terroir unico, ma anche per il savoir-faire di uomini e donne della Champagne che Paolo Verzone ha saputo rappresentare al meglio”.
Ad inaugurare l’evento una straordinaria degustazione in Sala d’Armi (ore 16.00 – su invito) “Le Cuvée di Champagne incontrano le Gran Selezione di Chianti Classico”: quattro Champagne e quattro Gran Selezione, il top di gamma dei vini del Gallo Nero, che saranno presentati e raccontati dal Doctor Wine Daniele Cernilli e dal Sommelier Informatico (come lui stesso si definisce) Andrea Gori, nella veste di Ambasciatore dello Champagne 2011.
Le mostre
Chianti Tellers – Il Consorzio Vino Chianti Classico rende così omaggio a chi abita il suo territorio, a chi nella propria quotidianità e con le proprie opere è espressione di un territorio che ispira e vive di una creativa laboriosità, legata inscindibilmente alla terra, non più solo luogo di origine, ma anche identità storico-sociale da tramandare e diffondere in tutto il mondo.
Confraternités, Les Saint Vincent du Champagne – Inaugurata nel 2016 e promossa dal Comité Champagne, la mostra «Confraternités» è dedicata all’Arciconfraternita di San Vincenzo, fondata negli Anni Trenta dall’unione delle confraternite di tutti i villaggi della Champagne. I ritratti di Paolo Verzone illustrano il patrimonio vivente della Champagne, con un tocco personale dell’artista. Maison e viticoltori hanno lavorato insieme per oltre tre secoli per tutelare e trasmettere l’eccellenza della denominazione Champagne.
I fotografi
Dario Garofalo si approccia alla fotografia nel 2002, contemporaneamente agli studi universitari in Sociologia. Il racconto fotogiornalistico è infatti da subito il genere che più lo appassiona e a cui si dedica. Parallelamente sviluppa un percorso artistico grazie al quale inizia a collaborare con gallerie d’arte, in modo da poter così divulgare le proprie immagini in più canali. Il taglio narrativo ed evocativo caratterizzano le sue fotografie e negli anni sono molteplici le collaborazioni con riviste internazionali. Di particolare importanza le pubblicazioni su New York Times e la versione americana di AD, per la quale si occupa di testimoniare i restauri operati grazie alle griffe della moda.
Paolo Verzone, nato nel 1967 a Torino, vive a Parigi, membro dell’agence VU’, è “inclassificabile”, esce dagli schemi. Proviene dal mondo della stampa, col quale peraltro continua a collaborare, sa da molto tempo che la carta stampata non è l’unico luogo privilegiato in cui esprimersi. Dunque, da solo o con il suo complice, Alessandro Albert, si lancia in progetti di ampio respiro, per delle serie che affrontano tematiche dai grandi interrogativi del mondo attuale. E’ apparso su riviste internazionali quali Time, Newsweek, Sunday Times Magazine, Wall Street Journal, The Independent, The Guardian, Le Monde, Vanity Fair, Geo. La sua opera è stata insignita di numerosi riconoscimenti quali World Press Photo, American Photography, International Photography Awards. Le sue fotografie fanno parte delle collezioni del Victoria and Albert Museum di Londra e della Biblioteca Nazionale di Francia.