Castello di Meleto: ospitalità ed enoturismo

Pubblicato il 28 maggio 2024

L’AGRITURISMO: UN TUFFO TRA LE BRACCIA DELLA STORIA

«La mia casa è il mio castello». Vivere il Chianti non da turisti, ma da ospiti in una realtà storica e viva. È quello che Castello di Meleto vuole trasmettere a chi sceglie la struttura agrituristica per un soggiorno, offrendo soluzioni adatte a ogni esigenza.

Gli appartamenti ricavati nelle antiche case coloniche sono pensati per chi desidera assaporare l’ambiente della classica campagna toscana. Due di queste residenze sono addossate al castello e rivolte verso essa, mentre altre due si trovano a pochi passi dalla fortificazione. La Casanova, invece, si trova in una posizione collinare con vista sul Castello e sulla Valle del Chianti. Le 24 camere di questa soluzione dotate dei migliori comfort e accorgimenti moderni, per un soggiorno memorabile: qui il viaggiatore si troverà nel tipico ambiente toscano, in quelli che erano i fabbricati che attorniavano originariamente il castello e in cui oggi ci si può rilassare nella terrazza o nel giardino privati, sotto lo sguardo dello storico maniero. Durante le calde giornate estive, è anche possibile rinfrescarsi in una delle due grandi piscine esterne che si affacciano sul paesaggio bucolico.

Le camere che si trovano all’interno del Castello di Meleto riportano invece alla mente atmosfere romantiche, tra sogno e fiaba. Si potrà dormire nei morbidi letti a baldacchino nelle stanze con travi a vista e pavimenti in cotto e passeggiare nella corte del Castello, godendo dell’inebriante vista sul giardino delle erbe. La Torre di Guardia offre sette raffinate suites curate nei dettagli, per un soggiorno da ricordare. Vera novità sono la MATRIMONIALE DELUXE “GAIOLE”, impreziosita con lampade antiche e fini complementi d’arredo, una camera dai colori pastello con un lussuoso e ampio bagno con vasca esterna, e la MATRIMONIALE SUPERIOR “CLANTE”, dotata di un elegante letto matrimoniale, finiture lussuose e tappezzeria raffinata, e di un bagno con doccia. La Casa Canonica offre quattro double room che rinnovano lo spirito del Chianti classico. Completa questa esperienza d’altri tempi la prima colazione di Alina, servita nell’antica cucina davanti al grande camino.

L’ENOTURISMO AL CENTRO DEL NOSTRO FARE

Il vino come prodotto simbolico del Castello è al centro di diverse attività, tra le quali merita una menzione Wine maker per un giorno, evento in cui gli ospiti del castello diventano vinificatori creativi progettando e realizzando il vino dei propri sogni. A questo si affiancano i pic-nic in vigneto e i corsi di cucina tradizionale con le cuoche locali oppure i corsi di degustazione. Aperte a tutti sono poi le passeggiate nei vigneti, pensate per tutte le età, per respirare a pieni polmoni la natura e vivere il territorio a piedi.

Esiste poi il Wine Club, una tessera che consente di partecipare al mondo di Castello di Meleto, anche da casa. Grazie a questa iniziativa, gli appassionati possono scegliere se diventare Ambasciatori o Custodi del Castello di Meleto. Per i sottoscrittori del Wine Club sono stati pensati anche eventi a tema, dall’accesso alle vendite En Primeur alle visite personalizzate, fino alla possibilità di personalizzare le bottiglie inserendo un messaggio personalizzato sull’etichetta. Con il Wine Club, in modo semplice ed efficace, ognuno può costruire il presente e il futuro del meraviglioso mondo di Castello di Meleto.

L’enoteca come esperienza visiva e di gusto. Questo è un luogo del Castello di Meleto in cui si può respirare la storia toccando muri che hanno visto mille anni di battaglie, lotte, passioni, successi e sconfitte, assaporando al contempo un calice di vino in un ambiente dal design moderno, dove le opere d’arte contemporanea dialogano con i libri antichi dell’archivio storico aziendale.

L’enoteca è il luogo ideale per degustare tutti i vini firmati Castello di Meleto, dal Chianti Classico al Metodo Classico Rosé, prodotto da uve Sangiovese, al Vinsanto. Qui, si possono assaggiare anche i formaggi e i salumi prodotti con i maialini Cinta Senese allevati bradi nella fattoria, acquistare una bottiglia d’olio extravergine d’oliva ricavato dagli oliveti della proprietà, o un vasetto di miele di produzione propria o una selezione di specialità tipiche. Si può anche partecipare alle molte iniziative offerte. L’enoteca, infatti, ospita degustazioni, corsi e mostre. Per i più esigenti, è a disposizione la “sala vip”, un’area riservata dominata da un grande tavolo su cui si staglia una vite.

L’OSTERIA DI MELETO: IL LUOGO DEL “BUONO”

Un ambiente affascinante dove assaporare i piatti della tradizione toscana fatti con prodotti del territorio a filiera corta, talvolta a “metro zero”. L’Osteria Meleto si trova ai piedi del Castello, al posto della vecchia fornace che, in passato, serviva per cuocere i mattoni usati per costruire gran parte dei casali di Gaiole. Guidata da Jonathan Rampi e Lara Valentini, già proprietari de La Casa del Buono di Terranuova Bracciolini (AR), offre un’accoglienza calda e sincera.

<<Abbiamo scelto di intraprendere questo nuovo percorso, che si affianca a La Casa del Buono, perché con Castello di Meleto condividiamo la filosofia, teniamo al territorio e all’economia locale. – afferma Jonathan Rampi – Coltiviamo il nostro orto, conosciamo per nome i nostri fornitori, tutti in terra toscana, prestiamo attenzione all’ambiente, tanto che la nostra è una Agri-osteria>>.

Tra i prodotti di Castello di Meleto che vengono utilizzati e valorizzati in cucina: il miele, l’olio extravergine di oliva e naturalmente i vini.

UN’OFFERTA CULTURALE DEDICATA A TUTTI: EVENTI E ATTIVITA’

Castello di Meleto offre diverse attività quotidiane: dalla visita alla fattoria e Parco delle Api, alle cantine sotterranee, per arrivare all’enoteca, dove è possibile degustare i vini dell’azienda e i prodotti tipici dei possedimenti del castello. C’è anche la possibilità di partecipare a un corso di cucina toscana ed essere guidati dall’agronomo del castello attraverso un percorso di scoperta delle piante officinali usate in cucina.

Numerosi eventi speciali sono organizzati durante tutto l’anno nel preziosissimo teatro di corte del Settecento, per rivivere i periodi storici salienti di cui il castello è stato protagonista. Lì le scenografie originali fanno da sfondo a spettacoli teatrali.

Denso e vario è inoltre il calendario degli appuntamenti per gli appassionati di vino, con degustazioni, serate, weekend dedicati e corsi di avvicinamento.

La zona può essere visitata con mezzi diversi optando per il noleggio di E-Bike pensate per ospiti green ma anche organizzando un private tour a bordo di un pick up, per godere di un’esperienza unica alla scoperta del vino accompagnati da un esperto.

Completano la vacanza gli itinerari nei dintorni, tra le colline del Chianti, ricchissime di località e siti medievali e poi cantine, botteghe d’arte e di artigianato fra Firenze e Siena.

Incontrarsi in un sito di pregio

Il Castello di Meleto si propone anche come luogo perfetto per meeting, eventi aziendali, incentive, workshop e raduni di auto e moto d’epoca. La struttura può di ospitare fino a 250 persone nelle varie sale e saloni messi a disposizione, ed è inoltre possibile sfruttare tutto il territorio del maniero per attività di team building fuori dagli schemi. Per permettere agli ospiti di seguire l’evento aziendale in tutta semplicità e agio il castello è attrezzato con moderne tecnologie. Per il coffee break, l’enoteca del castello è a disposizione e propone assaggi di prodotti tipici, ma anche degustazioni di vini e colazioni di lavoro in una cornice esclusiva e riservata.

Smart working immersi nella natura

Gli appartamenti con vista sulle colline del Chianti e connessione veloce wi-fi, diventano il luogo ideale per il sempre più richiesto lavoro da remoto, in totale tranquillità e connessione con il paesaggio circostante.

Un luogo che vi accoglie nel giorno più bello

Il complesso del Castello di Meleto è l’ideale per gli sposi che vogliono celebrare il giorno più importante in un ambiente curato nei minimi dettagli. L’atmosfera romantica e di incanto fa della fortezza una location affascinante ed esclusiva per celebrare matrimoni indimenticabili. 

CASTELLO DI MELETO, UNA STORIA ANCESTRALE E VIVA

«a spender lietamente i vostri giorni». Da oltre mille anni la radiosa campagna toscana è cornice paesistica del Castello di Meleto, che domina una piccola valle del Chianti dove si incontrano le principali vie di comunicazione tra Siena, Firenze e il Valdarno. Da questa collina tutela da sempre le proprie terre e i propri vigneti.

Le testimonianze più antiche su Meleto risalgono all’XI secolo, periodo in cui il sito apparteneva ai monaci Benedettini della Badia a Coltibuono. Nel 1256, nel Libro degli Estimi dei Guelfi fiorentini, si cita per la prima volta il nome “Meleto in Chianti” come proprietà “turrim ed domum positas” di una famiglia feudale locale di cui è noto solo il nome di un Guardellotto che, a causa di contrasti con l’imperatore Federico I Barbarossa, venne privato dei suoi possedimenti. Prossimo al confine tra i territori delle Repubbliche di Firenze e di Siena, dunque in una posizione favorevole, il castello fu dapprima una residenza del contado e strategico baluardo fiorentino della zona, in grado di attestare le rendite e le proprietà dei possedenti. In seguito, si distinse tra le principali fortificazioni nel Terziere di Gaiole della Lega del Chianti, diventando un’ambita preda tra i due contendenti senza tuttavia subire conversioni né gravi distruzioni.

Da fortilizio militare a villa di campagna

La riorganizzazione interna della seconda metà del XV secolo, con una trasformazione in fattoria poderale atta alla raccolta e alla conservazione di prodotti, testimonia i cambiamenti d’assetto che per il castello si susseguirono durante il Rinascimento fino al XVIII secolo, quando ormai il pericolo di assedi era lontano. Nel Settecento, infatti, il castello fu trasformato in una villa nobiliare di campagna, con stanze finemente decorate e affrescate seguendo lo stile e i dettami dell’epoca. L’aspetto rinnovato provava non solo lo status dei possidenti ma anche le aspirazioni allargate di valori umanistici acquisiti nel tempo. Il castello realizzava pertanto un significativo processo di evoluzione architettonica e un nuovo gusto dell’abitare fuori città, legato alla nuova visione del paesaggio e dell’arte al centro della vita di una società aperta ad accogliere quelle ispirazioni culturali vive dall’Umanesimo in avanti, fino all’Età Contemporanea.

Meleto fu proprio al centro di questo vivo contesto. Giovanni Francesco di Ricasoli, il quale era solito convocare la Compagnia degli Accesi per intrattenere familiari e amici ospiti, fece costruire, nel 1741, un teatrino nel castello, allo scopo di portare varietà e novità culturali all’interno del borgo. Posto in una sala cui si accede dal cortile interno, il teatrino conserva ancora oggi, oltre al palcoscenico, sette scenografie originali e rappresenta nel suo insieme un esempio eccezionalmente conservato di architettura settecentesca, prezioso e raro se visto come parte di una residenza privata di famiglia.

Le variazioni nella destinazione d’uso hanno permesso la conservazione del Castello di Meleto quasi nella sua totalità, confermandolo come uno dei pochi esempi della zona a non essere stato facilmente rimaneggiato. L’impostazione da fortilizio può essere riscontrata nella sua forma a quadrilatero irregolare mentre la presenza al centro della torre del cassero abbassata rappresenta un classico esempio di castello-recinto.

Il Castello di Meleto oggi

Divenuta proprietaria del Castello di Meleto dopo quella che fu un’operazione di crowdfunding ante litteram nel 1968, la società agricola comprende lo stesso castello trasformato in una prestigiosa cantina e una struttura ricettiva di charme, ed è circondato da mille ettari di boschi, uliveti e vigneti da cui si producono le eccellenze della Toscana. Nella proprietà si ha anche un’enoteca con cucina. Ancora oggi Castello di Meleto prosegue la rinascita agronomica e architettonica investendo il 30% del fatturato nella manutenzione della struttura.

Di rilievo due vicine circoscrizioni feudali: la Pieve di Santa Maria a Spaltenna, risalente al 1030, esempio di architettura spontanea medievale di alto rango che conserva le leggende di un passato illustre. La sorella maggiore del 1000, ossia la Pieve di San Piero in Avenano, con l’omonima chiesa romanica è costruita in pietra di calcare, ed è una testimonianza del contatto con un misticismo antico e affascinante. 

Sulle orme della famiglia de’ Medici

Dagli anni Sessanta, Castello di Meleto società agricola si impegnò nel restauro dell’antico maniero e nel ripristino delle proprietà agricole, valorizzando la vocazione vitivinicola del territorio. Un lavoro complesso e articolato con il quale la proprietà desiderava conservare e tutelare quello che è il simbolo di Gaiole in Chianti, riscrivendone via via la storia.

Il compito di riportare l’interno del Castello agli splendori di un tempo fu assegnato da Napoleone Franceschetti, all’epoca amministratore della società, a Cesare Olmastroni, artista visivo e restauratore toscano già autore di affreschi in altre dimore della zona. Con questa prima collaborazione il Castello di Meleto tornò ad essere un centro di attività culturale per il territorio, all’insegna del mecenatismo che rese grande la Toscana nei secoli.

Olmastroni eliminò da pareti e infissi la vernice verde scoprendo così, sotto lo spesso strato di colore, le decorazioni originali che abbellivano alcuni locali del castello. Affreschi risalenti al Settecento vennero alla luce nella Sala dello Stemma, nella Sala del Consiglio e sul soffitto della Sala della Stufa. Anche sulle porte interne affiorarono ricche decorazioni che spesso richiamavano le attività agricole di Meleto, prima fra tutte la produzione di vino. Si decise quindi di riprendere lo stile di queste pitture nell’intero corpo centrale del castello, facendo rivivere l’anima signorile dell’antico maniero.

Nella sola Sala della Mappa Olmastroni decise di mantenere la tonalità verde murale, e la utilizzò come base per realizzare ex-novo la cartina geografica che ha battezzato la stanza.

Grazie a questo impegno Castello di Meleto ha conferito un significato rinnovato alla tradizione umanistica e al mecenatismo delle signorie toscane.

Da gennaio 2020 Castello di Meleto è per di più entrato a far parte del Biodistretto del Chianti, per la gestione sostenibile delle risorse locali a tutti i livelli, partendo dal modello biologico di produzione e consumo.