C’è un luogo in Alto Piemonte, dove l’attaccamento alle tradizioni e alla viticoltura locali è più forte che mai. Si tratta della Val d’Ossola, un microcosmo di uomini e donne che abbracciano ancora oggi lo spirito di questo territorio di confine. Ed è proprio qui che nasce l’azienda Cantine Garrone, punto di riferimento della viticoltura di qualità nella Valle, essendone diventata ambasciatrice e custode.
La famiglia Garrone, originaria dell’Astigiano, si stabilisce a Domodossola nel 1921 dedicandosi fin da subito alla produzione e al commercio di vino. Negli anni ’80 la viticoltura nella zona, anche a causa dello spopolamento delle campagne e della scarsità degli ettari, è relegata al solo consumo familiare. Roberto e Mario Garrone hanno, quindi, l’intuizione di acquistare uve dai piccoli viticoltori rimasti per aggiungerle a quelle di famiglia e garantirsi così una massa critica sufficiente per il mercato e le sue richieste.
«In un contesto come quello ossolano, dove la tradizione vitivinicola è antichissima e dove i contadini hanno un legame molto forte con la propria terra, che spesso è un appezzamento molto piccolo acquistato a costo di grandi sacrifici, riuscire a farsi “cedere” le proprie uve non è operazione affatto scontata» spiegano Marco e Matteo, la quarta generazione della famiglia Garrone. La svolta arriva quando un decano dei viticoltori ossolani, l’allora novantenne Pierino De Gregori, sposa l’idea e vende le uve provenienti dal suo vigneto situato a Pello di Trontano: un gesto simbolico ma molto, molto importante, seguito da molti altri.
Pello, infatti, nella zona è una delle aree più vocate e con una tradizione secolare. Ancora oggi, arrivando al borgo, si è accolti da vigneti secolari e passeggiando nella sua via principale (e diremmo anche unica) si è circondati da piante incredibili che hanno una storia fatta da centinaia di vendemmie.
L’impulso di Pello ha portato i Garrone a credere di poter svolger e un ruolo di salvaguardia di questo patrimonio che altrimenti sarebbe andato perduto. Molti, quindi, hanno compreso il valore dell’attività della famiglia e si affidano ai consigli agronomici, ben volentieri conferendo le loro uve nel progetto.
Oggi Cantine Garrone lavora con una cinquantina di viticoltori che, sotto la direzione agronomica dell’azienda coltivano circa undici ettari di vigneti situati nei comuni di Trontano, Masera, Montecrestese, Crevoladossola e Domodossola, ed in particolare dalle sottozone più storiche quali Pello, Buscialun, Vignamaggiore, Cisore, Oira.
Le vigne storiche, che hanno in media 60 anni di età, con alcune piante ultracentenarie, sono allevate a “Toppia”, una pergola tradizionale che segue l’inclinazione naturale del terreno e preserva i germogli dalle gelate primaverili, ma che richiede un carico di lavoro umano molto elevato.
In qualità di custodi della produzione vitivinicola Ossolana, Cantine Garrone insieme all’Associazione Produttori Agricoli Ossolani e all’Università di Torino, hanno intrapreso il progetto di recupero del materiale genetico del Prünent selezionando tre cloni di “Nebbiolo Ossolano” oggi riprodotti in vivaio.
La produzione vitivinicola Ossolana è un inestimabile patrimonio storico e genetico che senza la famiglia Garrone sarebbe andato perso.