Tre nuove etichette – Sentinel Aglianico del Vulture Dop, Sentinel Basilicata Rosato Igt; e Sentinel Basilicata Bianco Igt – dalle uve di 140 ettari gestiti sotto lo sguardo del satellite
Dal mare al cielo e ritorno. Dal 14 al 17 aprile Cantina di Venosa torna protagonista a Verona della 56esima edizione di Vinitaly, la più importante fiera enologica italiana dall’ampio respiro internazionale.
Cantina di Venosa si presenterà con due importanti novità, che non mancheranno di catturare attenzione e interesse fra gli operatori del settore: i 3 nuovi vini della prima edizione della linea Sentinel, ottenuti da uve monitorate dal satellite Sentinel2, e la seconda annata dell’attesissimo Carato Venusio Aglianico del Vulture Docg, affinato in “cantinamento” sotto il mare, per 6 mesi a 50 metri di profondità.
Le tre nuove etichette, per il primo anno 200mila bottiglie dedicate esclusivamente alla ristorazione, quindi non presenti nelle enoteche e neanche al punto vendita aziendale, sono il Sentinel Aglianico del Vulture Dop, Sentinel Basilicata Bianco Igt e Sentinel Basilicata Rosato Igt.
La seconda edizione del Carato Venusio underwater wine annata 2017 conferma invece le ottime impressioni della sperimentazione iniziale, lanciata lo scorso anno, un Aglianico più vivace nel colore, smussato e piacevole ai sensi, che dimostra di resistere allo stress senza precipitazioni: il frutto integro, il tannino ben levigato, l’acidità e la freschezza ben conservate.
L’utilizzo del satellite Sentinel 2 per monitorare e migliorare le produzioni vitivinicole è un esempio di agricoltura 5.0., un modello d’impresa caratterizzato dalla cooperazione uomo-macchina.
In Basilicata i vigneti dell’Aglianico del Vulture dei 350 soci di Cantina di Venosa, tra le più importanti del sud Italia e fra le 15 aziende top in Europa con certificazione Equalitas EEE (equità, economicità, ecologia), sono monitorati costantemente dall’occhio del satellite per raccogliere un flusso continuo di dati sulle condizioni meteo e agronomiche di 140 ettari di vigne, rilevando dati sensibili per la qualità dell’uva e dei vini.
La crescita delle viti, le condizioni di eventuale stress idrico, la corretta gestione del vigneto, l’efficienza gestionale, etc, dati fondamentali per assicurare la perfetta crescita dei grappoli e utili per la costruzione di una banca dati storica in grado di affinare la conoscenza. L’obiettivo principale: perfezionare la gestione agronomica del vigneto con attenzione alla sostenibilità e all’ambiente.
Ogni settimana il satellite scatta una fotografia ad alta risoluzione ed elabora una mappatura cromatica graduata ad alta precisione dei 140 ettari, parcella per parcella, dal verde (segnale positivo) al rosso (allarme) – con diverse “sfumature” – che viene prontamente interpretata dall’enologo e dall’agronomo di Cantina di Venosa per valutare se, come e dove intervenire.
Ad esempio: per fare l’irrigazione di soccorso; per un eventuale diradamento dei grappoli a sostegno della qualità; per trattamenti mirati sulle vigne, come per combattere la tignoletta, un dannoso lepidottero, attraverso l’emissione di ormoni per la confusione sessuale. Ma anche per controllare la corretta conduzione degli appezzamenti vitati da parte dei soci ed eventualmente formarli e aggiornarli per ottimizzare la gestione delle vigne.