Stappare una bottiglia di VignaAlta 2018 riporta alla memoria un’annata dal bilancio positivo, capace oggi di esprimersi con tutte le sue sfaccettature ma anche con il potenziale di evolversi in bottiglia ancora per anni.
VignaAlta Terre di Pisa DOC, dal 1994 è la voce del Sangiovese più nobile di Badia di Morrona e, come dice il suo nome, nasce sul crinale più elevato della tenuta, dove si trovano terreni sabbiosi e drenati e dove l’uva è approcciata con rispetto consentendole di cristallizzare ogni stagione senza interferenze.
“Dopo un 2017 siccitoso, le temperature temperate del 2018 hanno esaltato la verticalità e l’eleganza del Sangiovese” commenta soddisfatto il produttore Filippo Gaslini Alberti. Nel bicchiere si ritrova infatti un frutto rosso fine e tannini ben amalgamati, per un vino slanciato e fresco, espressione di un sangiovese toscano ingentilito.
L’annata 2018 inizia con un gennaio mite e poco piovoso, a partire da febbraio si registra precipitazioni superiori alla norma che hanno contribuito a riequilibrare le riserve idriche del terreno, dopo la siccità del 2017. Un marzo caratterizzato da aria fredda che ha portato abbondanti nevicate anche in pianura, a cui è seguito un aprile siccitoso e piuttosto caldo con temperature massime tra le più elevate degli ultimi decenni. Nei mesi di maggio e giugno i valori termici e le precipitazioni sono stati superiori alla media del periodo. I mesi estivi sono stati caratterizzati da picchi di temperature sopra la media, interrotti da qualche temporale. L’uva è giunta in cantina il 23 settembre perfettamente matura.
I filari di VignaAlta si estendono per un totale 8,5 ettari con esposizione a sud, e ad un’altitudine di circa 250 metri slm. I grappoli sono raccolti a mano a fine settembre e selezionati in cantina. Dopo la fermentazione malolattica in acciaio, il vino affina 26 mesi in botti di rovere francese da 25 hl. Prima di essere imbottigliato fa un ultimo passaggio di 3 mesi in vasche di cemento. La produzione media è di circa 8.000 bottiglie.