Inimitabile, complesso, sempre nuovo: è questo il mix che rende unico il Chianti Classico , un patrimonio da conoscere sempre più a fondo attraverso il paesaggio e la geologia. Dalla collaborazione tra il Consorzio Chianti Classico e Alessandro Masnaghetti sono venuti alla luce due nuovi strumenti in accesso libero per scoprire la complessità della terra del Gallo Nero.
Noto in tutto il mondo per la sua bellezza, il territorio del Chianti Classico da pochi mesi è diventato il soggetto di 37 immagini panoramiche capaci di rivelare dall’alto le peculiarità di ogni valle, di ogni collina o di un intero comune.
Accessibili dalla pagina “comuni” del sito ufficiale del Consorzio Chianti Classico e navigabili in modo davvero intuitivo, queste immagini permettono a tutti gli appassionati e ai professionisti di immergersi nel territorio in modo attivo e privo di limitazioni, passando così da semplici spettatori a veri e propri protagonisti delle proprie esplorazioni, in grado di calarsi nel paesaggio e di (ri)vivere emozioni fino a ieri comuni e oggi – in tempi di Covid – più che mai rare e preziose.
Ma non è tutto. Da oggi sarà finalmente possibile parlare anche di geologia in modo chiaro e comprensibile, grazie alla nuovissima carta geoviticola della denominazione: approfondita, accurata e allo stesso tempo semplice nell’approccio grazie alla suddivisione in 11 unità cartografiche individuate avendo in mente prima di tutto la vite e il suo rapporto con i suoli e appunto la geologia, frutto della collaborazione con il prof. Simone Priori, Università degli Studi della Tuscia.
Uno strumento nato con il preciso scopo di fornire a produttori, professionisti e appassionati un linguaggio comune per comunicare un argomento di così grande importanza come è appunto la geologia. Un linguaggio accurato ma allo stesso tempo divulgativo capace di raggiungere l’obiettivo riducendo il più possibile l’uso di complessi tecnicismi.
“Il paesaggio non è soltanto emozione, ma anche uno strumento efficacissimo per approfondire la propria conoscenza di un territorio. – dichiara Alessandro Masnaghetti – Basta poco, basta un po’ di attenzione, e attraverso la “lettura” del paesaggio, delle sua vegetazione, della sua morfologia, possiamo capire molto per esempio del microclima e persino della geologia. Un progetto che in Chianti Classico assume i contorni di una vera e propria sfida, sia per la vastità della denominazione che per i suoi profili capaci ogni volta di mostrarsi nuovi e sorprendenti”.
“Abbiamo finalmente uno strumento che ci permette di raccontare con un linguaggio comune la terra su cui noi viticoltori camminiamo ogni giorno – dichiara il Presidente Giovanni Manetti - i nostri consumatori e i nostri interlocutori sui mercati sono sempre più interessati alla zona di origine, e sempre meno ai dettagli tecnici dell’invecchiamento, e la geologia è un elemento essenziale per descrivere un territorio, per definirne l’unicità. Possiamo finalmente raccontare la storia del Chianti Classico dai suoi albori, 145 milioni di anni fa.”