Arriva il freddo e torna la voglia di coccolarsi con piatti saporiti, nutrienti e ricchi di gusto. Anche in autunno e in inverno, lo Champagne resta protagonista e diventa l’alleato ideale per pranzi e cene in compagnia.
Ecco un menu completo composto da 5 ricette, semplici da preparare, che potrete gustare nel calore della vostra casa. Vi suggeriamo le tipologie di Champagne in abbinamento per valorizzare al meglio gli ingredienti e i sapori dei piatti.
1. Crostini ai funghi porcini
L’ingrediente principale: il fungo
Simboli e antropologia: Per la sua ampia cupola che sovrasta il gambo, il fungo veniva considerato la rappresentazione della volta celeste che ricopre la terra. Da sempre si pensa abbia poteri magici e quindi viene associato all’alimentazione degli Dei. In Cina e in India il fungo è simbolo di longevità ed è considerato nutrimento non solo per il corpo, ma anche per lo spirito perché entra nella composizione del soma, il cibo che rende immortali gli Dei.
La ricetta: siete alla ricerca di un antipasto veloce e goloso, per stupire i vostri ospiti senza fare troppa fatica? Provate a preparare i crostini ai funghi. Vi basterà tagliare a fette il pane e tostarlo in forno. In una padella antiaderente, scaldate l’olio extravergine di oliva e profumatelo con uno spicchio di aglio, aggiungete i funghi puliti e tagliati. Alzate la fiamma e fate saltare per circa dieci minuti. Quando i funghi si saranno ammorbiditi, regolate di sale, togliete lo spicchio di aglio e aggiungete un cucchiaio di prezzemolo fresco tritato. Versate i funghi sui crostini di pane. Se cercate ancora più gusto, scaldate il pane coprendolo con fette sottili di formaggio Brie.
In abbinamento: Champagne Blanc de Noirs
I Blanc de Noirssono gli Champagne ottenuti con le uve a bacca nera Pinot Noir e Meunier che possono anche essere assemblate. Il Pinot Noir conferisce al vino corpo e potenza, il Meunier infonde invece rotondità. Per l’abbinamento con i crostini consigliamo di optare per un Blanc de Noirs dal buon corpo e carattere, capace di esaltare il gusto selvatico dei funghi.
2. Le tagliatelle al tartufo
L’ingrediente: il tartufo
Simboli e antropologia: Anticamente si pensava che il tartufo fosse il cibo più amato da Giove, il padre degli Dei, e, anche per questo motivo, gli si attribuivano poteri afrodisiaci. I Romani lo cuocevano sotto la cenere e lo accompagnavano al tocco dolce del miele.
La ricetta: Il tartufo è un fungo ipogeo, cioè che compie il suo intero ciclo vitale sottoterra, che cresce spontaneamente o vive in simbiosi con alcun piante arboree. Tra i più pregiati c’è il profumatissimo Tartufo bianco d’Alba che cresce nel paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero riconosciuto come patrimonio Mondiale Unesco.
Le tagliatelle al tartufo sono tra i piatti più amati della stagione fredda. Per prepararle, vi basterà cuocere al dente le tagliatelle fresche e poi farle saltare in padella con burro, sciolto a fuoco dolce, un cucchiaio di Parmigiano reggiano e un pizzico di pepe. Il tocco finale è il tartufo tagliato a lamelle sottili. Profumo, preziosità e semplicità nello stesso piatto!
In abbinamento: Champagne Millesimato
Se i vini assemblati appartengono tutti a una sola e unica annata lo Champagne prende il nome di millesimato. Uno Champagne millesimato sarà sempre un vino di carattere, contraddistinto dall’annata di produzione. L’abbinamento ideale con il tartufo è uno millesimato importante, complesso e maturo, con prevalenza di uve a bacca nera e dal lungo affinamento. Perfetto per affiancare il profumo del tartufo, potente e fine allo stesso tempo e dalla straordinaria persistenza aromatica.
3. Lo spezzatino di cervo in umido
L’ingrediente: il cervo
Simboli e antropologia: L’immagine del cervo rimanda ad una Guida spirituale. Si pensava che gli Dei prendessero spesso le sembianze di un cervo per scendere sulla terra e avvicinarsi agli uomini. Evoca la forza, la grazia e la regalità. Le corna del cervo, che ricordano i rami degli alberi, simboleggiavano per gli Antichi l’unione tra le forze superiori e quelle inferiori. In India il cervo è simbolo della fedeltà assoluta, mentre in Cina rappresenta una divinità che fa parte della Triade degli Dei della Fortuna.
La ricetta: un secondo piatto ricco, buonissimo e dal gusto deciso. Eppure, semplice da preparare. Mettete i pezzetti di cervo in a marinare una notte in una ciotola con rametti di rosmarino, alloro, chiodi di garofano, carote e cipolle a pezzi, coprendo con del vino rosso. In una padella saltate un trito di carote e cipolle, aggiungete l’olio e fate scaldare. Scottate i pezzetti di cervo in modo che l’esterno risulti leggermente dorato, abbassate la fiamma e aggiungete il vino rosso filtrato. Aggiungete la salsa di pomodoro, due foglie di alloro e cuocete per circa 30 minuti a fuoco lento. La carne dovrà risultare morbida.
In abbinamento: Champagne Rosé
Teneri e passionali, raffinati e generosi, gli Champagne Rosé si interpretano e si gustano secondo le circostanze e i piatti. Possono essere ottenuti per macerazione (saignée) o per assemblaggio di vino bianco e di vino rosso. La gamma cromatica varia dal rosa tenero al rosa intenso, mentre il gusto va dal molto leggero al molto strutturato. Per l’abbinamento con il cervo è consigliabile scegliere un Rosé strutturato, a predominanza di Pinot Noir. L’ideale accompagnamento per la selvaggina.
4. La zucca profumata al forno
L’ingrediente principale: la zucca
Simboli e antropologia: la zucca è il simbolo per eccellenza della trasformazione. Non è un caso che nella favola di Cenerentola, la zucca si trasformi in carrozza proprio nel momento in cui la giovane donna va al ballo, dove “diventerà” principessa. Per la sua forma ricca e tondeggiante, rappresenta anche la fecondità femminile. In Asia la zucca è un simbolo di ricchezza e di generosità, per la sua polpa abbondante e per i suoi semi.
La ricetta: se voi o i vostri ospiti preferite un’alimentazione vegetariana, potete preparare la zucca al forno, perfetta sia come secondo che come contorno. Preparare la zucca al forno a casa è molto semplice. Prendete una zucca (vi consigliamo la Mantovana), lavatela e tagliatela a fette, eliminando i semi. Mettete su una teglia coperta da carta forno, aggiungete su ogni fetta un filo di olio extravergine di oliva e il rosmarino tritato finemente. Se vi piace l’effetto crunchy, potete aggiungere anche le mandorle pelate a lamelle.
In abbinamento: Champagne Pas Dosé
Il dosage è l’ultimo tocco al vino prima della tappatura definitiva della bottiglia. Consiste in una leggera aggiunta di liqueur, spesso composto da zucchero di canna disciolto nel vino nella proporzione di 500-750 g/l. Con una concentrazione inferiore ai 3 grammi, è possibile utilizzare le diciture brut nature, pas dosé o dosage zéro. Sono Champagne secchi e asciutti, minerali e quasi “taglienti”, perfetti per creare un bilanciamento con la dolcezza della zucca.
5. Il mandorlaccio all’arancia
Gli ingredienti principali: La mandorla e l’arancia
Simboli e antropologia: La mandorla, così come il mandorlo, sono i simboli della nascita e della resurrezione. Da sempre simboleggiano il rinnovarsi della natura che segue la “morte” invernale. Il guscio della mandorla è spesso assimilato a uno scrigno che racchiude un tesoro. Secondo la mitologia greca, Atti è stato concepito unicamente da sua madre a partire dalla consumazione di una mandorla. I confetti che si regalano ai battesimi e ai matrimoni, contengono una mandorla, proprio per augurare una nuova vita felice.
L’arancia, come tutti i frutti ricchi di succo, richiama la fecondità e la prosperità. Nelle tradizioni contadine, a Natale si regalano le arance proprio perché pensino che portino fortuna.
La ricetta: il mandorlaccio all’arancia è una ricetta semplicissima da preparare, perfetta per la stagione invernale. L’impasto è un mix di tuorli d’uovo, zucchero, mandorle tritate, succo e scorza di arancia, a cui si aggiungono poi gli albumi delicatamente, montati a neve ben ferma. Si cuoce il composto in forno a 180 gradi per circa 30-40 minuti. Il mandorlaccio deve risultare soffice e leggermente umido al cuore.
In abbinamento: Champagne Demi-Sec
Al contrario dei Pas Dosé, gli Champagne Demi-Sec hanno una concentrazione di zucchero decisamente più alta, tra 32 e 50 grammi di zucchero per litro. Sono i compagni ideali dei dessert e si sposano bene anche con un dolce invernale come il mandorlaccio all’arancia, esaltandone il gusto leggero ma saporito.