Dopo 13 anni la vecchia quercia regala alla famiglia Savini un diamante del bosco da 761 gr
Era il 2007 l’anno che per la famiglia Savini è divenuto un ricordo motivo di orgoglio. Quell’anno infatti, Cristiano Savini e suo padre Luciano, grazie all’aiuto del fedele cane da tartufo Rocco, hanno rinvenuto il celebre tartufo da Guinness dei primati: un tartufo bianco gigante da 1,497 kg, battuto all’Asta Internazionale di Toscana di beneficenza, con il quale è stato vinto il record mondiale per il tartufo più grande e per il prezzo più alto mai pagato, 330.000 dollari. Il tartufo da Guinness, insieme ad altri grandi traguardi commerciali raggiunti negli anni a seguire, hanno fatto sì che oggi, Savini Tartufi sia divenuto un vero brand nel mondo food, conosciuto a livello nazionale ed internazionale, pur mantenendo il suo posizionamento di nicchia poiché rappresentativo di uno dei prodotti più di pregio al mondo: il tartufo.
Oggi, a soli 13 anni di distanza, quasi a rappresentare un faro di speranza in una stagiona quanto mai controversa e complicata per tutti, la Savini Tartufi annuncia il ritrovamento di un nuovo diamante del bosco da record, un tartufo bianco pregiato dal peso di 761 grammi. Questo tartufo, figlio della stessa quercia sotto il quale si celava il tartufo dei record, rappresenta per l’azienda e per il settore in faro di speranza in un anno così difficile. Come allora anche questo tartufo volerà ad Hong Kong, venduto al ristorante Ciak dello chef stellato Umberto Bombana e Valentino Ugolini.
“La fortuna di Savini Tartufi sta nel fatto di essere riuscita ad aprirsi verso i mercati internazionali che, in periodi difficili come questo, ci hanno sempre sostenuto e permesso di gestire crisi e cali del settore” spiega Cristiano, titolare dell’azienda “Il tartufo che abbiamo ritrovato rappresenta senza ombra di dubbio un faro di speranza in una stagione autunnale che, a causa delle temperature alte anche di prima mattina, sta rendendo sempre più difficile trovare tartufi di pregio”.
Oggi, dopo quasi 100 anni di attività, Savini Tartufi esporta attualmente in più di 40 Paesi nel mondo e ha un fatturato di circa 10 milioni di euro; nonostante sia un’azienda moderna e un’eccellenza del Made in Italy che guarda al futuro, Cristiano e Luciano rimangono forti dei propri antichi valori. Non appena hanno un po’ di tempo libero, amano andare personalmente a caccia di Tartufi nei boschi di casa, accompagnati anche da Lapo e Cloe, ultima generazione di piccoli tartufai. In fondo Savini Tartufi è questo, una famiglia che lavora con amore, dedizione ed attenzione al dettaglio. Una famiglia che ha saputo tramandare i propri segreti di padre in figlio in un territorio vocato che regala diverse tipologie di tartufo durante tutto l’anno.