La Cina ama il Chianti e si rafforza il patto di collaborazione commerciale con il Consorzio. È quanto emerso al Qwine 2019, la grande fiera del mercato asiatico dove al presidente Giovanni Busi è stato riservato il posto d’onore, tra dirigenti, politici e autorità locali.
“Una grande soddisfazione. Al Consorzio Vino Chianti è stato riservato un intervento singolo e non solo una tavola rotonda – ha raccontato il presidente Busi – Sono segnali importanti, che evidenziano il profondo rispetto che siamo riusciti a conquistare in un paese dalle enormi potenzialità ma anche molto difficile”
Il Qwine è stato un evento che di fatto rafforza i rapporti con la Cina “Il Governo – ha detto il presidente del Consorzio Vino Chianti – da poco ha deciso di inserire il Chianti fra i prodotti da proteggere da concorrenza sleale e fake. Una scelta dirimente perché è sulla qualità del prodotto che ci giocheremo il futuro nei nuovi mercati e perché il rapporto con la Cina è strategico e fondamentale”. Parlano i numeri: “Noi investiamo in Cina circa il 40/50% dei fondi che mettiamo a disposizione per la promozione internazionale, una cifra pari a circa 700.000 euro” specifica Busi.
“Crediamo nella Cina perché si tratta di un Paese non solo enorme, ma con potenzialità di sviluppo interessanti, in cui appaiono sempre più importanti e decisivi i temi della qualità della vita. E fra questi si impone anche la qualità dei prodotti, un terreno su cui possiamo competere – specifica il presidente Busi - Abbiamo dalla nostra una storia di tradizione e professionalità con pochi eguali: ogni bottiglia di Chianti che esce dalle cantine delle nostre aziende è stata creata seguendo rigide regole di produzione e vendita. Abbiamo dimostrato coi fatti ai nostri interlocutori cinesi che noi rispettiamo il consumatore e quindi il mercato ci rispetta e ci apprezza”