Allegrini e Arte Sella insieme a un anno dalla Tempesta Vaia

Pubblicato il 1 novembre 2019

È stato assegnato ad Arte Sella, spazio espositivo all’aria aperta di Borgo Valsugana, il settimo Premio Allegrini “L’Arte di mostrare l’Arte”. La cerimonia di consegna del riconoscimento si è svolta ieri a Villa Della Torre, a Fumane di Valpolicella (VR), nel primo anniversario della Tempesta Vaia, il più grande fenomeno di danneggiamento del patrimonio forestale mai registrato in Italia, che il 29 ottobre 2018 ha colpito i boschi delle Alpi centro-orientali abbattendo 14 milioni di alberi.

Arte Sella è stata ferita profondamente dal tragico evento, ma ha saputo rialzarsi e trovare una strada per la ricostruzione.

“La Tempesta Vaia ci ha permesso di somatizzare, di interpretare – ha ricordato il direttore artistico del museo Emanuele Montibeller -. I fatti eccezionali sono l’occasione per rielaborare il rapporto che abbiamo con la natura. In qualche modo credo che avremo bisogno di questi strumenti per poter affrontare il futuro. La vera sfida in un periodo di discontinuità ambientale, economica, sociale – ha concluso – sarà dare continuità. La natura ci insegna a fare questo”.

“C’è sicuramente una preoccupazione per i fenomeni atmosferici che stanno cambiando il paesaggio – ha commentato Marilisa Allegrini, presidente del gruppo vitivinicolo -. Ma, come insegna la lezione di Arte Sella, l’intelligenza, la caparbietà, la determinazione dell’uomo possono dare speranza e far pensare che possiamo intervenire nel modo migliore con amore e rispetto per la natura. Quando l’uomo vive in simbiosi con la natura dà il meglio di sé”.

Arte Sella, si legge nelle motivazioni del premio, consegnato da Giancarlo Mastella, direttore di Villa Della Torre e membro della giuria presieduta da Antonio Foscari, da più di trent’anni rappresenta il luogo dove arte, musica, danza e altre espressioni della creatività umana si fondono, dando vita ad un dialogo unico tra l’ingegno dell’uomo e il mondo naturale. Arte Sella “ha per soffitto il cielo sostenuto da innumerevoli colonne fatte di alberi maestosi. Una vera e propria galleria intrecciata di rami, dove artisti di fama internazionale seminano anno dopo anno le loro opere destinate a sfaldarsi nel tempo. Percorrendo i sentieri di questo museo in continuo divenire, si ritrova il gusto della lentezza fatta di contemplazione che genera bellezza e arricchisce l’animo”.

La cerimonia è stata introdotta dall’opera sonora “L’Urlo di Vaia” di Vera Bonaventura e Roberto Mainardi.

Tra gli interventi, quello del climatologo Franco Prodi, sul tema del riscaldamento globale.

Allegrini ha cercato di caratterizzare la propria presenza accompagnando le istituzioni culturali italiane ed internazionali. In questo senso va letto l’intrecciarsi delle relazioni con l’Ermitage di San Pietroburgo, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e con i numerosi intellettuali che frequentano Villa Della Torre, sede della vita aziendale. Da qui la creazione del Premio “L’Arte di mostrare l’Arte”, un riconoscimento a chi per visione, ricerca, originalità nel reperire ed allestire le opere, ha saputo proporre un percorso esperienziale del cuore e della mente, ad altri difficilmente paragonabile.

Nelle passate edizioni sono stati premiati i curatori della mostra “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento”, Davide Gasparotto, Adolfo Tura e Guido Beltramini; Paola Marini e Bernard Aikema per l’esposizione “Paolo Veronese: l’illusione della realtà”; Salvatore Settis, Rem Koolhaas e Fondazione Prada per la mostra Serial/Portable Classic; Luca Massimo Barbero, curatore della mostra di Palazzo Strozzi a Firenze “Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”; Maria Luisa Pacelli, direttrice del Palazzo dei Diamanti di Ferrara; Xavier Salomon, curatore della Frick Collection di New York.