Graziana Grassini, la celebre enologa erede di Giacomo Tachis, entra nel Comitato Scientifico di ONAV. Un’autorevole e prestigiosa presenza di cui si fregia l’organo che dal 2010 ispira l’attività dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, fornendo tutti gli strumenti necessari per applicare all’assaggio un metodo guida strutturato.
Tra le associazioni che si dedicano all’arte della degustazione e alla divulgazione della cultura enologica, l’ONAV è l’unica ad avere al suo interno un Comitato Scientifico che ha, tra gli obiettivi, quello di promuovere iniziative di studio e di ricerca nel campo della degustazione, fornire dati oggettivi sul mondo del vino e adattare alle nuove esigenze i metodi di formazione dei nuovi soci.
Il Comitato, composto da illustri nomi di ricercatori e docenti universitari (Prof. Osvaldo Failla, Prof. Luigi Moio, Prof.ssa Anna Schneider, Prof.ssa Angela Silva, il Presidente ONAV Vito Intini e il Direttore Francesco Iacono) è presieduto dal professor Vincenzo Gerbi, recentemente riconosciuto anche tra i “Benemeriti della Viticoltura Italiana”, e si adopera anche per l’arricchimento scientifico della rivista ufficiale dell’associazione L’Assaggiatore.
Il Comitato Scientifico è un valore aggiunto alla figura dell’Assaggiatore ONAV, che si distingue nel mondo del vino per le specifiche competenze e la conoscenza approfondita dell’esperienza dell’assaggio, più che del servizio. Il Presidente Vincenzo Gerbi, la stessa Graziana Grassini e gli altri membri del Comitato stanno lavorando proprio su questo fronte: qualificare sempre di più la formazione ONAV non solo aprendosi al mondo scientifico, ma anche all’approfondimento dell’esperienza sensoriale. L’obiettivo di chi intraprende il percorso formativo ONAV è quello di vivere l’assaggio in modo completo, sentire l’esperienza del vino e imparare a descriverla in modo efficace.
Graziana Grassini è uno dei nomi più importanti dell’enologia mondiale. Considerata l’erede di Giacomo Tachis, dopo che nel 2010 il Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta, proprietario della Tenuta San Guido, affidò a lei il compito di tenere alto il nome del Sassicaia. Biologo ed enologo, consulente di una quindicina di cantine tra Toscana, Veneto, Puglia, Calabria e Sicilia.