Villa Della Torre festeggia i dieci anni dell’acquisizione da parte di Marilisa Allegrini. Dal 2009 il monumento rinascimentale disegnato da Giulio Romano e Michele Sanmicheli a Fumane di Valpolicella ha ripreso ad essere luogo di incontro e scambio, come accadeva nel Rinascimento, quando artisti, uomini politici e dignitari religiosi vi sperimentavano il “bonum vivere” della civiltà delle ville venete.
Oggi la villa è sede di rappresentanza e cuore dell’azienda Allegrini, punto di riferimento per il mondo del vino internazionale, con dieci luxury room e una serie di proposte per visitatori e winelovers, dalle degustazioni dei vini di Allegrini ai prodotti del territorio curati dagli chef, ai corsi di cucina, ai tour guidati.
Per celebrare il decennale, la villa ospiterà una serie di incontri culturali, a partire da giovedì 23 maggio, quando Massimo Cacciari terrà una lezione sul tema “Noè e Dioniso: l’origine del vino”, con uno sguardo al celebre “Encomio del Vino” del filosofo Michele Psello.
“L’acquisizione di Villa Della Torre – ricorda Marilisa Allegrini – ha fatto crescere il valore aggiunto del brand Allegrini, riunendo il mondo dell’enologia e dell’agricoltura con quello della cultura. I visitatori sono contaminati: chi scopre il vino scopre anche il mondo dell’arte e viceversa. In questo contesto si colloca l’attuale progetto di conversione colturale della Fumana, la collina prospiciente Villa Della Torre che dà il nome al paese. Il nostro obiettivo è quello di creare un museo naturale, che dalla collina abbraccia la villa e il vigneto Palazzo della Torre”.
Nel corso di questi anni hanno visitato la villa decine di migliaia di persone, 20mila solo nel 2018. Non sono mancati gli appuntamenti con alcuni tra i più importanti nomi del mondo dell’arte e non solo, da Peter Burke a Philippe D’Averio, da Mathieu Arnoux ad Adriano Prosperi, da Salvatore Settis a Giulio Giorello.
La Villa è la rappresentazione di un percorso spirituale e conoscitivo, che parte dagli Inferi e sale al Paradiso, in un susseguirsi di simboli legati alla cultura religiosa e profana.
Il progetto si ispira alla domus antiqua romana. Ecco perciò il peristilio, vero cuore della casa, assieme ai motivi cinquecenteschi dell’acqua, simboleggiata dalla peschiera, e del fuoco, immortalato nei camini mascheroni del decoratore Giovan Battista Scultori. Il tempietto a pianta ottagonale descritto dal Vasari ed il bucintoro dedicato a Giove Ammone completano l’effetto scenico dell’intero complesso monumentale.
Grazie all’acquisto di Villa Della Torre, sono nate alcune importanti collaborazioni di Allegrini, come quelle con la Peggy Guggenheim Collection di Venezia e con il Museo Ermitage di San Pietroburgo.
Da sei anni, inoltre, viene assegnato a Villa Della Torre il premio Allegrini “L’Arte di mostrare l’Arte”, un riconoscimento a chi ha saputo proporre nell’anno in corso una mostra da ricordare per le emozioni suscitate nel pubblico e per il valore didattico degli allestimenti.