A comprare in rete sono quasi in egual misura uomini e donne, con prevalenza nella fascia d’età 25-44 anni. Milano e Roma si confermano le più interessate al vino virtuale
Sono passati otto anni da quando la Cantina Produttori di Valdobbiadene intraprese la strada del commercio online. Da quel luglio 2012 il web – visto semplicemente come un canale di vendita secondario – è divenuto un negozio a tutti gli effetti, in cui i consumatori, comodamente seduti al pc o tramite smartphone, ordinano le bottiglie dei loro vini preferiti, ricevendole a domicilio con grande risparmio di tempo.
Cresciuta anno dopo anno, la curva degli acquisti virtuali si è confermata anche nel 2018 un importante asset di vendita, soprattutto per alcune tipologie di etichetta. Vediamo quali. Dal primo gennaio fino al 31 dicembre dello scorso anno ha conquistato il podio del gradimento il Prosecco Millesimato Extra Dry Valdobbiadene DOCG, re indiscusso dell’e-commerce Val D’Oca. Segue il Blu Prosecco DOC Millesimato Extra Dry, l’Uvaggio Storico Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Dry, il Brut Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, il Punto Rosa Vino Spumante Rosato Pinot Nero Millesimato Brut e il Cartizze Valdobbiadene Superiore DOCG Dry. Infine troviamo le Rive di Colbertaldo e le Rive di San Pietro di Barbozza.
Risultati che confermano le statistiche sui prodotti più cercati sul sito tra novembre e dicembre, che hanno ovviamente maggiore rilevanza dal punto di vista della visibilità del marchio e delle vendite. I report di navigazione rivelano che ad apprezzare il sito Val D’Oca siano uomini e donne a quasi pari merito, in primo luogo nella fascia d’età tra i 25 e i 34 anni (culturalmente più propensa agli acquisti in rete), seguita dalla fascia 35-44 e da quella 45-54. Le città più attive sono state Milano (22% circa) e Roma (15% circa).
Se l’Italia sembra ormai più che apprezzare le qualità dei vini Val D’Oca, pare che lo spumante in genere abbia fatto breccia anche nei cuori oltreconfine: secondo una recente indagine Coldiretti, questo prodotto ha registrato un aumento del 14% all’estero, dato ancor più ragguardevole in considerazione della fase stagnate in cui versano gli acquisti in generale. In termini assoluti si tratta del prodotto agroalimentare Made in Italy che ha realizzato le migliori performance nell’anno appena trascorso. Un successo dovuto alla destagionalizzazione dei consumi, che lo ha fatto diventare un prodotto d’uso quotidiano, non più ristretto al festeggiamento delle ricorrenze, e al processo di qualificazione e differenziazione del settore.
Fuori dai confini nazionali, sempre secondo Coldiretti, i consumatori più appassionati sono gli inglesi, seguiti dagli Stati Uniti e la Germania. Lo spumante italiano piace molto anche ai russi, che hanno fatto impennare i consumi del 22% nonostante le tensioni e i problemi causati dal perdurare dell’embargo su una serie di prodotti agroalimentari Made in Italy.