L’azienda agricola ‘Le Trosce’, il cui nome lo si deve al fatto che il sottosuolo è molto ricco d’acqua, che ogni tanto affiora, dando appunto luogo dei piccoli scrosci, fu acquistata nel 1956 da mio padre Rizieri, che era commerciante di legnami, col mezzadro dentro, come usava a quei tempi…
Così inizia il racconto di Maurizio Nuti, che ha ricevuto in eredità questo bel pezzo di terra a Castelnuovo Berardenga, vicino a San Gusmè, in uno dei luoghi paesaggisticamente più suggestivi e vocati alla viticoltura del Chianti storico senese, a un’altitudine che va dai 385 ai 400 metri slm. “Nel tempo abbiamo poi comprato altri terreni e oggi la proprietà è di sei ettari e mezzo, di cui tre condotti a vigna, la stessa che fu piantata negli anni Cinquanta col sistema del promiscuo, cioè in mezzo agli olivi. Bisogna dire che, fin dai tempi di mio padre, tutti hanno sempre detto che il nostro vino era particolare, poi, avendo oggi la fortuna di aver conservato questo ancor vigoroso vigneto di oltre cinquant’anni, che ci dà poca uva, ma bellissima, e confortati dall’entusiasmo di molti estimatori sulla qualità del nostro Chianti Classico, dal 2009 abbiamo deciso di imbottigliarlo con una nostra etichetta”. La produzione di questo Chianti Classico molto tradizionale, elegante e delicato, attualmente si attesta sulle tremila bottiglie, ma il potenziale si aggira intorno alle 15mila: “La nostra filosofia di produzione segue rigorosamente il criterio della naturalità, dai nostri terreni infatti è bandita la chimica e non usiamo lieviti aggiunti, per una valorizzazione massima del Sangiovese chiantigiano con l’aggiunta di altri vitigni autoctoni. Seguendo le tradizioni della campagna toscana, altra cosa a cui teniamo molto sono i nostri olivi centenari – fortunatamente la famosa gelata del 1985 ci ha colpiti solo in maniera marginale – che ci danno una ventina di quintali d’olio extravergine, caratterizzato da profumi molto intensi”. Infatti in questa piccola azienda, a conduzione rigorosamente familiare, la coltivazione della vite e dell’olivo si alternano, affondando le radici nei terreni curati con passione da tutti i membri della famiglia Nuti. Quasi tutte le viti appartengono in gran parte ancora all’impianto originale, dando così vita a un Chianti Classico autentico, originale e genuino, che si discosta dalle ormai innumerevoli omologazioni: “I nostri pochi ettari di terreno ci consentono di mantenere la manualità e l’artigianalità nel trattare ogni metro di terreno e ogni passaggio della vinificazione e affinamento in cantina. La tradizione è presente anche nei vitigni stessi, devo troviamo ancora dei cloni originali. Il nostro è un puro Sangiovese toscano che si mescola in armonia con una piccola percentuale di Canaiolo, che, insieme, si fondono nella grande complessità che deve avere un Chianti Classico vero”. All’interno della piccola oliera seminterrata viene conservato l’olio extravergine d’oliva, qui umidità, oscurità e temperatura sono costantemente controllate per mantenere integre le particolarità organolettiche dell’oro verde. “Le varietà del nostro oliveto appartengono alla classica coltivazione toscana – un misto di cultivar Moraiolo, Leccino, Frantoio e Correggiolo – e si collocano in un terreno costantemente lavorato, al fine di mantenere arieggiate le radici durante i mesi siccitosi. Le olive vengono accuratamente raccolte a mano e frante nel giro di poche ore, al fine di limitare al minimo l’innesco di processi di ossidazione del fruttato ed esaltare al massimo la complessità e l’amalgama dei profumi e dei sapori”.
Giovanna Focardi Nicita