Champagne: prime decisioni per la vendemmia 2018 in linea con le prospettive commerciali dei suoi mercati all’export

Pubblicato il 26 luglio 2018

Nel contesto di un mercato dello Champagne che si attende stabile nel 2018 e in leggera crescita nei prossimi anni, soprattutto per quanto riguarda l’export che rappresenta ormai più del 50% dei volumi spediti, nella riunione del 24 luglio a Epernay vigneron e maison della Champagne hanno determinato una resa commerciabile per la vendemmia 2018 a 10.800 kg/ha, pari a quella del 2017. Questo volume garantisce un approvvigionamento conforme alle esigenze degli operatori e mantiene un livello di stock globale equilibrato per la filiera.

La vendemmia 2018 si annuncia generosa in termini di volumi e, ad oggi, promette di garantire un buon livello qualitativo. Dovrebbe inoltre consentire la ricostituzione della riserva interprofessionale, ampiamente utilizzata durante le ultime due campagne.

Una campagna vinicola fuori dagli schemi, con una vendemmia in agosto

In Champagne l’inverno è stato eccezionalmente piovoso, con precipitazioni totali nel periodo novembre 2017 – gennaio 2018 di 345 mm. Un nuovo record che supera i 338 mm del 1965. Da aprile a giugno, il soleggiamento totale di 750 ore (contro una media di 630 ore) e le temperature al di sopra della media decennale hanno portato a uno sviluppo della vegetazione molto rapida.

La fioritura si è sviluppata precocemente all’inizio di giugno e il bel tempo che persiste da luglio porteranno a una raccolta anticipata, che dovrebbe iniziare nell’ultima decade di agosto. Negli ultimi 15 anni, la vendemmia 2018 sarà la quinta a svolgersi in agosto. Il riscaldamento globale è una realtà anche per gli Champenois che hanno modificato le loro pratiche viticole per adattarsi a questa situazione e per ridurre la loro impronta carbonica.

 

Comité Champagne ha sede a Epernay e riunisce tutti i viticoltori e tutte le Maison di Champagne. L’organizzazione interprofessionale rappresenta uno strumento di sviluppo economico, tecnico e ambientale. Il Comité Champagne mette le due professioni in relazione tra loro e conduce una politica di qualità costante e di valorizzazione del patrimonio comune della denominazione.