L’assemblea dei 70 soci del Consorzio Vini Colli Bolognesi ha votato quasi all’unanimità il via libera alla fusione dell’organismo di tutela e valorizzazione con il Consorzio Emilia-Romagna. Un passo importante nella direzione dell’ottimizzazione di risorse e iniziative volte alla promozione dei vini del territorio.
L’assemblea dei soci ha deliberato ad ampissima maggioranza, il 96%, la fusione del Consorzio Vini Colli Bolognesi, l’organismo dedicato alla tutela e valorizzazione delle due denominazioni DOCG Colli Bolognesi Pignoletto e DOC Colli Bolognesi, con il Consorzio Emilia-Romagna, ente preposto alla tutela della DOC Emilia-Romagna.
Si tratta di un passo apparso a quasi tutti i soci come la naturale e logica conclusione di un percorso sulla strada dell’ottimizzazione degli impegni promozionali e delle risorse. Una decisione basata sul fatto che da ormai dieci anni le due realtà consortili si presentavano sempre insieme in occasione dei più importanti appuntamenti di settore, con l’obiettivo condiviso di valorizzare il Pignoletto: un vino che sino ad oggi aveva nel Consorzio Emilia-Romagna la propria DOC e nel Consorzio Vini Colli Bolognesi la sua DOCG.
La fusione tra i due consorzi permetterà ugualmente ai produttori dei Colli Bolognesi di prendere in autonomia ogni decisione che riguarderà le denominazioni DOC Colli Bolognesi e DOCG Colli Bolognesi Pignoletto, in ambito di tutela, informazione al consumatore, promozione e valorizzazione. Una scelta, quindi, che sottolinea la necessità di preservare l’identità e la specificità delle produzioni che nascono nella zona collinare di Bologna nel rapporto continuo con Enti ed Istituzioni.
“Si tratta di una decisione ponderata a cui siamo giunti dopo un’attenta e lunga riflessione derivante da un percorso condiviso naturalmente e senza forzature negli anni – ha spiegato Giacomo Savorini, Direttore del Consorzio Vini Colli Bolognesi. Il Consorzio Emilia-Romagna è, ad oggi, dedicato alla tutela e promozione della nuova DOC Emilia-Romagna nella quale l’unica tipologia è il Pignoletto. In questo contesto, l’unione con i produttori dei Colli Bolognesi, rappresentanti dell’artigianalità e della qualità della collina, nonché tutelari della DOC Colli Bolognesi e della DOCG Colli Bolognesi Pignoletto, non potrà che rappresentare un arricchimento, con la premessa che resterà inalterato l’impegno a conservare l’identità dei vini del territorio e a tutelare la viticoltura collinare del bolognese. Questo passo rappresenta un esempio, forse unico in Italia, dove, in un momento di crisi del settore vitivinicolo nazionale e internazionale, piccole aziende artigianali e grandi aziende cooperative e private si uniscono per raggiungere obiettivi comuni di valorizzazione e promozione” ha concluso.