L’estate solitamente richiama alla mente il mare, il caldo, le serate in spiaggia e i falò, ma estate è anche montagna, natura, boschi, fiori di campo e aria fresca.
Alzi la mano chi avrebbe voglia di “scappare” dal torrido clima cittadino e fuggire per una breve pausa in montagna dove trascorrere qualche giorno in pieno relax, organizzando passeggiate ed escursioni e, perché no, alla fine premiarsi con un piacevole pic-nic nell’erba o un aperitivo al tramonto? Ed è proprio dalle magiche atmosfere montane che nasce lo Chardonnay di Grosjean – Le Vin de Michel 2022.
Il vitigno Chardonnay è ormai diventato, infatti, un grande classico del terroir valdostano e la cantina – sulla cui etichetta vi ha impresso addirittura il nome “Michel” che ricorda la figura di Michele che un tempo possedeva questa bella vigna situata in un’ottima posizione. Ma c’è un breve ma significativo aneddoto che racconta questa vicenda: circa 10 anni fa molte cantine blasonate avrebbero voluto quell’appezzamento dal grande potenziale; Hervé Grosjean, giovane enologo all’epoca venticinquenne, andò dal signor Michele per parlare di un ipotetico acquisto o gestione. Da quella chiacchierata nacque subito un’intesa: successe che quel vigneto venne donato all’azienda Grosjean. Poco prima però che il vino fosse pronto, purtroppo Michele venne a mancare e l’azienda quindi decise così di inserire in suo onore – alla francese – il nome in etichetta “Le Vin de Michel”.
Grandi caratteristiche di complessità e profondità per questo vino dopo un passaggio di 12 mesi in barrique sui lieviti mentre l’affinamento è di 8 mesi in bottiglia. La vigna di chardonnay si trova a 800 metri di altitudine. Certificato biologico dal 2019, il vino che ne scaturisce ha colore paglierino brillante, con profumi intensi, che ricordano i complessi bouquet dei cugini d’oltralpe, delicate note di vaniglia e burro accompagnate da sentori di spezie. In bocca è fresco ed equilibrato con una forte mineralità al palato e i nobili tannini ne completano il quadro.
Ottimo abbinamento con la cucina internazionale, primi piatti, secondi di pesce, flan e, perché no, anche carni rosse; bella la combinazione con formaggi a lunga stagionatura della tradizione alpina, perfetto per picnic e aperitivi al tramonto. Il vino si presta bene ad un invecchiamento di 5/6 anni.