Fare memoria della storia dei vitigni minori, quelli rari, che rendono irripetibile la viticoltura e l’enologia italiana
Il primo volume di un progetto più ampio, frutto di un lungo lavoro di catalogazione delle varietà a rischio di estinzione. Il libro “Vitigni Rari d’Italia” rappresenta la sintesi dei valori che ONAV – Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino promuove da oltre settant’anni, un volume che racchiude scienza e storia ma anche narrazione ed enogastronomia tutto guidato dal metodo scientifico e tecnico di ONAV.
Protagonisti sono 100 vitigni rari, ognuno dei quali raccontato dal punto di vista ampelografico, storico, enologico e sociale.
«Raro è qualcosa che si cerca e trova con grande impegno; giusto allora è dare visibilità e spazio alla rarità, a vitigni che sono stati conservati, non senza sacrifici, da produttori virtuosi. Un grazie particolare va a Enzo Brambilla, recentemente scomparso e Carlo Consonni, che con me hanno fortemente voluto questo libro». Afferma il Presidente ONAV Vito Intini. Il libro non rappresenta un esercizio di stile ma unostrumento realmente utile per la conoscenza e la promozione di tante perle enologiche. A corredo di ogni capitolo sono pubblicate infatti le degustazioni di vini realmente presenti sul mercato e quindi reperibili, con gli abbinamenti gastronomici consigliati
«Il mondo del consumo intelligente ha portato il consumatore a cercare vini particolari, magari meno perfetti ma dotati di una forte identità. Ognuno di questi vitigni è custode di saperi, tradizioni e resilienza». conclude Vito Intini.
Ma cosa hanno di tanto speciale questi vitigni rispetto alle uve internazionali? Hanno intrinseci in sé i concetti di sostenibilità, artigianalità, tipicità, biodiversità e tradizione. Lo spiegano nella prefazione molti nomi illustri della ricerca come Ernesto Di Renzo (Università Tor Vergata), Vincenzo Gerbi (Università degli Studi di Torino), Mario Fregoni (Presidente onorario dell’OUV), Francesco Iacono (direttore di ONAV).
Tra le varietà descritte, solo per citarne alcune, quelle di cui già si sente parlare come l’Oseleta, il Centesimino, il Petit Rouge, la Nascetta, la Durella, la Recantina, il Foglia Tonda ma anche alcune semi sconosciute come la Gamba Rossa, lo Sciascinoso, l’Uva dei Fantini, la Garofanata.
Il libro è stato curato dalla giornalista Flavia Rendina, con il coordinamento di redazione di Alessandro Brizi.