Il 24 Novembre si è tenuta a Grosseto un’importante riunione, aperta a tutti i produttori della Denominazione, con l’obiettivo di spiegare l’importanza dell’introduzione delle “fascette” sui vini per garantirne tracciabilità e per rafforzare l’immagine della DOC
Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana ha tenuto una riunione per affrontare, insieme ad alcuni esperti in materia, la questione del Contrassegno di Stato (Fascetta) e spiegare ai produttori della Denominazione tutte le opportunità che vi sono dietro a questo nuovo corso a cui si sta avvicinando la DOC Maremma Toscana e intrapreso da tutte le maggiori denominazioni.
La richiesta dell’introduzione del Contrassegno di Stato sulle bottiglie prodotte nella Denominazione arriva dal CDA del Consorzio e verrà discussa durante l’Assemblea dei Soci che si terrà a inizio 2024. La DOC Maremma Toscana – in controtendenza rispetto alle altre denominazioni della Toscana – sta crescendo e il che pone l’obbligo di metterla a riparo da eventuali speculazioni e da possibili tentativi fraudolenti. Per questo motivo il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio ritiene opportuno adottare un sistema che consenta una migliore tracciabilità del prodotto imbottigliato e un controllo più efficace, con uno strumento, il Contrassegno di Stato o “Fascetta”, che protegga da eventuali contraffazioni e fornisca anche immediata riconoscibilità e dati certificati e tracciati, dando al consumatore finale certezza e garanzia su ciò che sta acquistando.
Un passo necessario per una Denominazione in espansione e di cui si andrà così anche a rafforzare la stessa immagine sui mercati, migliorandone il posizionamento, in particolare a livello internazionale dove la “fascetta” è percepita come segno di maggior qualità. L’appuntamento è stato pensato per dare tutte le informazioni ai produttori in merito alle positive ripercussioni e alle modalità di utilizzo del Contrassegno di Stato.