E’ stata presentata l’8 febbraio presso la Sala Altoviti di Palazzo Venezia alla presenza del Capo di Gabinetto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Tiziana Coccoluto la terza tappa del viaggio in Italia per la valorizzazione dell’arte di Rigoni di Asiago.
Infatti dopo il restauro dell’Atrio dei Gesuiti (l’entrata storica del Palazzo di Brera a Milano) del 2015 ed il restauro dell’originale della statua del Todaro (in Palazzo Ducale a Venezia) del 2016/2017, oggi è la volta della fontana “Venezia sposa il mare” nel cortile di Palazzo Venezia a Roma.
Il link tra Rigoni di Asiago e la fontana di Palazzo Venezia è nelle cose: il Veneto, lo sposalizio con il mare da parte di Venezia che ancora oggi è il momento più significativo insieme alla festa della Madonna della Salute, il luogo, Palazzo Venezia e la Basilica di San Marco, voluti dal veneziano Cardinale Barbo (già Papa Paolo II). Un legame fortissimo tra azienda e Veneto che si rafforza ancor più nel cuore della Capitale, quel luogo che per decenni è stato il riferimento per i Veneti a Roma, una vera e propria Ambasciata.
“Sono molto contento per questa opportunità che ci è stata proposta da Fondaco Italia - continua Andrea Rigoni – perché rappresenta la naturale evoluzione di questo viaggio. Anche questa volta, grazie alla collaborazione con il Polo Museale del Lazio, organizzeremo le “merende Rigoni di Asiago” per contribuire a portare le famiglie a scoprire questo bellissimo spazio immerso in un meraviglioso giardino dove “risiedono” migliaia di pappagallini verdi. Mi piace pensare che con questo gesto riusciremo anche a comunicare la bellezza e l’importanza di questo luogo. Venite a visitarlo, ne vale la pena! Questo è l’invito che rivolgo a tutti”.
“Innanzitutto desidero ringraziare Rigoni di Asiago per averci rinnovato la fiducia – dice Enrico Bressan Presidente di Fondaco Italia – ed il Polo Museale del Lazio per l’accoglienza e la massima collaborazione che sin dal primo giorno ci è stata data. Il progetto nasce e si sviluppa grazie alla competenza dei funzionari del Museo è questa la condizione ideale per operare. Un’operazione bellissima che sarà accompagnata da molte attività alle quali stiamo lavorando nel segno della trasparenza e delle concretezza. Per noi un motivo di ulteriore soddisfazione perché con questo raggiungiamo il traguardo dei 70 restauri”.
“Viviamo un momento di grandi cambiamenti dove nulla è certo – conclude Bressan – ma per guardare al futuro con rinnovata energia e anche con nuovi stimoli e idee, “la certezza” della storia e della bellezza artistica oggi è una grande opportunità sia per le imprese sia per i giovani. Andrea Rigoni ha colto perfettamente questo passaggio e grazie alla comunicazione sarà nostro compito far arrivare questo messaggio a quante più persone possibile per contribuire a rinnovare e rafforzare lo spirito di appartenenza”.